La storia dell’antifascista empolese Luigi Vezzosi al “Caffè letterario”
Sabato 20 ottobre alle 10, Cenacolo degli Agostiniani, via dei Neri, 15
La storia dell’antifascista empolese Luigi Vezzosi al “Caffè letterario”
A partire dal volume “Luigi Vezzosi. Un antifascista toscano respinto dalla democrazia” scritto da Andrea Ventura presente all’incontro
Potremmo descriverlo come un “Caffè letterario” di casa nostra. Sabato 20 ottobre 2018 alle 10 nel suggestivo Cenacolo degli Agostiniani, via dei Neri, 15, sarà presentato il volume sulla figura di Luigi Vezzosi, antifascista empolese scritto da Andrea Ventura, presente all’incontro. L’ingresso è libero.
L’iniziativa realizzata dal Comune di Empoli in collaborazione con l’ANPI di Empoli, vedrà gli interventi di Brenda Barnini, sindaco del Comune di Empoli; Bruno Possenti, presidente provinciale ANPI Pisa; Roberto Franchini, presidente ANPI Empoli; Gianluca Fulvetti, docente all’Università di Pisa e componente del cda dell’Istituto nazionale Ferruccio Parri.
IL LIBRO – Il libro, edito per i tipi di Tagete di Pontedera, è nato per iniziativa del Comitato provinciale ANPI di Pisa, che ha incaricato delle ricerche storiche l’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età Contemporanea (ISREC) di Lucca di cui Andrea Ventura è direttore.
Il volume presenta una dettagliata biografia dell’antifascista empolese, nato nel 1905 ed arrestato a seguito dei cruenti fatti di Empoli del marzo 1921. Condannato a 28 anni di carcere per omicidio, tentato omicidio e porto abusivo d’arma, venne quindi liberato nel 1925: fatto ritorno nella sua città, dovette però riparare a Pisa per sfuggire ad aggressioni e frequenti fermi di polizia.
Inserita negli stravolgimenti storici dell’Italia novecentesca, attraverso l’opera di Ventura la parabola di Vezzosi permette un’analisi oggettiva delle forze e dei contesti che ne accompagnarono le svolte, dall’antifascismo allo squadrismo, dalla dittatura fascista alla guerra, dalle speranze della Liberazione alle contraddizioni e ai limiti dell’Italia repubblicana.
DESCRIVENDO LUIGI VEZZOSI – Durante la Seconda Guerra Mondiale, Vezzosi entrò nella formazione partigiana comunista “Nevidio Casarosa”, attiva nell’area dei Monti Pisani: ricevuto perfino il certificato Alexander per il contributo dato alla causa della Liberazione, a conflitto concluso riprese la vita civile, comportandosi in modo esemplare, ma continuando a scontare un’antica interdizione perpetua dai pubblici uffici. Rivolta domanda di grazia al Presidente della Repubblica Sandro Pertini nel 1983, venne infine amnistiato da Cossiga tre anni dopo. Luigi Vezzosi muore nel giugno 1987 all’età di 82 anni, e non ebbe modo di esercitare nemmeno una volta il proprio diritto di voto.
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