PISTOIA | 23-24 nov LA LOCANDIERA di Goldoni – regia Antonio Latella – Stagione di Prosa Teatro Manzoni
Le Stagioni 2024/25 dei Teatri di Pistoia
Stagione di Prosa
TEATRO MANZONI PISTOIA
SABATO 23 e DOMENICA 24 NOVEMBRE 2024
LA LOCANDIERA
di Carlo Goldoni
Al Teatro Manzoni di Pistoia arriva il celeberrimo testo di Carlo Goldoni con lo spettacolo firmato da Antonio Latella e prodotto dal Teatro Stabile dell’Umbria.
Nel ruolo di Mirandolina, Sonia Bergamasco. Con lei, sul palco, Marta Cortellazzo Wiel, Ludovico Fededegni, Giovanni Franzoni, Francesco Manetti, Annibale Pavone, Gabriele Pestilli, Marta Pizzigallo.
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Terzo appuntamento della Stagione di Prosa 2024/25 dei Teatri di Pistoia, a cura di Saverio Barsanti, che ospita sabato 23 e domenica 24 novembre al Teatro Manzoni (feriale ore 20.45, festivo ore 16) la produzione del Teatro Stabile dell’Umbria, LA LOCANDIERA di Carlo Goldoni per la regia di Antonio Latella.
Sonia Bergamasco dà voce e corpo al potente personaggio di Mirandolina: con lei, sul palco, Marta Cortellazzo Wiel, Ludovico Fededegni, Giovanni Franzoni, Francesco Manetti, Annibale Pavone, Gabriele Pestilli, Marta Pizzigallo. Lo spettacolo si avvale dell’apporto, in qualità di dramaturg, di Linda Dalisi; le scene sono di Annelisa Zaccheria, i costumi di Graziella Pepe, musiche e suono di Franco Visioli e le luci di Simone De Angelis.
Da segnalare che Sonia Bergamasco è nella terna finalista dei Premi Ubu 2024, sezione “Miglior attrice/performer” proprio per la sua interpretazione nello spettacolo La Locandiera (i Premi Ubu saranno assegnati il prossimo 16 dicembre al Teatro Arena del Sole a Bologna).
Così il regista Antonio Latella descrive il suo lavoro: “Penso a Café Müller di Pina Bausch. Penso ad una donna nata e cresciuta nella Locanda. Un luogo-mondo che accoglie infiniti mondi. Nel testo goldoniano il tema dell’eredità è il punto cardine di tutto. Mirandolina seduta sul letto di morte del padre riceve in eredità la Locanda, ma anche l’ordine di sposarsi con Fabrizio, il primo servitore della Locanda. In questo credo che ci sia una inconsapevole identificazione del padre con il servo, come erede virtuale in quanto maschio. Più che un uomo per la figlia, il padre sceglie un uomo per la Locanda, un uomo pronto a tutto pur di proteggere la Locanda”. “Credo che Goldoni con questo testo – aggiunge Latella – abbia fatto un gesto artistico potente ed estremo, un gesto di sconvolgente contemporaneità: innanzitutto siamo davanti al primo testo italiano con protagonista una donna, ma Goldoni va oltre, scardina ogni tipo di meccanismo, eleva una donna formalmente a servizio dei suoi clienti a donna capace di sconfiggere tutto l’universo maschile, soprattutto una donna che annienta con la sua abilità tutta l’aristocrazia. Di fatto Mirandolina riesce in un solo colpo a sbarazzarsi di un cavaliere, di un conte e di un marchese. Scegliendo alla fine il suo servitore come marito fa una scelta politica, mette a capo di tutto la servitù, nobilita i commercianti e gli artisti, facendo diventare la Locanda il luogo da dove tutta la storia teatrale del nostro paese si riscriverà, la storia che in qualche modo ci riguarda tutti. Goldoni fa anche un lavoro sulla lingua, accentuando un italiano toscano. Per essere Mirandolina bisogna essere capaci di mettersi al servizio dell’opera, ma anche non fare del proprio essere femminile una figura scontata e terribilmente civettuola, cosa che spesso abbiamo visto sui nostri palcoscenici. Spesso noi registi abbiamo sminuito il lavoro artistico culturale che il grande Goldoni ha fatto con questa opera, la abbiamo ridimensionata, cadendo nell’ovvio e riportando il femminile a ciò che gli uomini vogliono vedere: il gioco della seduzione.” “Goldoni, invece, ha fatto con questo suo testamento – conclude il regista – una grande operazione civile e culturale. Siamo davanti a un manifesto teatrale che dà inizio al teatro contemporaneo, mentre per una assurda cecità noi teatranti lo abbiamo banalizzato e reso innocente. La nostra mediocrità non è mai stata all’altezza dell’opera di Goldoni e, molto probabilmente, non lo sarò nemmeno io. Spero, però, di rendere omaggio a un maestro che proprio con Goldoni ha saputo riscrivere parte della storia teatrale italiana: parlo di Massimo Castri.” (Antonio Latella)
La Stagione di Prosa proseguirà al Manzoni sabato 7 e domenica 8 dicembre con MAGNIFICA PRESENZA, uno spettacolo di Ferzan Ozpetek, che torna in Teatro dopo il successo di Mine vaganti, in una produzione targata Nuovo Teatro / Fondazione Teatro della Toscana.
Info e prevendita alla Biglietteria del Teatro Manzoni 0573 991609 – 27112, alla Biglietteria del Funaro 0573 977225 e online su www.bigliettoveloce.it
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Stagione di Prosa in abbonamento 2024/25
TEATRO MANZONI PISTOIA
sabato 23 novembre ore 20.45
domenica 24 novembre ore 16
LA LOCANDIERA
di Carlo Goldoni
regia Antonio Latella
con Sonia Bergamasco, Marta Cortellazzo Wiel, Ludovico Fededegni, Giovanni Franzoni, Francesco Manetti, Annibale Pavone, Gabriele Pestilli, Marta Pizzigallo
dramaturg Linda Dalisi
scene Annelisa Zaccheria
costumi Graziella Pepe
musiche e suono Franco Visioli
luci Simone De Angelis
assistente alla regia Marco Corsucci
assistente alla regia volontario Giammarco Pignatiello
produzione Teatro Stabile dell’Umbria
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Personaggi e interpreti:
Il Cavaliere di Ripafratta, Ludovico Fededegni
Il Marchese di Forlipopoli, Giovanni Franzoni
Il Conte di Albafiorita, Francesco Manetti
Mirandolina, locandiera, Sonia Bergamasco
Ortensia, comica, Marta Cortellazzo Wiel
Dejanira, comica, Marta Pizzigallo
Fabrizio, cameriere di locanda, Annibale Pavone
Servitore, Gabriele Pestilli
Biglietteria Teatro Manzoni
Corso Gramsci, 125 | 0573 991609 – 27112
biglietteria@teatridipistoia.it
martedì e giovedì 16/19, mercoledì 11/15, venerdì e sabato 11/13 e 16/19 (lunedì chiuso)
Biglietteria il Funaro
Via del Funaro, 16-18 | 0573 977225
mercoledì e giovedì 15.30/19.30
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