Ospedale di Prato, trasferimenti in Area Medica per favorire la prossima riorganizzazione delle specialità e l’apertura di nuovi servizi
Sono iniziati in questi giorni al Santo Stefano di Prato i trasferimenti di alcuni reparti di Area Medica, anche posti su piani diversi, propedeutici alla prossima riorganizzazione autunnale che prevede una diversa collocazione delle singole discipline specialistiche e la realizzazione di nuovi percorsi assistenziali e servizi.
La diversa collocazione dei reparti favorirà ancora di più la multidisciplinarietà nell’assistenza, tra medici, infermieri e operatori socio sanitari, e nella cura ai pazienti. Il ricovero avverrà secondo la disciplina specialistica e sarà ulteriormente favorita la condivisione delle risorse: spazi, tecnologie e posti letto saranno utilizzati pienamente secondo il modello dell’intensità di cura.
I cambiamenti e i rinnovamenti in atto al Santo Stefano li spiega meglio il dottor Giancarlo Landini, direttore del dipartimento specialistiche mediche: “L’Ospedale di Prato sarà il primo nella nostra Azienda Sanitaria dove sarà portata a compimento la riorganizzazione indicata dall’ultima riforma regionale; i pazienti saranno ricoverati in relazione all’intensità assistenziale e alla durata della degenza e – continua il medico- troveranno spazio anche nuove attività come ad esempio il day service multidisciplinare e ambulatori specialistici geriatrici collegati con il territorio”.
Maristella Mencucci, direttore dell’assistenza infermieristica dell’area pratese aggiunge: “Gli spostamenti in atto permetteranno di migliorare anche il confort alberghiero, attraverso l’applicazione di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, coordinati dall’ingegnere Gianluca Gavazzi, dell’area tecnica aziendale; i nuovi reparti di degenza, riorganizzati, favoriranno il modello dell’assistenza infermieristica maggiormente orientato ad una vicinanza al letto del paziente ed ai suoi familiari anche con la creazione di postazioni informative” .
Gli spostamenti in atto stanno impegnando il personale con il quale a suo tempo è stato condiviso il progetto. L’Azienda ringrazia gli operatori e anche i visitatori per la collaborazione precisando che i disagi per i pazienti sono relativi al solo trasferimento in altre aree di ricovero.