CULTURA

In diretta dal Festival del Cinema di Venezia

Diario della nostra inviata Matilde Castagnoli

Per alcuni Natale è il momento migliore dell’anno; per altri è lo è l’inizio delle vacanze estive.

Per me è quelle due settimane a cavallo tra agosto e settembre quando si svolge la Mostra del Cinema di Venezia.

Mi chiamo Matilde Castagnoli e mi occupo di promozione cinematografica. In questi giorni sono al Lido e questo è il mio diario di bordo.

2 settembre 2024

Il giorno di arrivo al Lido è sempre il peggiore. A Venezia fa caldissimo, la città e sovraffollata e tutti devono andare nello stesso posto e vogliono arrivarci nello stesso momento. Ne consegue che sui vaporetti si sta pigiatissimi, si suda come dei maiali e ci si prende a male parole tra sventurati compagni di viaggio.

Sono arrivata a Venezia alle 12.30 e avevo il primo film in programma al Lido alle 13.30.

Alle 13 ero ancora alla fermata del vaporetto ma avevo deciso che, invece di farmi il fegato cattivo, avrei rinunciato al film (sarebbe dovuto essere Familia, di Francesco Costabile) in favore di una doccia, scelta più che saggia dato che la mia maglietta bianca era diventata trasparente.

Una volta di nuovo fresca e profumata sono arrivata al Lido e ho visto il primo film, Medovyi Misiats (Honeymoon), della regista ucraina Zhanna Ozirna. La storia segue una giovane coppia che si trasferisce in un nuovo appartamento nei pressi di Kyiv pochi giorni prima dell’arrivo delle truppe russe in città. I due si trovano bloccati in casa senza elettricità e acqua corrente. Iniziano a progettare una fuga che sembra impossibile.

Il film non mi ha fatto impazzire ma è comunque interessante perché è stato prodotto nell’ambito di Biennale College, un laboratorio di alta formazione sponsorizzato dalla Biennale di Venezia che ogni offre a quattro registi e registe la possibilità di sviluppare un proprio progetto grazie a un grant di 200 mila euro. Si tratta quindi di un budget microscopico rispetto alle cifre di solito necessarie per realizzare un film e penso che sia sempre illuminante vedere come i vincitori e le vincitrici del bando riescono a ingegnarsi per rimanere sotto quella soglia di costi.

La sera, dopo un giro dell’oca in battello, mi sono spostata alla Giudecca per vedere un film in quella che penso sia la sala cinematografica più magica di sempre. Perché non è una cinema vero e proprio ma uno schermo montato su di una piattaforma in mezzo al mare.

Il Cinema Galleggiante, quest’anno alla quinta edizione, propone una programmazione molto curata e alternativa, focalizzata su temi come l’ambientalismo, il viaggio e l’antropologia. Ma comunque sarebbe una ambientazione davvero speciale anche se proiettassero i film dei Minion.

Io sono stata piuttosto fortunata perché la serata del 2 settembre era presentata da Fondation Cartier pour l’art contemporain e vedeva la partecipazione di Patti Smith. L’iconica cantante collabora infatti con la Fondazione nella realizzazione di cortometraggi dedicati alla sensibilizzazione dei problemi dati dai cambiamenti climatici.

La mia serata è poi andata avanti molto più a lungo di quanto il mio corpo avrebbe voluto, tra incontri casuali, drink e feste, ma non mi posso lamentare.

Bentornata al Lido, baby!

Alessandro Lazzeri

GazzettaToscana.it è un quotidiano online di cronaca indipendente sui fatti che circondano la zona della Toscana.

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