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MUSICA: Una festa nel segno della psichedelia afro apre la 3/a edizione di Mixité con Bantu Continua Uhuru Consciousness live

Venerdì 1 marzo ore 21.00 al PARC di Firenze, a cura di Toscana Produzione Musica

Venerdì 1 marzo ore 21.00 al PARC di Firenze, a cura di Toscana Produzione Musica

 

Bantu Continua Uhuru Consciousness live: una grande festa nel segno della psichedelia afro apre la 3/a edizione di Mixité

 

Dal Thokoza Park di Soweto, la township nera di Johannesburg, una travolgente esperienza musicale tra ritmi rituali, beat elettronici, attitudine rock e jazz militante

 

 

Firenze, 28 febbraio 2024 Una festa nel segno della psichedelia afro per inaugurare una nuova stagione di performance dal vivo. Parte venerdì 1 marzo con la trascinante energia dei BCUC – Bantu Continua Uhuru Consciousness la 3/a edizione per Mixité – Suoni e voci di culture antiche e attuali, la rassegna live firmata Toscana Produzione Musica (TPM), centro di produzione musicale con lo sguardo rivolto alle sonorità del mondo presieduto da Paolo Zampini con la direzione artistica di Francesco Mariotti e Maurizio Busìa e il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Toscana e Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze. Appuntamento alle 21.00 al PARC Performing Arts Research Centre di Firenze (piazzale delle Cascine 4/5/7) con il sound della township nera di Soweto, a Johannesburg: sette artisti sul palco per coinvolgere il pubblico in un’esperienza ancestrale e potentissima, tra ritmi rituali innestati di rap, attitudine rock e jazz militante. Basso, percussioni e voci per la formazione segnalata dal guru della musica Gilles Peterson come “miglior concerto mai visto” e vincitrice del prestigioso Womex Artist Award, del 2023, a suggello di una clamorosa stagione di concerti, tra Africa, Europa e America (ingresso 10€, ridotto 7€, prevendite su Ticketone, info: www.toscanaproduzionemusica.it).

 

“Musica per le persone da parte delle persone con le persone”, così si definiscono i membri di questo collettivo nato a due passi dalla chiesa dove negli anni dell’apartheid Desmond Tutu organizzava la fuga degli attivisti ricercati dalla polizia. Come i loro antenati i BCUC guardano alla musica sia come trance edonistica sia come un’arma di liberazione politica e spirituale. Originari del Sudafrica traggono ispirazione dai linguaggi indigeni fuori dalla ribalta mainstream, con pezzi sospesi tra la dimensione rituale e la pulsazione ipnotica dei beat elettronici che da anni vanno per la maggiore fra i giovani neri sudafricani. La dimensione militante emerge già dal nome della formazione: “bantu” nell’area linguistica appunto bantu significa “uomini”; “continua” (pronuncia: continùa) sta per “a luta continua” (“la lotta continua”), slogan della battaglia per l’indipendenza del Mozambico; “uhuru” in swahili significa “libertà”; “consciousness” è un termine chiave nel pensiero afroamericano, che ricorda anche il Black Consciousness Movement, organizzazione anti-apartheid nata in Sudafrica fra anni sessanta e settanta e guidata da Stephen Biko. “Portiamo divertimento certo”, afferma il cantante Kgomotso Mokone, “ma anche il fuoco afro-psichedelico e l’emotività indigena delle nostre comunità”.

 

Il percorso di Mixité continua fino a giugno con La Chica, songwriter che mescola abilmente eredità latina e influenze culturali urbane del quartiere di Belleville, a Parigi (17/3); Naïssam Jalal, flautista franco-siriana con un repertorio al crocevia tra musica mistica medio orientale e jazz (24/3); “Soma”, collaborazione tra Peppe Frana, Masih Karimi e Ciro Montanari ispirata ai linguaggi sonori di Kurdistan e Persia (7/4); Nadir Trio: Ares Tavolazzi, Elias Nardi e Emanuele Le Pera in un viaggio tra le melodie del repertorio arabo-ottomano (14/4); Eric Mingus, figlio del leggendario Charles, insieme a Silvia Bolognesi per un tributo in prima mondiale a un altro mito della musica, Gil Scott-Heron, a cura di TPM (28/4); Tartit, formazione tuareg nata in un campo profughi del Burkina Faso e capitanata dall’attivista maliana Fadimata Wallet Oumar (23/5); la flautista Top Jazz Mariasole De Pascali in un solo col respiro di un microcosmo poetico (26/5); ancora una prima firmata Toscana Produzione Musica col contrabbassista già vincitore del Premio Tomorrow’s Jazz Michelangelo Scandroglio alla testa del progetto “The iron way”: quattro musicisti da Italia e Regno Unito per tracciare una connessione tra la Maremma Toscana e Londra (31/5); Etran de l’ Aïr, band desert blues che dalle strade di Agadez porta in Europa il suo sound raffinato e potente (2/6).

 

Riconosciuto dal Ministero della Cultura per il 2022-2024 e sostenuto da Ministero della Cultura, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Fondazione Pisa e Regione Toscana, Toscana Produzione Musica è sistema di residenze artistiche, sostegno per il dialogo tra musica e arti dello spettacolo oltre che per la circuitazione e distribuzione, con l’obiettivo di valorizzare le eccellenze del territorio tenendo lo sguardo rivolto alle sonorità del mondo. Un ente diffuso, con il PARC di Firenze quale campo base in asse con La Città del Teatro di Cascina (Pisa), per promuovere una visione artistica aperta e costruttiva e portare nuovo ossigeno a un panorama infragilito dagli anni della pandemia, mantenendo quale elemento fondamentale l’alto livello qualitativo delle produzioni e il rapporto tra eccellenza della forma e profondità delle idee e dei valori intrinsechi nei singoli progetti.

 

Info e prezzi

www.toscanaproduzionemusica.it

info@toscanaproduzionemusica.it

 

Ufficio Stampa Chiarello Puliti & Partners

329 9864843

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press@chiarellopulitipartners.com

Franca Ciari

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