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Rischio idrogeologico, Tozzi (FdI): “Con il MOSE di Firenze non si scarichino rischi sulla Piana”
“Realizzare il MOSE di Firenze senza completare il sistema delle casse di espansione di Figline rischia di aumentare i problemi della zona dell’Osmannoro, dell’aeroporto e della Piana fiorentina. Basta leggere la relazione idraulica del progetto per accorgersi che, senza le casse di espansione a monte di Firenze, la realizzazione delle opere di mitigazione previste in centro città peggiorerà la situazione a valle, proprio dove gli eventi alluvionali del 2023 hanno fatto più danni. Le celle idrauliche in cui il battente si alzerà di oltre 10 centimetri sono ben 5, con aumenti tra i 24 e i 59 centimetri. Ancora più grave è che tra i comuni in cui la situazione potrebbe peggiorare ve ne sono anche alcuni che non sono mai stati coinvolti nella progettazione, come Scandicci, Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio. Se questo non bastasse, è allarmante anche che la quota dell’invaso di Bilancino sia stata fissata nel progetto definitivo a 250 metri sul livello del mare, mentre è noto ai tecnici che la quota massima di regolazione è posta a 252 metri. Ciò potrebbe significare avere a che fare con 10 milioni di metri cubi d’acqua in più rispetto a quelli presi in esame al momento della progettazione, con rischi che a quel punto si potrebbero ripercuotere anche su zone prossime al centro città, come Gavinana, o centralissime, come San Niccolò e San Frediano. Credo che il presidente Giani debba spiegare perché si è deciso di investire le somme rese disponibili dal PNRR in un progetto a salvaguardia del centro della città di Firenze quando invece sarebbe stato prima necessario concentrare tutti gli sforzi sulle casse di espansione ancora da realizzare a monte del capoluogo. Quando audiremo nuovamente Giani in commissione alluvione, gli chiederemo lumi” così Elisa Tozzi, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, presidente della commissione speciale sull’alluvione del 2023.
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