Riccardo Pecini, il nuovo dg dell’Empoli Calcio per un nuovo Empoli
Lo scorso 11 luglio è stato presentato alla stampa il nuovo direttore generale dell’Empoli Calcio, Riccardo Pecini, provenienza Sampdoria, dove svolgeva il ruolo di capo scouting. Erano presenti il presidente dell’Empoli Calcio, Fabrizio Corsi, il direttore sportivo, Pietro Accardi, il nuovo acquisto dell’Empoli, Antonino La Gumina (provenienza Palermo).
Mi ha colpito molto l’incipit iniziale del presidente Corsi dal momento che si riteneva molto soddisfatto di poter finalmente parlare di futuro, sicuramente del futuro dell’Empoli, del suo Empoli che ripartirà, nel prossimo campionato con equilibrio e laboriosità per vincere il suo scudetto di sempre: la salvezza.
Nonostante questo, dalle sue parole si percepiva che l’Empoli vuol cambiare, vuol guardare oltre e che probabilmente con Pecini potrebbe essere possibile, considerato un vero e proprio scopritore di talenti che da molto importanza al contesto dove trovare il potenziale da esplorare. Ritiene che ciò che lo ha maggiormente colpito del contesto dell’Empoli sono le persone che lo compongono, il dott. Andrea Butti, che già conosceva, il ds Accardi con il quale si sente già in sintonia, il presidente, Rebecca Corsi, dove cercherà di portare le sue esperienze e conoscenze tanto da poter costruire qualcosa di diverso rispettando la cultura e la storia del club e della città.
Nell’ambito della conferenza stampa è emerso che nelle società di calcio stanno aumentando i ricavi e che anche una società come l’Empoli possa effettuare investimenti onerosi come quello per l’acquisto di Antonino La Gumina che ha deciso di venire qui proprio perchè l’Empoli, da sempre, ha lavorato bene sui giovani.
L’Empoli ha vinto il campionato di serie B ed in modo esaltante, con quattro giornate di anticipo, il cui calcio era bello da vedere, la cui forza era il gruppo, l’intesa tra loro, l’intesa perfetta tra le due punte, Caputo e Donnarumma, ceduto a titolo definitivo al Brescia con 23 gol personali, che sognava la serie A che a 27 anni poteva essere un traguardo appropriato e non così fuori luogo. Adesso dovrà affrontare la serie A in modo diverso sia per gioco sia per cambiamenti di effettivi ma soprattutto con uno sguardo al futuro per acquisire una nuova identità in un contesto che non le è mai stato proprio, anzi provvisorio e saltuario, e dove si identificava in slogan “con poco si fa tanto”, ma ora, siccome i ricavi delle società sono aumentati, si potrà poter dire: con tanto si potrà fare tanto?Chissà cosa sarà …..il domani …
Franca Ciari