CULTURA

Il 67° Premio Pozzale sempre più nel nome delle ‘diversità’. L’edizione 2019 nel ricordo di Remo Bodei

Il 67° Premio Pozzale sempre più nel nome delle ‘diversità’. L’edizione 2019 nel ricordo di Remo Bodei

Il sindaco Brenda Barnini: « Il premio è investimento sull’importanza della lettura, così come stiamo già lavorando alla terza edizione di Leggenda»
Il prestigioso riconoscimento letterario, intitolato a Luigi Russo, va a Francesco Benigno, Claudia Durastanti e Evelina Santangelo

EMPOLI – Centralità a opere e autori, riportarlo a una dimensione popolare, farlo tornare alle proprie origini come vero patrimonio culturale di tutta la città. Questi i primi passi del rinnovato Premio letterario Luigi Russo che hanno segnato il successo della scorsa edizione e dei settantuno anni di oggi dalla sua nascita, festeggiati insieme ai tanti cittadini intervenuti alla cerimonia di consegna che si è appena conclusa, questo pomeriggio, sabato 16 novembre 2019, al cinema La Perla.  La 67esima ha emozionato e coinvolto tutto il pubblico presente..

Dalla storia, alle radici per abbracciare e andare verso la comunità cittadina anche con il tentativo, che è poi riuscito, di riconnettersi alla Casa del Popolo di Pozzale, dove tutto ebbe inizio e dove si chiuderà anche quest’anno la serata.

I principali elementi di novità di uno dei riconoscimenti più ambiti nel panorama italiano, sono stati la costituzione e il coinvolgimento della Giuria Popolare, delle librerie cittadine e delle scuole superiori nonché l’attivazione dei Circoli di Lettura, divenuti un appuntamento immancabile della biblioteca comunale ‘Renato Fucini’.

Nella giornata di ieri, venerdì 15 novembre e di stamattina, sabato 16, si sono svolti gli incontri con gli autori vincitori nell’ambito dell’evento collaterale al Premio, Fuori Pozzale nelle librerie Cuentame e Rinascita e all’Auditorium di palazzo Pretorio: momenti di una letteratura raccolta, silenziosa, a tratti stringente che ha colpito l’attenzione dei presenti. Poche domande, molte le risposte.

Uno dei componenti della giuria, Roberto Barzanti, in apertura del premio ha ricordato il professor Remo Bodei, filosofo e docente universitario recentemente scomparso, giurato del riconoscimento da 20 anni, annunciando che da parte del Comune di Empoli sarà organizzato un momento di celebrazione e approfondimento dedicato allo studioso.

SINDACO – «Un grande appuntamento culturale per la nostra città che premia ogni anno i titoli di saggistica e letteratura che meglio hanno affrontato il tema della diversità. Credo di dover raccogliere l’invito di Barzanti – ha detto il sindaco Brenda Barnini – a organizzare un momento dedicato a Bodei e al suo pensiero e chissà che non ci venga voglia di intitolargli una sezione permanente del Pozzale. Essere alla 67esima edizione di questo premio, ha voluto dire seguire l’evoluzione del tempo, ma rinnovare senza tradire la responsabilità che si è presa l’amministrazione comunale raccogliendo l’eredità dell’unico premio letterario italiano sorto da un circolo di un partito comunicasta nel dopoguerra. Oggi c’è spazio per la giuria, c’è spazio per il comitato organizzatore. E poi anche le persone hanno la possibilità di esprimersi grazie alla Giuria Popolare e al coinvolgimento delle scuole. Il Premio è fatto dagli autori ma anche dalla città, da coloro che in questi mesi, saputi i tre titoli premiati, hanno avuto voglia di leggerli, discutere, fare una recensione, creare una relazione. Il premio è investimento sull’importanza della lettura, in questi anni abbiamo creato anche altro, come il festival Leggenda dedicato alla lettura da 0 a 14 anni: a primavera ci sarà la terza edizione. Lo stimolo di partenza è che a imparare a leggere e usare il libro come strumento di relazione si inizia fin da piccolissimi».

 

I VINCITORI

A ricevere il premio, uno dei più antichi del panorama culturale italiano, un saggio storico e due opere di narrativa.


Francesco Benigno
Terrore e terrorismo  (Einaudi 2018)

Claudia Durastanti La straniera  (La nave di Teseo 2019)

Evelina Santangelo Da un altro mondo (Einaudi 2018).

E’ stata inoltre assegnata la menzione speciale – ‘Selezione dei lettori’ – proclamata nel corso della cerimonia. I cittadini hanno partecipato con una propria recensione o anche semplicemente indicando la propria preferenza sul sito web del Premio Pozzale. A vincere Claudia Durastanti che ha ricevuto una illustrazione creata appostamente da Camilla Garofalo, del Collettivo Le Vanvere.

Durante la serata, in occasione della premiazione di Evelina Santangelo, è stato proiettato un video realizzato dai ragazzi della 3C Liceo linguistico ‘Virgilio’ ispirato al suo libro.

 

LE OPERE VINCITRICI e gli AUTORI

Francesco Benigno, Terrore e terrorismo (Einaudi 2018)

Atti di rivendicazione che rispondono ad una precisa strategia di propaganda ideologica sono solo le micce del sistema organizzato del terrorismo.  Benigno ne indaga le origini, le cause e gli obiettivi seguendone criticamente gli sviluppi, fino alle forme che conosciamo oggi, amplificate dall’accresciuto impatto dei media su masse sempre più consistenti e numerose.”Dal terrore della rivoluzione francese alle bombe anarchiche, dal populismo russo alla Guerra fredda, dagli anni di piombo all’11 settembre”, la macchina della violenza aggiorna i suoi strumenti, resi sempre più sofisticati ed eclatanti, prestandosi ad una vera e propria pianificazione costruita a tavolino per generare senso di inquietudine e insicurezza. Se le origini sono storicamente ricostruibili, così come le diverse configurazioni succedutesi nel tempo, non è tuttavia più possibile attribuirne le responsabilità ad un unico sistema culturale.

 

Chi è Francesco Benigno

Francesco Benigno insegna Storia moderna presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Studioso di storia politica europea della prima età moderna. Ricercatore a Catania e poi professore associato a Messina è stato quindi professore ordinario di storia moderna presso l’Università di Teramo, dove ha ricoperto numerosi incarichi accademici tra cui quello di preside della Facoltà di Scienze della Comunicazione.  Ha pubblicato sulle principali riviste scientifiche italiane ed internazionali e si è impegnato nel settore della manualistica storica, della divulgazione e dell’attività critica sulla stampa. Nella sua produzione scientifica Benigno ha studiato la storia politica dell’Europa moderna. La nascita del crimine organizzato italiano e il processo di costruzione identitaria dei Gruppi Sociali.

 

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Claudia Durastanti, La straniera (La nave di Teseo 2019)

Il romanzo è un elogio, a tratti esplicito, della diversità, intesa non come un’astrazione, tanto meno come un’etichetta, bensì come corrispondenza ad un modo di sentire e di essere che dà profondità e carattere alle persone, mettendone in rilievo la straordinaria, complicata, talvolta bizzarra singolarità. Il racconto trascina, con la pregnanza delle parole selezionate senza enfasi e delle situazioni, talvolta enigmatiche o contraddittorie, coinvolgendo il lettore nell’esistenza dei protagonisti, sempre un po’ estraniati rispetto alla banalità del quotidiano, non rassegnati a nascondersi dietro un destino che possa sembrare già scritto; ed è proprio la scrittura che getta una luce diversa sugli avvenimenti della vita ed ha permesso, secondo quanto rivela l’autrice, di “scarnificare i fatti biografici e li ha resi malleabili affinché venissero raccontati con la gioia del romanzesco”.

 

Chi è Claudia Durastanti

Claudia Durastanti (Brooklyn, 1984) è scrittrice, traduttrice, giornalista. Il suo romanzo d’esordio Un giorno verrò a lanciare sassi alla tua finestra (2010) ha vinto il Premio Mondello Giovani; nel 2013 ha pubblicato A Chloe, per le ragioni sbagliate, e nel 2016 Cleopatra va in prigione, in corso di traduzione in Inghilterra e in Israele. È stata Italian Fellow in Literature all’American Academy di Roma. È tra i fondatori del Festival of Italian Literature in London. Collabora con “la Repubblica” e vive a Londra. La Straniera è stato tra i cinque finalisti dell’ultimo premio Strega.

 

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Evelina Santangelo, Da un altro mondo (Einaudi 2018)

Ambientate in un lontano 2020, tre storie si compongono in racconti paralleli che mettono a nudo la violenza dei giorni, la spietatezza inflitta a vite sottrate da una quotidianità di affetti e di ambienti familiari. Non ci sono ripari offerti da luoghi comuni, che confortino sulla certezza di posizioni preconfezionate e delineate come uno spartiacque tra vittime e carnefici. Non stupisce infatti che questi ultimi si annidino ovunque nel racconto, anche nelle vite più ordinate, apparentemente non minacciate dall’asprezza dei conflitti. La brutalità jihadista e quella neonazista covano sotto la cenere di una cività occidentale distratta e sovrabbondantemente informata, incapace di guardare in faccia i propri fantasmi. I destini stessi dei protagonisti sembrano arrivare a sfiorarsi, in qualche modo si intrecciano, ma senza incontrarsi veramente nè riconoscersi, disegnando una traiettoria di viaggio in senso contrario rispetto a quella della odierna geografia delle migrazioni.

Chi è Evelina Santangelo

Evelina Santangelo è nata a Palermo. Scrittrice traduttrice EDITOR . Con Einaudi ha pubblicato raccolte di racconti e romanzi. Il suo Da un altro Mondo nel 2018, durante l’ultima serata di Più libri più liberi, la fiera romana della piccola e media editoria, è stato nominato, come tradizione, il libro dell’anno di Fahrenheit, programma culturale di Radio3. Un riconoscimento votato da tutti gli ascoltatori. Ha fatto parte del blog letterario Nazione Indiana. Collabora con il settimanale  L’Espresso.

 

L’ORGANIZZAZIONE DEL PREMIO

GIURIA – La giuria è composta da Carla Bagnoli, Roberto Barzanti, Remo Bodei scomparso nei giorni scorsi, Laura Desideri, Giuliano Campioni, Giuseppe Faso, Giacomo Magrini, Cristina Nesi, Alessandra Sarchi, Biancamaria Scarcia, Matteo Bensi è il segretario, componente da diversi anni anche del Comitato organizzatore.

COMITATO – Il comitato organizzatore ancora in carica è composto da Brenda Barnini Sindaco di Empoli, Giulia Terreni Assessore alla Cultura, Barbara Bacchelli, Gabriele Beatrice, Matteo Bensi, Diana Bonfanti, Antonio Bossa, Andrea Campigli, Carlo Ghilli (Direttore della Biblioteca Comunale), Alice Mollica, Alice Pistolesi, Riccardo Sgherri, Presidente della Casa del Popolo di Pozzale, Francesca Pepi del Comune di Empoli (Servizio Cultura, Giovani e sport).

STORIA – Il Premio nasce nel 1948 (oltre 70 anni fa, siamo alla 67a edizione) per volontà della sezione del partito Comunista della frazione di Pozzale, nell’ambito della festa della stampa comunista. Trova le radici nei valori della Resistenza auspicando l’incontro tra intellettuali e lavoratori, un simbolo della volontà di ripartire socialmente e culturalmente dopo i dolori e la distruzione della Seconda Guerra Mondiale. Il Premio ha un suo comitato organizzatore, di cui fanno parte il sindaco di Empoli e l’assessore alla cultura, e una giuria che fin dagli inizi ha visto come componenti intellettuali di grande livello – da Romano Bilenchi e Sibilla Aleramo a Cesare Luporini, da Silvio Guarnieri a Cesare Garboli. Luigi Russo ne ha fatto parte dal 1952. Dopo la sua morte, avvenuta nel ’61, per l’affetto e la partecipazione che il critico aveva dimostrato verso questa istituzione e la sua gente, il Premio viene a lui intitolato: Pozzale-Luigi Russo.

 

Franca Ciari

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