Incontro con la poesia di Renato Filippelli alla Gonzaga University di Firenze
Il 4 maggio alla Gonzaga University prima presentazione a Firenze del volume ‘Renato Filippelli – Tutte le poesie’. A illustrare la figura e l’opera in versi del grande poeta casertano interverranno Carmelo Mezzasalma e Silvia Zoppi Garampi. Intermezzi musicali di Milo Martini al flauto e Federico Pavan alla chitarra. Moderatrice Maria Giuseppina Caramella, presidente della Fondazione il Fiore. Ingresso libero.
«L’edizione critica delle poesie di questo intenso, appartato e straordinario poeta sembra gettare una luce nuova su quel Novecento della nostra poesia che, nonostante tutto, ebbe molto a cuore anche la domanda religiosa».
Così Carmelo Mezzasalma ha riassunto efficacemente uno dei principali motivi d’interesse del volume ‘Renato Filippelli – Tutte le poesie’ (Gangemi editore 2015) che verrà presentato per la prima volta a Firenze venerdì 4 maggio, alle 17, alla Gonzaga University (via Giorgio La Pira 11/13, ingresso libero). Un appuntamento con l’opera del poeta campano (Cascano di Sessa Aurunca in provincia di Caserta 1936 – Formia 2010), organizzato da Fondazione il Fiore, Comunità di San Leolino e Gonzaga University, a cui interverrà, oltre a Carmelo Mezzasalma, Silvia Zoppi Garampi, docente di letteratura italiana all’Università degli studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, dove Renato Filippelli ha insegnato a lungo. Con loro, a dare il benvenuto, Alessandro Andreini, sacerdote della Comunità di San Leolino e docente alla Gonzaga University (università privata cattolica retta dai Gesuiti), e Maria Giuseppina Caramella, presidente della Fondazione il Fiore, nella veste di moderatrice. Nel corso dell’incontro verranno letti versi di Filippelli alternati a intermezzi musicali di Milo Martini al flauto e Federico Pavan alla chitarra. Sarà presente anche Fiammetta Filippelli, figlia dello scrittore, nonché sua collaboratrice per alcuni anni e curatrice del volume presentato, che è accompagnato da un Cd contenente liriche scelte e recitate nel 2001 dallo stesso autore, con la collaborazione del maestro Mauro Niro, che ha composto le musiche di accompagnamento.
«La terra del Sud, gli affetti, la ricerca esistenziale, la spiritualità sono i principali temi di una produzione poetica fuori dai confini del suo tempo – scrive Emerico Giachery -. Ora che ci viene offerta l’opera poetica nella sua interezza è l’occasione giusta per indurre qualche studioso di poesia religiosa contemporanea a studiare questi testi e a mettere in evidenza la statura di Filippelli poeta religioso. Statura considerevole, come, del resto, la sua statura di “poeta del Sud”, e anche di poeta tout court, senza attributi. Poeta non engagé, né sperimentale. Fedele soltanto a se stesso, alla propria vocazione poetica».
Ma, come spiegato nella postfazione di Francesco d’Episcopo al volume, il percorso di Renato Filippelli non si esaurisce nella pur altissima dimensione della sua poesia religiosa: Filippelli è poeta della dolcezza (soprattutto nella prima silloge, ‘Vent’anni’), poeta dell’amore (con la sua «oreficeria verbale che attinge a piene mani a una vis antropologica, carica di bellezza e di malìa»), «poeta di posti e personaggi» (in particolare ne ‘Il cinto della Veronica’, dove si avverte l’eco della poesia ermetica contemporanea), poeta del Sud (in ‘Ombre dal Sud’ e non solo) e «poeta-professore» («della razza più assoluta e autentica che questa definizione può comportare, nella puntuale conoscenza della nostra straordinaria tradizione letteraria, ma anche nell’esigenza, avvertita come irrinunciabile, a comunicarla e a confrontarla con una vicenda personale e corale, ricca di eventi e personaggi, carichi di umanità e capaci di trasmettere un accurato senso di familiarità»). E anche poeta del paesaggio, espresso con il gusto lirico della tradizione classica e poi moderna, come illustrerà nel suo intervento Silvia Zoppi Garampi.
Per altre informazioni su Renato Filippelli: http://www.renatofilippelli.it/wp/.
Comunicato stampa:
Fondazione il Fiore. Tel.: 055-225074
Eppure ero la vela
partita all’alba, quando incontra il sole