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“Testimonianza”: Pier Narciso Masi e la grande musica da camera romantica

Il 12 novembre a ‘Suoni riflessi’ concerto del pianista Pier Narciso Masi con Matteo Fossi, Alice Gabbiani e Marcello Bonacchelli di Nuovo Contrappunto. In parallelo, mostra fotografica su Michelangelo di Aurelio Amendola. L’11 novembre incontro a ingresso libero di ‘Svelare la musica’.

Tre capolavori assoluti del Romanticismo musicale condivisi da un maestro della musica da camera come Pier Narciso Masi con la generazione più giovane dei solisti dell’ensemble Nuovo Contrappunto: il pianista Matteo Fossi, la violoncellista Alice Gabbiani e il clarinettista Marcello Bonacchelli. E, sullo sfondo, l’esposizione delle visioni di un rinomato fotografo quale Aurelio Amendola su alcune delle opere immortali di Michelangelo.
E’ il sesto appuntamento del festival musicale ‘Suoni riflessi’ diretto da Mario Ancillotti, che quest’anno ha ingaggiato un più serrato dialogo con le arti figurative, dando vita anche a un ciclo di eventi sul tema ‘Musiche e immagini’. Lo spettacolo, intitolato “Testimonianza”, si terrà domenica 12 novembre alle 11 di mattina a Firenze, come sempre in Sala Vanni (piazza del Carmine n. 19). Il protagonista principale è il pianista Pier Narciso Masi, che interpreterà insieme ai solisti di Nuovo Contrappunto il ‘Trio in la minore per clarinetto, violoncello e pianoforte op. 114’ di Johannes Brahms e la ‘Fantasia in fa minore per pianoforte a 4 mani op. 103, D940’, di Franz Schubert e da solo la ‘Sonata per pianoforte n. 23 in fa minore op. 57’, “Appassionata”, di Ludwig van Beethoven. Ad accompagnare il concerto, la mostra temporanea “Sguardi inconsueti su Michelangelo” di Aurelio Amendola, fotografo d’arte pistoiese che mette a fuoco attraverso il «linguaggio del chiaro scuro» particolari e punti di vista inediti dell’opera michelangiolesca. Sabato 11 novembre alle 18, si terrà una prova aperta a tu per tu coi protagonisti dello spettacolo del giorno dopo del ciclo a ingresso libero ‘Svelare la musica’: un’occasione per scoprire alcune delle curiosità e dei retroscena dei concerti.
Come sottolinea Mario Ancillotti, «il Trio op. 114 (1891) di Brahms è opera estrema di un autore che aveva dichiarato di non voler scrivere più dopo il Quintetto per archi op. 111, ma che rinasce alla composizione proprio con esso, come rigenerato da nuova linfa vitale […]. E’ musica sobria e concentrata in una lucida lavorazione di calore romantico», che «lascia nell’anima un sapore dolce di malinconia nostalgica». E la malinconia, continua Ancillotti, si ritrova «nella palpitante Fantasia in fa minore a 4 mani D940 risalente agli ultimi mesi di vita di Schubert nel 1828», che è «musica sognante, poesia sonora, per il carattere trepido e affettuoso che comunica» e «un continuo oscillare fra sentimenti diversi, a volte opposti, nostalgia, passione, forza, lirismo»: «fra le cose più belle mai immaginate da una mente musicale». Indimenticabile è anche l’ultimo brano in programma: l’Appassionata di Beethoven, «vetta dell’espressione passionale della sua epoca» e «al tempo stesso apoteosi del sentimento e splendore della forma».
Biglietto intero 12 euro, ridotto 8 euro. Chi ha la card di Rete Toscana Classica ha diritto alla riduzione.
Per ulteriori informazioni: www.suoniriflessi.it oppure la pagina Facebook Suoni Riflessi.

Addetto stampa

lo renzo.sandiford@gmail.com

 

Il festival ‘Suoni riflessi’ è organizzato dall’ensemble Nuovo Contrappunto con il sostegno di Comune di Firenze, Regione Toscana, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Savino Del Bene, 2Next, Amici di Suoni Riflessi e in collaborazione con Federalberghi, Giunti Editore, Rete Toscana Classica.

 

Franca Ciari

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