NEWS

Presentazione novità campagna di scavo VILLA ROMANA di Limite sull’Arno- Apertura straordinaria sabato 3 e domenica 4 giugno- Capraia e Limite (Fi)

Presentate le novità della campagna di scavi in corso presso la villa romana dell’Oratorio di Limite sull’Arno: nuove vasche termali, mattoni, canali di scolo e un collegamento con l’imperatore Costantino. Apertura del sito sabato 3 e domenica 4 giugno

Presentate a Capraia e Limite le ultime novità emerse dagli scavi archeologici della Villa Romana dell’Oratorio di Limite sull’Arno, appartenuta a Vettio Agorio Pretestato, aristocratico romano dell’età tardoantica (IV secolo d.C.). Dopo la scoperta, negli anni scorsi, della struttura esagonale, con sale e mosaici con decorazioni varie, da forme geometriche e floreali alla scena di caccia al cinghiale (“venatio apri”), la campagna di scavo in corso a cui lavorano 10 ragazzi dell’Università di Pisa ha fatto emergere vasche termali della villa, mattoni e sistemi di conduzione dell’aria calda e tubi di piombo per lo scolo delle acque.

Il complesso- ricordiamo- è appartenuto a Vettio Agorio Pretestato, governatore della Tuscia e dell’Umbria nel periodo precedente al 362 d.C. e prefetto dell’Urbe fino al 384, anno della sua morte, poco prima di diventare console. Pretestato era uno degli ultimi strenui difensori della religiosità pagana, in un momento in cui il cristianesimo, dopo l’Editto dell’imperatore Costantino del 313 d.C., stava prendendo campo tra la popolazione romana.

Probabilmente, la struttura esagonale centrale e le sale circostanti di un’altezza di 15 metri circa e diametro di 30, decorate con mosaici fino all’abside del salone centrale in cui troviamo la scena di caccia al cinghiale che allude a un’attività dell’otium del dominus della villa, serviva da residenza di campagna lungo il tragitto per Firenze, ove Pretestato arrivava risalendo il fiume Arno dopo esser approdato sulla costa.

La villa di Limite sull’Arno fu abbandonata nella prima metà del VI secolo, nel periodo della guerra greco-gotica (535-553) e successivamente con l’invasione longobarda. Sono state riscontrate recentemente alcune tracce di una rioccupazione nel VII secolo, nell’Alto medioevo, ad opera di operai incaricati di spoliare la villa.

Gli ultimi studi hanno appurato inoltre che, circa 50 anni prima della costruzione della villa dell’Oratorio, era stata edificata a Roma una struttura simile nel palazzo dell’imperatore Costantino. Alta 30 metri, aveva avuto problemi di staticità ed avevano dovuto installare dei contrafforti per trattenerla. Gli studiosi ritengono che sia stato il modello per successivi edifici.

Intanto, sabato 3 e domenica 4 giugno la villa romana di via Palandri aprirà le porte ai visitatori. Dalle 16,00 alle 20,00 di sabato 3, dalle 9,00 alle 12,00 e dalle 16,00 alle 20,00 di domenica 4, sarà possibile vedere da vicino i resti del complesso e le ultime vasche termali emerse dagli scavi.

villa-2Servizi Generali – Ufficio Affari Generali (Addetto Stampa)

Franca Ciari

GazzettaToscana.it è un quotidiano online di cronaca indipendente sui fatti che circondano la zona della Toscana.

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Pulsante per tornare all'inizio