Questa intitolazione rappresenta un nuovo intervento voluto dall’amministrazione comunale per rendere strade e giardini pubblici luoghi di memoria, per rendere la città ancor più testimone e, al tempo stesso, voce, della storia, delle sue vicende e dei suoi volti. Conclude di fatto un percorso avviato nel maggio del 2018: l’intitolazione di questa importante arteria cittadina ad Aldo Moro e alla sua scorta era stata infatti oggetto di una mozione presentata in consiglio comunale dai gruppi Ora si cambia e Linea civica, firmatari Alessandro Borgherini, anche lui presente questa mattina all’iniziativa, e Umberto Vacchiano: unanime fu il voto favorevole da parte dei consiglieri presenti in aula. Nell’ottobre 2022, la giunta aveva quindi avviato l’iter di intitolazione.
Ad aprire la cerimonia l’intervento della sindaca Brenda Barnini, alla quale è seguita la benedizione da parte di don Guido Engels, proposto della Collegiata di Empoli. È poi stato scoperto il cartello che riporta il nome della strada.
“Siamo qui oggi perché cinque anni fa i gruppi consiliari Linea civica e Ora si cambia presentarono una mozione per l’intitolazione ad Aldo Moro e la sua scorta di questa strada – ricorda la sindaca Barnini – Quella mozione fu approvata all’unanimità dal Consiglio comunale come accade spesso per proposte che hanno un valore simbolico importante, che richiamano tutti a quella appartenenza positiva ai valori della democrazia e della nostra Repubblica. Oggi siamo qui perché vogliamo onorare questo impegno non solo con l’intitolazione ufficiale ma anche scoprendo il cartello. È importante perché questa nuova viabilità, come le altre realizzate penso alla bretella di collegamento fra lo svincolo Empoli est della Fi – Pi – Li e via Piovola o quella che unisce la Statale 67 e la zona di Serravalle, sono strade di grande scorrimento: tantissime persone passando da qui potranno osservare questo cartello e ricordare i fatti dell’uccisione di Aldo Moro e i più giovani, che magari non ne hanno un ricordo, potranno domandarsi chi fossero Moro e la sua scorta. Ecco che questa intitolazione è un’azione di memoria civile del nostro Paese, di fatti che hanno segnato per sempre un prima e un dopo nella storia del nostro Paese, che ci hanno lasciato un’eredità pesantissima. Allora si lavorava per un processo di maggior pacificazione nazionale, tra le grandi culture fondatrici della storia della nostra democrazia. Non a caso un’organizzazione terrorista di sinistra di questo non voleva sapere: nell’estremismo, e ne siamo sconsoli testimoni anche oggi, ciò che si fortifica sono soltanto le ragioni dell’odio, della divisione e della sopraffazione. Quel ’78 ha rappresentato un momento di grave crisi della nostra Repubblica, il presidente Moro rappresentava un simbolo, per questo venne colpito. Noi vogliamo ricordarlo con la sua scorta, perché chi perse la vita per difenderlo merita ricordo e onore: nel perdere la vita hanno dimostrato quanto può essere forte l’attaccamento non solo a una divisa ma a ciò che essa rappresenta, l’adesione totale ai valori della nostra Repubblica”.
I FATTI – Viale “Aldo Moro e la sua scorta” vuole ricordare lo statista Aldo Moro e la sua scorta, caduta nella strage di via Fani a Roma, il 16 marzo 1978, quando le Brigate rosse sequestrarono Moro, presidente della Democrazia cristiana. Quella mattina, persero la vita il vicebrigadiere di pubblica sicurezza Francesco Zizzi, le guardie di pubblica sicurezza Raffaele Iozzino e Giulio Rivera, il maresciallo maggiore dei carabinieri Oreste Leonardi e l’appuntato dei carabinieri Domenico Ricci.
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