CULTURA

”Il caso Spotlight” e il cinema d’impegno civile

Il “caso Spotlight” è un film bello e importate. Diretto dal regista Tom McCarthy, vincitore dell’Oscar per il miglior film nel 2016, è la storia vera di un gruppo di giornalisti del quotidiano BOSTON Globe che indagò sulle molestie sessuali compiute da un numeroso gruppo di preti dell’arcidiocesi cattolica di Boston e dei tentativi di impedire che opinione pubblica e polizia ne venissero a conoscenza. La storia si svolge tra il 2001e il 2002, quindi in pieno 11 settembre, avvenimento che chiaramente rendeva tutto il resto secondario. Nonostante quel momento di attenzione mediatica rivolto quasi unicamente all’attentato delle Torri Gemelle, la squadra di giornalisti investigatori Spotlight (riflettori) riuscì nel suo intento pubblicando un’indagine che rivelò un numero notevole di abusi sessuali anche su minori, commessi da circa 90 preti, coperti dalle gerarchie della Chiesa.
Questo film ricorda e s’inserisce sul quel bel periodo americano degli anni 70. Film come” Perché un assassinio” di Alan Pakula , “ I tre giorni del Condor” di Sidney Pollack o “Tutti gli uomini del Presidente” di Alan Pakula,solo per citarne alcuni. Un tipo di cinema d’impegno e racconto civile, ripreso anche seppur in maniera più sporadica sempre dal cinema americano con film più recenti quali Erin Brockovich di Steven Soderberg o “Silkwood” di Mike Nicholls. Un cinema fatto durante gli anni anche da nostri importanti autori come Rosi Petri, Vancini, Lizzani o Marco Risi con” Ustica”. Un cinema secco senza fronzoli, attoriale privo di effetti speciali e azione ma un cinema che, allora come oggi, è servito a spiegare e a far conoscere e capire avvenimenti importanti della nostra storia, rendendo così possibile la partecipazione e la condivisione su temi profondi ma meno appetibili. Spesso è riuscito a risolvere e ha dato lo stimolo per nuove ricerche e inchieste. Il cinema ha anche questa importanza ed è una cassa di risonanza, forse molto più grande e seguita di molte inchieste bellissime fatte, nel corso degli anni, dai nostri grandi giornalisti quali Oriana Fallaci, Enzo Biagi o Andrea Purgatori. Per questo Spot light è un film bello ma sopratutto importante, uno dei migliori esempi di cinema impegnato.

Stefano Lazzeri

Alessandro Lazzeri

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