| Firenze, 1° febbraio 2022 – “Io son grasso, maialeggio proprio in tutto”, scriveva Giosuè Carducci a un amico. Le parole del premio Nobel sono un buon esempio del forte legame esistente tra poesia e gastronomia, tra cultura “alta” e “bassa”, tra letteratura e… vizio. Di questo discuteranno Alessandro Bencistà, Andrea Gamannossi e Antonio Pagliai venerdì 4 febbraio alle 17.30 al Caffè Letterario Niccolini (via Ricasoli 3, Firenze). Per partecipare all’incontro, che fa parte del ciclo delle «Niccolitudini», è richiesto il green pass ed è gradita la prenotazione (tel. 055 7378721 – info@eventipagliai.com). Come spiega Bencistà, studioso di tradizioni popolari, ne Il maiale dall’Arista allo Zampone (Sarnus, 2007), questo splendido animale fu apprezzato dall’uomo fin dall’antichità, e allevato in grande quantità presso tutti i popoli dell’area mediterranea. Il suo punti di forza: una carne grassa e molto adatta a durare a lungo anche in situazioni ambientali precarie, sia pure con abbondante aggiunta di sale e altre spezie che ne garantiscono il gusto eccellente e la salvaguardano da una precoce decomposizione. Delle tante pietanze a base di suino che sono nate e si sono sovrapposte nel tempo, alcune sono ancora oggi molto in auge: Gamannossi e Pagliai – il primo scrittore di thriller e gastronomo, l’altro editore di professione ma buongustaio per passione – ne hanno fatto una divertente raccolta, intitolata Ricette ignoranti, uscita nel 2019 per i tipi di Carlo Zella e seguita due anni dopo da Ricette ignorantissime. Come si evince dal titolo, i due compendi culinari si concentrano su piatti rozzi, piccanti e pesanti, eppure a loro modo irresistibili.
Gherardo Del Lungo (335 1373725) |
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