Parco del Monteferrato, contenuti i danni a flora e fauna
Parco del Monteferrato, contenuti i danni a flora
e fauna per il tragico incendio del Poligono di tiro
Morelli: “Nella zona per ora è vietato l’accesso. Dobbiamo pensare
alle vittime, al dolore delle famiglie e dell’uomo ancora ricoverato”
Prato, 9 agosto 2024 – Sono tutto sommato contenuti i danni a flora e fauna al Parco del Monteferrato rimasto coinvolta nel tragico incendio di sabato 29 luglio al Poligono di tiro di Prato, che ha causato due vittime e ferito gravemente una terza persona ancora ricoverata in ospedale.
Marco Morelli, direttore della Fondazione Parsec che comprende anche il Centro di Scienze Naturali, ha contribuito a stilare la conta dei danni nell’area attorno al poligono di tiro.
“Sono bruciati circa 6 ettari di vegetazione, soprattutto sottobosco. Il danno maggiore riguarda l’incenerimento di una cinquantina di cipressi e di alcune centinaia di pini marittimi – sottolinea Morelli – Non è andata distrutta nessuna essenza centenaria, come qualcuno ha detto, e anche per quanto riguarda gli animali, come possiamo immaginare, sono fuggiti alla vista del fuoco, inoltre la recinzione è stata tagliata durante le operazioni di spegnimento”.
Le uniche vittime potrebbero essere tartarughe e ricci o piccoli rettili, ma nessuna carcassa di grandi animali è stata trovata dopo l’incendio. Nella zona è attualmente vietato l’accesso per motivi di sicurezza, ci sono infatti degli alberi pericolanti. Il 2 agosto la Protezione civile del Comune ha emesso un’ordinanza che vieta l’ingresso alla parte del parco colpita e collocato le opportune segnalazioni.
Morelli sottolinea che la situazione del parco è monitorata dal Comune di Prato e dal CSN per fare in modo di ripristinare la fruibilità dell’area, ma che la ferita che ha colpito il tiro a segno e tutta la città adesso ha la priorità.
“Credo che prima di tutto dobbiamo pensare alle vittime, al dolore delle famiglie e dell’uomo ancora ricoverato che lotta fra la vita e la morte – riprende Morelli – Un evento tragico che ci ha colpito tutti e che per il momento non ha spiegazione”.
Il recupero della porzione di parco bruciata avverrà per gradi. Anzitutto andranno tolti gli alberi pericolanti che al momento rendono la zona pericolosa (da qui il divieto assoluto di accesso). Quindi la soluzione migliore è lasciare che il sottobosco si riprenda in modo naturale, cosa che dopo un incendio normalmente accade senza problemi, Anzi a distanza di mesi il sottobosco in genere si rigenera con più vigore di prima.
“Sarà anche valutata l’opportunità di piantumare alberi di alto fusto, ma per i vincoli dell’area protetta di interesse comunitario (SIC) potremo utilizzare solo cipressi e lecci – conclude Morelli – I pini marittimi furono introdotti alla metà dell’Ottocento e hanno sempre rappresentato un danno per l’ambiente naturale, costituito da un sottobosco in cui vivono essenze floreali esistenti unicamente sul Monteferrato. È necessario quindi non ombreggiare troppo la superficie e lasciare un ambiente così prezioso il più naturale possibile”.
M.P.| Giornalista | mob 3295833769 | moira.pierozzi@gmail.com