Giancarlo Antognoni ha ricevuto il premio Il Bello del Calcio in memoria di Giacinto Facchetti
Candido Day e Premio Facchetti
La Gazzetta dello Sport e la Fondazione Candido Cannavò celebrano i valori dello sport.
L’insegnamento del direttore Candido Cannavò nelle iniziative della Fondazione a lui intitolata in
– Urbano Cairo, presidente di Rcs e Andrea Monti, direttore della Gazzetta dello Sport hanno accolto il mondo dello sport, lunedì scorso, 15 maggio nella sala Buzzati di Milano per una doppia celebrazione: l’undicesima edizione del premio internazionale Il Bello del Calcio, istituito in ricordo di Giacinto Facchetti, e il Candido Day, per un bilancio delle attività della Fondazione a lui intitolata.
“Abbiamo voluto unire in una sola data i due eventi per sottolinearne la profonda affinità” spiega il direttore Andrea Monti. “Oggi ricordiamo l’amicizia che legava Candido Cannavò a Giacinto Facchetti e la profonda umanità di entrambi nell’insegnamento e nella pratica del grande sport.”
“La Gazzetta dello Sport non è solo il quotidiano più letto in Italia e un giornale sportivo tra i principali al mondo” osserva il presidente di Rcs Urbano Cairo. “Riveste anche il ruolo fondamentale di mettere sempre sul podio i grandi valori e l’etica dello sport. Questa giornata lo testimonia in modo esemplare.”
Sul palco la coppa del Mondo a ricordare il vittorioso mondiale dell’82, con Antognoni grande protagonista. Presenti in sala il presidente del Coni Giovanni Malagò e il presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio, la famiglia Facchetti e don Gino Rigoldi, da sempre a fianco della Fondazione Candido Cannavò nella sua azione. E poi ancora i protagonisti del calcio Evaristo Beccalossi, Ivano Bordon, Marta Carissimi, Franco Carraro, Fulvio Collovati, Mario Corso, Riccardo Ferri, Adriano Galliani, Massimo Moratti, Gabriele Oriali, Antonio Percassi, Marco Tardelli, Nevio Scala, Luisito Suarez. Oltre a loro, tanti amici della Gazzetta e dello sport come Davide Oldani.
Il consigliere della Fondazione per lo sport Candido Cannavò, Franco Arturi, ha raccontato le tante iniziative della Fondazione, a partire dalla campagna a supporto del calcio femminile realizzata in collaborazione con la Federcalcio, che cerca con ironia e creatività di sovvertire i luoghi comuni su passatempi e sport adatti alle ragazzine nella convinzione che anche in questo campo non ci debbano essere preclusioni di genere. E ancora: il Banco dello Sport, che mette in contatto aziende ed enti per lo scambio di beni e servizi sportivi per la comunità, realizzato con il sostegno di Fondazione Vodafone Italia, Nexive e in collaborazione con il Coni; il Candido Camp, realizzato con il sostegno di Fip e in collaborazione con Briantea 84, per garantire anche a chi vive con delle disabilità di accedere alla pratica sportiva nel segno del superamento delle barriere; Io tifo positivo, in collaborazione con Comunità nuova, per educare i più giovani al rispetto delle regole, nello sport così come nella vita; lo sport in carcere, più progetti realizzati in collaborazione con il Coni e con il sostegno di Edison nella convinzione che lo sport possa rendere più facile la convivenza e favorire la realizzazione personale, anche in un contesto difficile come quello carcerario.
Il premio Il Bello del Calcio, che da sempre è destinato a iniziative di solidarietà ed è giunto quest’anno all’undicesima edizione, è stato assegnato a Giancarlo Antognoni, asso della Fiorentina e protagonista della nazionale azzurra più amata di tutti i tempi, quella dell’82 che vinse al Bernabeu. La giuria, composta da Gianfelice Facchetti, Giovanni Malagò e Andrea Monti, ha consegnato il premio con la seguente motivazione: “Hanno scritto che giocava a calcio guardando le stelle mentre gli spettatori sugli spalti si stropicciavano gli occhi. Ha scelto Firenze come palcoscenico, rimanendo fedele alla maglia viola per sempre, e con la maglia azzurra ha regalato a tutti gli italiani il mondiale del 1982. Può bastare questo per dire che Giancarlo Antognoni è il bello del calcio”.
Si ringrazia la Figc che ha permesso di avere sul palco la Coppa del mondiale dell’82; Museo Fiorentina e FSHM Foundation for Sports History Museums che hanno concesso alcune maglie storiche di Antognoni e Facchetti.