Nella cornice del Sol&Agrifood-Vinitaly di Verona, Gambero Rosso e Banca Monte dei Paschi di Siena presentano la 14esima edizione della Guida.
In Toscana spiccano 54 aziende agricole di cui 27 Tre Foglie e 4 premi speciali
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Verona, 15 aprile 2024 – Prodotto principe ed elemento cardine della dieta mediterranea, l’olio extravergine di oliva non è soltanto un condimento riconosciuto per i suoi numerosi effetti benefici sulla salute, ma rappresenta un vero e proprio patrimonio culturale e gastronomico, simbolo della tradizione e della maestria artigianale italiana. Con la Guida Oli d’Italia dedicata agli extravergine italiani, giunta alla sua 14esima edizione e quest’anno con il sostegno di Banca Monte dei Paschi di Siena, la quinta in doppia lingua, italiano e inglese, presentata oggi al Sol&Agrifood di Verona, che si svolge in contemporanea con Vinitaly, Gambero Rosso traccia una mappa che vuole celebrare la ricchezza e la diversità delle varietà di olive e di oli presenti nel nostro Paese, evidenziando le peculiarità di ogni regione, con l’esclusione solo di Valle d’Aosta e Friuli-Venezia Giulia, e valorizzando le storie dei produttori che portano avanti con passione e dedizione la tradizione millenaria della produzione olearia: dalla rinomata Taggiasca ligure, alla robusta Leccino, passando per la Frantoio e la vigorosa Carboncella fino alla Ogliarola, tipica della zona barese, garganica e salentina.
“Il mondo dell’olio extravergine di oliva è complesso e affascinante allo stesso tempo: ciascun prodotto presenta caratteristiche uniche e la nostra Guida vuole orientare professionisti e consumatori nella scelta del miglior prodotto capace di soddisfare gusti e abbinamenti diversi” commenta Stefano Polacchi, curatore della Guida. Sono 389 le aziende produttrici per 679 etichette di extravergine valutate e inserite nella Guida, di cui 191 le Tre Foglie e 34 le Stelle, che hanno ottenuto il massimo punteggio per dieci anni, risultato di un lungo percorso di ricerca, selezione e valutazione per individuare il gusto più sublime ma anche riconoscere un maggiore impegno verso la sostenibilità, in un’economia globale che si fa concorrenza sul fronte dei prezzi più bassi. “L’Italia si trova oggi a competere con prodotti di origine comunitaria che privilegiano la quantità alla qualità e riescono a praticare prezzi di vendita inferiori. Ma la qualità e la lunga tradizione olivicola del nostro Paese va riconosciuta e valorizzata sostenendo, anche attraverso interventi politici, i nostri agricoltori, ambasciatori della qualità nel mondo” aggiunge Polacchi.
“Banca Monte dei Paschi di Siena si unisce a Gambero Rosso per promuovere e sviluppare il settore agroalimentare italiano” dichiara Maurizio Bai, Vice Direttore Generale Commerciale Vicario di Banca Mps. “L’olio extravergine è un emblema della cultura e dell’agricoltura del Paese. La collaborazione per la ‘Guida Oli d’Italia’ dimostra come la nostra Banca si dedichi al sostegno della qualità e dei distretti rurali. Ogni giorno infatti supportiamo le imprese agroalimentari e la DOP Economy nel loro percorso di crescita, anche a livello internazionale, con un’offerta specializzata orientata alla sostenibilità economica e ambientale.”
Cinque le fasce di prezzo considerate, dagli oli con prezzo inferiore ai 10 euro ai prodotti più eccellenti anche oltre i 30 euro al litro. La Guida offre anche indicazioni dei produttori di olive da mensa e delle aziende che offrono ospitalità e ristorazione in campagna per un’informazione completa ed esaustiva. I singoli extravergine sono stati valutati anche per il loro profilo aromatico, sulla base dell’intensità di fruttato, amaro e piccante, utile a determinare eventuali abbinamenti con cibi e ingredienti.
Il palmares toscano
La Toscana difende bene la sua tradizione olearia profondamente radicata nella cultura e nell’identità della regione, rappresentando un patrimonio di grande valore storico e gastronomico: 54 sono aziende che la rappresentano nella Guida di cui 27 sono le eccellenze, soprattutto nella zona di Firenze, che hanno raggiunto un punteggio pieno, alcune anche contrassegnate dalla stella* che celebra la permanenza in Guida da oltre dieci anni.
4 i premi speciali conferiti:
- Miglior Fruttato leggero, Maria Pia Buoni o Del Buono, Cetona (SI), che si aggiudica il premio per il suo Dop Terra di Siena Podere Ricavo, un connubio di delicatezza e complessità caratterizza questo olio dove si intrecciano sentori di carciofo, mandorla, pinolo e lattuga.
- Miglior Fruttato medio, Fonte di Foiano*, Castagneto Carducci (LI), a cui va il riconoscimento per il suo Riflessi Monocultivar Maurino, un’esplosione di profumi che rimandano alla foglia di pomodoro, erba tagliata, erbe aromatiche e sentori balsamici
- Premio Olio & Vino, Castello di Fonterutoli, Castellina in Chianti (SI), premiata per il suo Dop Chianti Classico. Nella splendida struttura dei marchesi Mazzei oltre al pregiato vino si produce l’eccellente extravergine Dop che si articola su sentori di carciofo, mandorla, cipresso, rucola e note balsamiche.
- Premio Olio & Turismo, Fop, Guardistallo (PI): un casolare ristrutturato secondo i principi della bioedilizia tra le colline pisane, anticamente sede di un monastero, immerso in un territorio che Stefano e Francesco Fop preservano e valorizzano anche con la produzione di extravergine.
Le altre Tre Foglie
Firenze
- Fattoria di Poggiopiano, Fiesole, con il suo Plenum BIO
- Fattoria di Volmiano, Calenzano, con il suo Laudemio BIO
- Fattoria Ramerino*, Bagno a Ripoli, tra cui spicca il suo Monocultivar Frantoio BIO
- Fattoria Triboli, Impruneta, con il suo Olio Extravergine di oliva BIO
- Fontodi, Greve in Chianti, con il suo DOP Chianti Classico BIO
- Frantoio Pruneti, Greve in Chianti, tra cui spicca il Monocultivar Frantoio BIO
- Frescobaldi, Pontassieve, con il suo Laudemio
- I Tattoli, San Casciano in Val di Pesa, con il suo DOP Chianti Classico
- La Gramigna, Pontassieve, con l’IGP Toscano Colline di Firenze Monocultivar Moraiolo BIO
- La Sala del Torriano, San Casciano in Val di Pesa, con il suo DOP Chianti Classico BIO
- Le Mortinete, Impruneta, tra cui spicca il Monocultivar Frantoio
- Marzocco di Poppiano, Montespertoli, tra cui spicca il suo Monocultivar Correggiolo
- Principe Corsini – Villa Le Corti, San Casciano in Val di Pesa, con il DOP Chianti Classico Monocultivar Frantoio BIO
- Tenuta La Poggiona, San Casciano in Val di Pesa, tra cui spicca l’IGP Toscano Monocultivar Pendolino BIO
Grosseto
- Frantoio Franci*, Castel del Piano, tra cui spicca il Delicate Monocultivar Maurino
Pisa
- Podere Il Montaleo, Casale Marittimo, tra cui spicca il Monocultivar Lazzero
Pistoia
- Balduccio, Lamporecchio, con il suo 1979 BIO
- Bellandi, Uzzano, con il suo Insieme BIO
- Frantoio di Croci, Massa e Cozzile, tra cui spicca il suo Riserva
- Tenuta Querciamatta, Monsummano Terme, con il suo Ragazzaccio Monocultivar Leccino BIO
Siena
- Dievole, Castelnuovo Berardenga, con il suo DOP Chianti Classico
- Fèlsina, Castelnuovo Berardenga, tra cui spicca il Monocultivar Correggiolo BIO
- Losi, Castelnuovo Berardenga, con il Querciavalle DOP Chianti Classico Monocultivar Correggiolo
Si rimanda al pdf allegato per la classifica completa.
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