ùIl dolore ha un nemico. Si chiama speranza. E’ la convinzione e il messaggio che lanciano 5 mamme di Firenze e Rieti, che si sono incontrate, condividendo un grande dolore.
Si sono presentate con un confronto dal titolo “Mamme coraggio si raccontano. Non usano troppo il passato. Insegnano il presente”, promosso dalla giornalista Gaia Simonetti, nell’ambito dell’”Eredità delle donne, evento di tre giorni a Firenze con la direzione artistica di Serena Dandini.
Hanno “donato” un’eredità con la loro testimonianza ad una sala gremita con molti giovani. Sono mamme che hanno perso i figli e che, in loro memoria, hanno costruito progetti che li ricordano. Portano, ogni giorno, iniziative per i giovani nelle scuole, nelle palestre e nei luoghi che frequentano i ragazzi.
Barbara, Giovanna, Paola e Stefania hanno lanciato un messaggio da Firenze, che annulla i confini, non solo geografici e creano una “squadra” con Stefania, mamma di Rieti, che ha perso il suo Filippo nel terremoto di Amatrice. Si raccontano per dare un messaggio di speranza per condividere esperienze, sentimenti e la forza di ripartire. La stessa volontà di ripartire che riempie le pagine del loro libro con lettere ai figli, che si sta concludendo. Nato dai loro cuori.
Lettere senza confini, nato dalle mamme con Gaia Simonetti, parte da una base: l’amore che prende forma nelle lettere di genitori rivolte ai figli scomparsi o che descrivono un mondo dove la speranza sembrava scomparsa e sepolta in un attimo, sotto le macerie del terremoto o sotto i macigni che spesso troviamo lungo il cammino dell’esistenza. Ci si volge indietro, ci si ferma, non si percorre più una strada. Andare avanti, senza voltarsi indietro. Scrivono a Filippo, Lorenzo, Mauro, Michela e ad un bimbo mai nato.
Si raccontano i progetti realizzati e i traguardi tagliati nel nome dei loro “ragazzi”. È un modo per dire loro grazie e per essere di supporto ad altre famiglie che vivono la stessa prova dura della vita.
