CULTURA

“Macchie d’anima”.

“Macchie d’anima”. Una novità letteraria che finalmente serve a tagliare un traguardo prestigioso: dare vita reale a chi si è espresso con la pittura. Immaginate perciò di entrare in una galleria dei Macchiaioli e, mentre osservate le opere, di assistere a un prodigio: i dipinti si animano, parlano e si muovono. L’arte diventa vera, adempiendo appieno all’assunto di questi pittori, il cui intento era di aderire alla realtà con schietta naturalezza. Come i loro quadri, i racconti di Anna Maria Scaramuzzino evocano la fragranza di odori e sapori, luci e colori di una Toscana passata, ma non del tutto perduta, visto che ne condividiamo i luoghi e il gusto.

Un’opera che serve anche a far respirare quella “particolare” Toscana a chi non l’ha mai conosciuta, a chi l’ha solo sfiorata, a chi l’ha dimenticata. Ci sono tutti o quasi i grandi Macchiaioli: le loro storie, a volte sconosciute, individuabili oppure nascoste, nei loro quadri. Vite e aneliti che l’autrice ha saputo far rivivere ridando risalto e colore a un periodo affascinante che non merita l’oblio.

Anna Maria Scaramuzzino, nata a Campiglia Marittima, laureata in lettere presso l’Università di Pisa, giornalista, studiosa dei rapporti tra arte e letteratura, ha scritto sull’opera di Carpaccio e insegna Italiano e Latino nei Licei.

 

“Macchie d’Anima”, di Anna Maria Scaramuzzino, Edizioni Il Foglio, www.edizioniilfoglio.com – pp. 180, Euro 14,00, scontato su Internet.

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Franca Ciari

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