CULTURA

Orazio Bacci, venerdì pomeriggio iniziativa per il centenario della morte

Storico e letterato, fu uno degli intellettuali valdelsani di maggior spessore fra ‘800 e ‘900. Fabio Dei: “Di grande attualità la sua visione unitaria della Valdelsa, fondata su un passato e un patrimonio comune”

La morte lo colse in un momento particolarmente delicato per l’Italia, il 12 dicembre 1917, a poche settimane dalla disfatta di Caporetto, mentre stava ricoprendo il ruolo di Sindaco di Firenze. Ma era nato a Castelfiorentino nel 1864 e dalla Valdelsa aveva mosso i suoi primi passi, come letterato e storico, diventando con il passare degli anni uno degli intellettuali di maggior rilievo fra ‘800 e ‘900.

Ricorre oggi il centenario della morte di Orazio Bacci, “letterato valdelsano” e personaggio di spicco dell’Italia durante la “belle époque”, per il quale la Società Storica della Valdelsa (di cui Orazio Bacci fu tra i fondatori, nel 1892) ha promosso una serata culturale aperta a tutti i cittadini, in programma venerdì 15 dicembre 2017 (ore 16.30) nella sala rossa del Municipio.

L’iniziativa, che gode del patrocinio del Comune di Castelfiorentino, intende ricordare e rendere omaggio a questo studioso che rimase sempre legato alla sua terra, unendo gli studi a un’idea molto moderna di “politica culturale”. Dopo il saluto del Sindaco, Alessio Falorni,  e l’introduzione del presidente della Società Storica della Valdelsa, prof. Fabio Dei, interverranno due studiosi che già in passato hanno prodotto dei contributi sulla figura di Bacci: Caterina Del Vivo (Presidente dell’Associazione Nazionale Archivistica Italiana per la Toscana) che si soffermerà sulla sua attività di critico letterario, in particolare il suo rapporto con le riviste fiorentine, la sua attività narrativa e il ruolo svolto nei Comitati di Assistenza e resistenza civile in Firenze durante la guerra; Fabrizio Franceschini (professore di Storia della lingua italiana e di Linguistica italiana all’Università di Pisa) che illustrerà l’interesse di Bacci per il folklore, i canti popolari e i testi antichi.

Formatosi all’Università di Firenze in Letteratura sotto la guida di Alessandro D’Ancona, Orazio Bacci collaborò ancora giovanissimo a fianco del suo maestro alla redazione di un Manuale della Letteratura italiana (1892), che rimane uno dei caposaldi di critica letteraria dell’epoca. Nello stesso anno fu il principale promotore della nascita della Società Storica della Valdelsa, divenendo di li a poco direttore della rivista della società (Miscellanea Storica della Valdelsa) tuttora attiva. Il 1910 segna invece l’inizio della sua attività politica, prima nel Consiglio Provinciale e in seguito come Sindaco di Firenze.

“Tornare a discutere di Orazio Bacci a un secolo dalla sua scomparsa – sottolinea il Presidente della Società Storica della Valdelsa, Fabio Dei –  non è solo un atto dovuto per la Società storica che egli ha fondato, e per il Comune alla cui crescita culturale ha tanto contribuito, e al quale è sempre rimasto molto legato.  È invece importante riflettere ancora oggi sulla sua concezione della storia, dei rapporti tra alta cultura e dimensione locale. Sia pure in un contesto radicalmente mutato, abbiamo ancora molto da imparare dalla sua visione delle politiche culturali. Soprattutto, vorrei sottolineare l’attualità della visione unitaria della Valdelsa che Bacci tentava di proporre: un’idea di compattezza territoriale, fondata su un passato e un patrimonio comune, che non si è mai completamente realizzata e su cui dovremmo oggi tornare a ragionare”.

Ufficio Stampa
Comune di Castelfiorentino

 

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Franca Ciari

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