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Ultimo giorno di scuola “a regola d’arte”: venerdì 9 ore 9.30 l’inaugurazione del murale di Moneyless e Muz in viale Morgagni

Tre murales per tre città: urban artist toscani di fama internazionale
ridisegnano scuole ed edifici in nome della pace
Venerdì 9 giugno l’inaugurazione della prima opera a Firenze

 

Il presidente del Consiglio della Regione Toscana Antonio Mazzeo e il curatore del progetto
I colori della pace” Gian Guido Grassi presentano l’intervento di Moneyless e Muz
alle ore 9.30 alla Scuola Agnolo Poliziano (viale Morgagni 32)

I prossimi interventi di rigenerazione urbana a Lucca e Pisa

Firenze, 7 giugno 2023 – L’arte colora le pareti cittadine tra Firenze, Lucca e Pisa: inaugura venerdì 9 giugno alle ore 9.30 il primo dei tre interventi di rigenerazione urbana attraverso la street art e il coinvolgimento dei giovani “I colori della pace”, progetto sviluppato dall’associazione stART – Open your eyes di Gian Guido Grassi per il Consiglio della Regione Toscana, in sintonia con le linee della legge regionale 31 gennaio 2022 n. 3. Il primo intervento ha coinvolto la scuola secondaria di I grado Agnolo Poliziano di Firenze (Viale Giovanni Battista Morgagni 32). A disvelare il murale il presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo e il curatore del progetto Gian Guido Grassi.

Tre le città coinvolte per quattro opere di grande impatto: oltre a Firenze, Lucca e Pisa. Gli artisti coinvolti sono toscani (per nascita o adozione) di fama internazionale, nati tra gli anni ’70 e ’80 e/o residenti in Toscana, pionieri in questa nuova forma di arte legata alle culture underground e ai movimenti giovanili.

Per il territorio fiorentino e per le pareti antirumore della scuola Agnolo Poliziano sono stati invitati Moneyless e Muz. “Il muro della scuola riqualificato è l’ingresso con affaccio su Viale Morgagni, dichiara il curatore Gian Guido Grassi – una zona che appartiene alla scuola e agli studenti che ne sono custodi ma che è, allo stesso tempo, di dominio pubblico. Abbiamo lavorato sul concetto di porta e di portale, anche attraverso mezzi diversi, convinti che possa significare contemporaneamente difesa e accoglienza, una via di comunicazione tra mondi. A Muz sono state affidate le barriere antisuono e il cancello, a Moneyless il frontone, su cui ha portato i suoi cerchi e la sua estetica che si spoglia della dimensione narrativa per approdare nell’astratto, come un momento di silenzio, una pausa che permette di respirare e ricominciare a pensare. A completare l’opera, una bandiera d’artista firmata Moneyless sul pennone”. E ancora “L’idea alla base del lavoro – dichiara Muz – è stata quella di dare nuova forma all’entrata dell’Istituto Poliziano prendendo come spunto tre porte fiorentine: Porta San Niccolò, Porta San Gallo e Porta alla Croce. Gli elementi installati si presentano quindi come una rivisitazione di tre particolari architettonici di quest’ultime, con l’intento di ricreare un’ulteriore entrata inedita”.

“Per me lavorare in questi contesti ha un valore maggiore – aggiunge Moneyless – la possibilità di ispirare le nuove generazioni con la mia arte non ha prezzo e vorrei ringraziare tutti quelli che hanno permesso questo intervento”. Oltre a Firenze, saranno Pisa e Lucca le protagoniste dei prossimi progetti di riqualificazione a cura di StArt: per la prima sono stati invitati a dipingere Zed1, Etnik insieme a insieme a No eyes, per la seconda Alleg.

“I colori della pace” è un progetto artistico, didattico e culturale che, attraverso la street art e in presenza del cambiamento dei modi d’uso del tempo e dello spazio, vuole riflettere sul futuro e sul necessario processo di riqualificazione dei centri abitati e del paesaggio. L’arte è, infatti, un elemento fondamentale per la valorizzazione dell’identità di un luogo attraverso il valore etico della bellezza e la sua capacità rappresentativa e di veicolazione di significati nei confronti della comunità, che dovrà a sua volta essere partecipe ai processi di trasformazione. Il tema selezionato per questo ciclo di interventi è la pace: i dipinti e i colori diventano portatori di un messaggio universale, esprimendo l’esigenza di pace che accompagna o dovrebbe accompagnare il genere umano, non solamente politica e sociale ma totale, cosmica, un senso di pace personale, in rapporto con gli altri e con la natura.

 

 

 

 

L’associazione stART – Open your eyes è nata nel giugno 2017 e coinvolge un team di giovani creativi under 35 con competenze complementari (fotografo, videomaker, ufficio stampa e social media marketing, assistenti); ha all’attivo importanti rassegne internazionali, festival, mostre e pubblicazioni. Il curatore è Gian Guido Maria Grassi, nato a Lucca nel 1988.

 

Gian Guido Grassi (1988) è un curatore di arte contemporanea. Eredita questa passione in famiglia e nel 2017 fonda stART – Open your eyes con cui realizza progetti artistici, specializzandosi in street art e rigenerazione urbana. Dirige festival, cura e organizza mostre in spazi istituzionali e privati, scrive articoli, pubblica volumi e collabora con e artisti italiani e stranieri come il russo Alexey Morosov e l’uruguaiano Pablo Atchugarry. Tra le mostre più importanti ATTITUDE /Graffiti Writing, Street art, Neo muralismo” presso Palazzo Blu di Pisa, PABLO ATCHUGARRY/ Il risveglio della natura esposizione diffusa nel centro storico di Lucca.

 

Moneyless (Teo Pirisi), nato a Milano nel 1980 e cresciuto a Lucca, fin da ragazzo approda alle prime esperienze espressive e al graffitismo, si diploma successivamente all’Accademia di belle arti di Carrara in Multimedia e consegue la specializzazione in Comunicazione Design all’Isia di Firenze; pioniere del muralismo astratto in Italia, ha indagato tecniche e materiali differenti (pitture su muro, legno, lastre e tela, disegni su carta, sculture in metallo o legno, installazioni con corde) e oggi è tra i più importanti artisti urbani internazionali con opere esposte in contesti prestigiosi di tutto il mondo siano essi spazi pubblici, musei, collezioni e gallerie. Partito dallo studio del minimalismo e della geometria, come ipotesi di studio delle forze della Natura, ha sentito forte il richiamo alla libertà e alla astrazione e, in questo percorso coerente, ha superato lo studio iniziale dei poligoni e dei solidi platonici per indagare il cerchio e arrivare quindi a frammentare le linee e le forme per disperderle nello spazio come “fuochi d’artificio”: combinando i graffiti alle sperimentazioni artistiche è riuscito a creare uno stile unico in grado di trasferire un’immediata percezione cinetica rilevatrice dell’intimo mistero della materia secondo l’assioma «ubi materia ibi geometria» (Keplero).

 

Muz (Samuel Rosi), nasce nel 1995 a San Miniato. Vive e lavora tra Firenze e Milano, dove studia Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Sono numerose le mostre a cui ha preso parte ed è tra i più interessanti giovani artisti italiani. Muz si approccia all’arte urbana interessandosi a luoghi marginali e di apparente inutilizzo; l’attenzione rispetto all’elemento pittorico si rivolge progressivamente verso l’architettura del luogo dove viene compiuto l’intervento, ricercandone e reinterpretandone gli elementi strutturali. Tale approccio permane all’interno del proprio lavoro, proseguendo un’indagine relativa alla percezione dello spazio circostante: Muz individua dei soggetti in grado di mostrarsi sia come unità sia come parte, una parte in grado di intervenire a completamento di una totalità preesistente. Fondamentale è il concetto di vuoto per vivere in uno spazio con la massima libertà possibile occorre innanzitutto creare il vuoto.

Ufficio Stampa Chiarello Puliti & Partners

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Franca Ciari

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