LA “CULTURA DEL RISPETTO” CONTRO OGNI FORMA DI VIOLENZA
La “cultura del rispetto” contro ogni forma di violenza
Dal bullismo al cyberbullismo, che spesso nasce sulle piattaforme digitali e si sviluppa in modo subdolo e con risvolti anche drammatici, fino alla violenza fisica: è questa la “catena” da spezzare “recuperando la cultura del rispetto nell’accezione più ampia del termine – sottolinea l’assessore alle pari opportunità, Tatiana Gliori – verso tutti e tutto, compreso l’ambiente che ci accoglie. Un obiettivo di cui deve farsi carico tutta la comunità, a partire dalla famiglia e non per un solo giorno all’anno né solo quando un femminicidio ci costringe ad aggiornare la conta delle vittime”.
Alla vigilia della “Giornata internazionale contro la violenza sulle donne”, l’assessorato alle pari opportunità di Pietrasanta e l’associazione “Riaccendi il Sorriso” provano a risalire a monte di quel “male oscuro” che sono i comportamenti violenti in genere e che sta mettendo radici sempre più profonde nella popolazione in età adolescenziale. “I dati che abbiamo, grazie alla collaborazione con la Federazione Italiana Medici Pediatri della Regione Toscana – riferisce la dottoressa Rosaria Sommariva, Presidente dell’associazione – sono allarmanti: all’età di 14 anni, il 45% dei ragazzi usa il cellulare più di 6 ore al giorno e il 47,3% manifesta una crisi d’ansia e collera quando non può farlo. Altrettanto preoccupante è la fotografia degli episodi di violenza fra minori: dati Moige stimano al 54% e al 31% la percentuale dei giovanissimi vittime, rispettivamente, di bullismo e cyberbullismo, con quest’ultimo che si concretizza in offese verbali e digitali, violenza fisica e psicologica”.
“La nostra preoccupazione maggiore – conferma il segretario provinciale di Lucca e vicesegretario regionale della Federazione Italiana Medici Pediatri, dottor Stefano Castelli – è legata al comportamento delle famiglie: il 26% dei genitori consente ai figli da 0 a 2 anni l’uso dei device in autonomia; il 62% nella fascia 3-5 anni e addirittura l’82% nella fascia di età 6-10 anni. Non è questione di vuoto normativo: la legge esiste ed è la numero 71 del 2017, contiene le “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo” ma va attuata in modo pieno, con un’attività di informazione e prevenzione che coinvolga soprattutto le famiglie”.
“I social network e il web in generale sono strumenti potentissimi – conclude Gliori – ai quali non dobbiamo demandare il futuro della nostra società. Possiamo, invece, imparare a utilizzarli nel modo corretto e promuoverne l’uso come grimaldello positivo per raccontare storie, diffondere buoni esempi e consuetudini: riportarli, cioè, a servizio di quella cultura del rispetto che dobbiamo rimettere al centro del nostro agire e del nostro pensare”.
A Pietrasanta, proprio per informare e dare un supporto, riservato e personale, a ragazzi e genitori, l’associazione “Riaccendi il Sorriso”, in collaborazione con il Comune, ha aperto lo sportello gratuito di ascolto “Mai Soli”, al secondo piano del palazzo comunale di piazza Matteotti: “L’idea – ricorda la presidente Sommariva – è nata in scia al progetto pilota “Sconnessi in Salute” ideato dalla nostra associazione in collaborazione con Regione Toscana, Ufficio Scolastico provinciale Territoriale, Federazione Italiana Medici Pediatri Regionale, Coni regionale e Polizia postale toscana. Dobbiamo monitorare tutti quei comportamenti-spia che precedono la violenza e possono preludere ad atti più gravi, anche nei confronti delle giovani ragazze”. Il punto di ascolto è aperto solo su appuntamento: prenotazioni dal sito dell’associazione, www.riaccendiilsorriso.com nella sezione dedicata al servizio.
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