Restauro delle cantine della Villa medicea di Cerreto Guidi. Presentata la proposta progettuale.
Il Polo museale della Toscana e il Comune di Cerreto Guidi, hanno presentato, con la collaborazione tecnico – scientifica della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato e dello studio di architettura ADA Architetti, un progetto per il recupero infrastrutturale finalizzato all’apertura al pubblico delle cantine della Villa medicea di Cerreto Guidi, nell’ambito del programma operativo regionale POR FESR 2014-2020, asse tematico “Promozione e valorizzazione della rete dei Grandi attrattori culturali museali”, promosso dalla Regione Toscana per la valorizzazione del sito seriale “Ville e Giardini medicei”, dichiarato patrimonio dell’Umanità nel 2013.
“Sono molto lieto di presentare oggi – commenta Stefano Casciu, direttore del Polo museale della Toscana – la proposta progettuale che il Polo museale della Toscana intende realizzare per migliorare la fruizione e la valorizzazione della Villa medicea di Cerreto Guidi nell’ambito dei finanziamenti europei assegnati dalla Regione Toscana, ente capofila del sito seriale Unesco Ville e Giardini medicei. Una proposta condivisa con il Comune di Cerreto Guidi che contribuisce con una quota di cofinanziamento e con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Firenze che ci ha supportato nell’elaborazione tecnica. L’obbiettivo è di recuperare nuovi spazi e nuove funzionalità che possano migliorare l’offerta turistica non solo del museo, ma che siano a vantaggio anche del Comune di Cerreto Guidi e quindi del territorio circostante con le sue molteplici risorse culturali che si compenetrano con la villa stessa“.
“L’opera di recupero delle cantine della Villa Medicea di Cerreto Guidi, resa possibile attraverso il POR FESR 2014-2020, è fondamentale per il completamento degli spazi museali, quindi per poter permettere al pubblico la fruizione di questo importante patrimonio culturale. – ha dichiarato Monica Barni, Vicepresidente della Regione Toscana e Assessore alla Cultura – L’intervento fa parte di un progetto più ampio e strutturale di recupero e successiva valorizzazione e promozione delle ville medicee patrimonio UNESCO che vede la Regione Toscana capofila, attraverso le risorse europee e quelle della legge 77. La scelta coraggiosa della Regione Toscana è stata di puntare su un tema caratterizzante la cultura del territorio, utilizzando anche fonti diverse di finanziamento e mettendo attorno ad un tavolo diversi attori, enti locali e privati, con l’obiettivo di promuovere la conoscenza di questo grande patrimonio“.
L’intervento prevede il restauro di una parte del basamento della villa, sull’ala sinistra, in corrispondenza delle cantine che attualmente non sono accessibili al pubblico. Gli ambienti delle cantine, posti in posizione strategica con un ingresso su Piazza Vittorio Emanuele II, nel centro storico di Cerreto Guidi, al termine del restauro completeranno il percorso museale con accessi diretti alla sezione dei reperti archeologici della collezione Bardini e al corridoio che conserva ancora l’arredo delle cantine di fine Ottocento-inizio Novecento, con gli antichi tini, e che conduce agli altri interni della villa medicea.
I nuovi spazi, aperti alla pubblica fruizione, avranno una destinazione polifunzionale e potranno ospitare mostre temporanee e servizi di accoglienza. L’apertura sulla piazza è ottimale per la realizzazione di un punto informativo, gestito insieme al Comune di Cerreto, con servizi utili a orientare il visitatore sull’offerta culturale del territorio, naturale punto di partenza di itinerari tematici e visite guidate, e per realizzare attività interdisciplinari e didattiche. Il progetto si completa con un bookshop, un museum shop e un punto di ristoro che valorizza e rinnova la destinazione originaria del luogo, offrendo prodotti e iniziative dedicate all’eccellenza della produzione enogastronomica del territorio.
Il Sindaco di Cerreto Guidi evidenzia l’impegno dell’Amministrazione comunale che ha favorito, in collaborazione con tutti i soggetti interessati, un percorso che portasse al recupero delle cantine della villa medicea, sottolineando, inoltre, che la proposta progettuale costituisce un passaggio importante di un cammino che ha l’obiettivo di realizzare un progetto di grande rilievo culturale e turistico.
Note sulla Villa medicea
La Villa medicea, oggi di competenza del Polo museale della Toscana, fu edificata su disposizione del duca Cosimo I de’ Medici quale residenza di caccia della corte medicea (in considerazione della vicinanza con la bandita del cosiddetto “Barco Reale”), luogo di svago e punto di controllo strategico sul territorio circostante, in particolare del Padule di Fucecchio. La costruzione della villa, eretta impiegando i materiali della diroccata Rocca dei conti Guidi e della seconda cerchia di mura, fu condotta, secondo quanto si evince dai documenti, tra il 1564 ed il 1566 quando l’edificio è citato come “murato di nuovo”. E’ attestata nel 1566 la direzione dei lavori da parte dell’architetto Davide Fortini, già collaboratore di Tribolo, al quale dovette poi subentrare Alfonso Parigi il Vecchio. A Bernardo Buontalenti, illustre architetto militare e scenografo mediceo, è attribuita l’ideazione delle rampe d’accesso “a scalera”, denominate “Ponti medicei”, che costituiscono una delle caratteristiche salienti della villa. Sono quattro imponenti rampe di scale perfettamente simmetriche in mattoni e pietra della Gonfolina. Presentano alcune aperture, un tempo di accesso alle scuderie poste al di sotto del grande piazzale, e si pongono in rapporto con l’intonaco della facciata della villa, disegnando quel basamento che viene a svolgere la funzione di supporto naturale del terreno, quale innalzamento del piano prospettico, secondo un modulo adottato dallo stesso Buontalenti in altri edifici.