Natalia e i suoi a Palazzo Strozzi
Dal 28 settembre 2019 al 12 gennaio 2020 Palazzo Strozzi celebra Natalia Goncharova, l’artista anticonformista che ha percorso le avanguardie della prima metà del Novecento, presentando circa 130 opere fra quelle della sua grande produzione artistica in un confronto con opere di artisti che sono stati per lei maestri di riferimento come Paul Gauguin, Henri Matisse, Pablo Picasso, Umberto Boccioni e Giacomo Balla.
La mostra evidenza la creativa eccentricità dell’artista russa, il suo mondo, i suoi affetti come il marito Mikhail Larionov, ma anche i suoi riferimenti artistici, i suoi maestri con le correnti che percorrevano il cuore artistico europeo e internazionale.
Fino al 12 gennaio possiamo ammirare di Natalia Goncharova l’Autoritratto con gigli gialli accanto all’Autoritratto di Larionov, la tela Contadini che raccolgono le mele già proprietà di Ivan Morozov, uno dei maggiori collezionisti del primo Novecento, il polittico della Mietitura e i suoi dipinti di nudi, che furono causa di scandalo e di un processo per oscenità e blasfemia. In una sezione sono esposte alcune opere religiose tra cui il polittico degli Evangelisti, anche questo causò uno sconvolgimento da parte del pubblico, nel 1914 a San Pietroburgo, e fu ritirato dalle autorità. Chiude la mostra il grande paravento realizzato da Natalia per l’Arts Club di Chicago dalla collezionista Rue Winterbotham Carpenter. Interessante la sala dove sono esposti i lavori fatti per il teatro come quelli per il Coq d’or e l’Oiseau de feu che ricorda anche l’amicizia dell’artista con Diaghilev.
“Dopo lo straordinario successo di Marina Abramović,” – dichiara Arturo Galansino, Direttore Generale della Fondazione Palazzo Strozzi – “Palazzo Strozzi celebra un’altra artista donna, Natalia Goncharova, una delle principali figure femminili delle avanguardie di primo Novecento, capace di imporsi a livello internazionale con una produzione poliedrica e originale che ha saputo unire il linguaggio della tradizione russa e le istanze del modernismo occidentale. L’esposizione propone una immersione nel mondo di un’artista in grado di unire culture diverse in modo fortemente anticonformista e spesso provocatorio. Il progetto è realizzato grazie alla sinergia con la Tate Modern di Londra, confermando la vocazione di Palazzo Strozzi nel creare progetti originali di livello e qualità internazionali in dialogo con le più importanti istituzioni culturali mondiali”.