CULTURA

Giallo Pistoia: intervista a Giuseppe Previti

40 incontri su argomenti come spionaggio e  spy story,  55 ospiti e centinaia di spettatori: questi i numeri dei 4 giorni di Festival Giallo Pistoia che ha da poco chiuso i battenti. Questa edizione ha riscosso un grande successo e già stiamo iniziando a pensare all’ottava edizione del 2018.

Giuseppe Previti, direttore artistico della manifestazione, ci racconta del festival Giallo Pistoia.

Come valuta l’edizione 2017 del Festival Giallo Pistoia?

“A mio avvio è andata molto bene. Abbiamo avuto un grande riscontro mediatico, basti pensare che nei giorni del festival siamo stati intervistati più volte da RadioRaio, da Isoradio al Gr1 ad alcune trasmissione di carattere culturale per finire con RaiRadio3. L’impressione è che il nostro festival, fino a ieri di carattere regionale, abbia assunto un interesse e una portata di livello nazionale. Il riscontro che abbiamo avuto da questo punto di vista è stato impressionante”.

Quest’anno oltre 40 incontri organizzati in 4 giorni di festival, un impegno particolarmente intenso per voi organizzatori…

“Sì, abbiamo avuto 55 ospiti ‘spalmati’ in 40 incontri di vario tipo. Non solo scrittori, ma anche magistrati, poliziotti, carabinieri, funzionari della penitenziaria, avvocati, esperti del cinema. Abbiamo affrontato il tema dello spionaggio e della spy story a 360 gradi, passando persino nel mondo del fumetto. Intensi, inoltre, gli incontri dedicati a Bolognini, Desideri e Melani. Questa edizione è stata caratterizzata da un bel lavoro fatto assieme alle scuole. Non è facile, di questi tempi, riuscire a portare tanti ragazzi fuori dagli istituti per parlare di cultura. Invece durante l’incontro dedicato a Ippolito Desideri e Sherlock Holmes, e successivamente durante l’incontro con Carlo Lucarelli, i ragazzi si sono mostrati attenti e preparati, sapevano di cosa si stava parlando e hanno posto domande attente e puntuali”.

Nell’arco delle tre giornate sono state molte le persone che hanno partecipato agli incontri. Un crescendo di interesse, fino al dibattito di domenica con Carlo Lucarelli. Soddisfatti della risposta del pubblico?

“Direi proprio di sì. Questa era la prima volta che proponevamo 4 giorni di festival. Sicuramente riuscire a convogliare il grande pubblico nelle giornate di venerdì e lunedì non è semplice, ma anche in quelle giornate c’è stato sempre un pubblico fisso e attento: questo dimostra il loro interesse. Ovviamente per Lucarelli si è registrato il tutto esaurito: era l’ospite di punta del festival. Ma in generale sia la giornata di sabato che quella di domenica hanno fatto registrare un’alta affluenza di pubblico. C’è stato anche chi è venuto appositamente da Roma per seguire alcuni autori. Questo dimostra due cose: che c’è chi è talmente incuriosito dal festival e dagli ospiti da sobbarcarsi le spese di viaggio e pernottamento a Pistoia, e che evidentemente l’eco del festival è arrivato in tutta Italia”.

L’associazione Giallo Pistoia non termina certo la sua attività del 2017 col festival…

“Assolutamente no, riprendiamo la nostra normale attività sua normale. Questo però è un anno particolare, che coincide con Pistoia Capitale della Cultura: organizzeremo diversi incontri con autori e scrittori, che svolgeremo da ora a dicembre con cadenza regolare, uno o due al mese. Non è escluso di riuscire ad organizzare anche un altro piccolo evento, dopo l’estate, per continuare a tenere alta l’attenzione sull’associazione e sulle iniziative del 2017”.

Nel 2017 il festival è stato incentrato su i temi dello spionaggio e della spy story. Avete già in mente il tema portante su cui volete concentrarvi per il prossimo anno?

“Il prossimo anno sarà l’edizione numero 8 e in questi anni abbiamo già sviscerato tanti argomenti diversi. La caratteristica di questo festival è infatti il tema che viene assegnato a tutti gli autori: il risultato è che non vengono a Pistoia per presentare i loro libri, ma per parlare di argomenti sui quali si sono preparati ed hanno studiato. Per il 2018 per ora solo qualche idea. Il tema potrebbe essere quello del “Commissario di polizia”, una figura che troviamo al centro di diversi romanzi, nazionali e internazionali, per non parlare del cinema e delle fiction tv. La cosa importante sarà, anche per il 2018, offrire una ampia gamma di appuntamenti ed eventi, ed un grande personaggio, come è stato per Carlo Lucarelli, che catalizzi l’attenzione”.

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Foto. In alto: Carlo Lucarelli e Marco Vichi. In basso: a sx Giuseppe Previti, a dx Carlo Martigli e Giuseppe Garofano

Alessandro Lazzeri

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