ATTUALITÀ
Expo 2020 Dubai: per Alfano “una sfida sulla quale l’Italia vuole investire”
Intanto la Puglia sigla un’intesa con la Camera di Cooperazione italo-araba
(Regioni.it 3312 – 30/01/2018) Presentare l’identità culturale e creativa italiana in grado di combinare arte e scienza, tradizioni e tecnologia, creatività e bellezza, quale base di dialogo a livello globale. E’ l’obiettivo della partecipazione dell’Italia alla prossima Esposizione universale, che si terrà a Dubai dal 20 ottobre 2020 al 10 aprile 2021, un progetto basato su un lavoro di sistema presentato alla Farnesina alla presenza del ministro Alfano, dell’Ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti in Italia, Saqr Nasser Ahmed Abdullah Al Raisi e del Commissario Glisenti. Il contratto di partecipazione dell’Italia è stato firmato il 20 gennaio ad Abu Dhabi dal ministro degli esteri Angelino Alfano durante la sua visita negli Emirati Arabi Uniti, mentre di recente è stato nominato Paolo Glisenti come Commissario Generale di Sezione dell’Italia. L’Italia si presenta a questo appuntamento, che costituisce un’occasione unica di dialogo internazionale, con tutta l’esperienza maturata con Expo Milano 2015, un’esperienza che porterà in eredità agli organizzatori degli Emirati, sia in termini dei principi contenuti nella “Carta di Milano”, sia in termini delle buone prassi maturate nell’organizzazione dell’edizione 2015. Il progetto italiano di esposizione a Expo Dubai 2020 sarà in un solco di ideale continuità con quello realizzato a Milano e rappresenterà una delle grandi priorità della diplomazia economica italiana per i prossimi anni. Nel grande lavoro di sistema saranno coinvolti, assieme al Governo e alle Autonomie territoriali, le principali associazioni di categoria, istituzioni culturali, di studio e di ricerca , rappresentanti del terzo settore. In prima linea in questo lavoro anche le nostre imprese, alcune delle quali si sono già aggiudicate importanti lavori, primo fra tutti la cupola della piazza centrale di Expo Dubai, una delle opere più iconiche di tutto il complesso.
L’Expo 2020 Dubai è insomma una “sfida sulla quale l’Italia vuole investire tanto”, consapevole delle “grandi opportunita’ per il sistema Paese”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, alla conferenza stampa di presentazione della partecipazione italiana all’Esposizione Universale ospitata dagli Emirati Arabi Uniti. Come ha ricordato il titolare della Farnesina, guardando alle tante aziende italiane coinvolte, “abbiamo vinto molte gare importanti e con gli Emirati partiamo gia’ con un avviamento molto significativo”.
Forti dei “rapporti eccellenti”, politicamente ed economicamente, “il nostro impegno è fare di più”, ha assicurato Alfano. L’ambasciatore emiratino in Italia, Saqer Nasser Ahmed Abdullah Al Raisi, “Expo2020 Dubai sarà la prima esposizione universale a tenersi in Medio Oriente, Africa e Asia meridionale e sarà un’occasione per i Paesi e le imprese di tutto il mondo per trarre vantaggio da una serie di opportunita’ di business, prima, durante e dopo l’Expo. Nel 2017 – ha ricordato l’ambasciatore – Expo Dubai ha assegnato un totale di 10,8 miliardi di dirham (2,4 mld di euro) in appalti per costruzioni e 411 milioni di dirham (91,3 milioni di euro) in settori non di costruzioni e altre opportunita’ saranno presto annunciate”.
Il tema guida della partecipazione italiana, ha annunciato Paolo Glisenti, commissario generale per l’Italia all’Expo 2020 Dubai, sarà “creatività, connessione e conoscenza: puntiamo a creare un modello di rappresentazione della creativita’ come competenza accessibile, riproducibile, diffondibile”. L’intenzione, ha sottolineato, “non e’ limitare la partecipazione dell’Italia a un padiglione ma portare l’Italianita’ in tutto l’evento per tutti i sei mesi”. Ricordando come “bellezza, creativita’ e cultura siano leve che generano Pil”, Glisenti ha sottolineato che il “coinvolgimento sara’ di tutte le aziende italiane ma anche i territori e le citta’ che hanno interesse a mettere in mostra la qualita’ e la capacita’ italiana come elemento di costruzione di progetti, di cultura ma anche di cibo, moda, tecnologia”. A partire dal padiglione che dovra’ “esprimere questa capacità innovativa italiana, in modo che anche fisicamente la nostra presenza comunichi l’eccellenza italiana”.
La firma del contratto di partecipazione dell’Italia all’Expo 2020 di Dubai, avvenuta lo scorso fine settimana durante la visita del ministro degli Esteri Angelino Alfano negli Emirati Arabi Uniti, “rappresentaun ulteriore passo significativo nello stretto rapporto tra Italia ed Emirati Arabi Uniti, andando oltre il settore commerciale, visto che gli Emirati sono diventati la residenza di oltre 11 mila italiani, la piu grande comunità italiana nella regione del medio oriente e nord Africa”. Lo ha dichiarato l’ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti in Italia Saqer Al Raisi durante la conferenza stampa alla Farnesina sulla partecipazione italiana a Expo 2020 Dubai, aggiungendo che gli Eau “non vedono l’ora di lavorare a stretto contatto con l’Italia in questo emozionante viaggio verso Expo”. Expo 2020 sarà “la prima esposizione universale che si tiene in Medio Oriente, Africa e Asia meridionale e fornirà all’Italia la piattaforma ideale per presentare la propria cultura di innovazione a un pubblico di milioni di visitatori, una cultura ricca di storia e conosciuta in tutto il mondo in settori come arte, musica, moda e cibo”, ha sottolineato Al Raisi. “Dopo la firma del contratto di partecipazione, l’Italia collaborerà con gli organizzatori di Expo per sviluppare il tema del padiglione nazionale, in linea con uno dei tre sottotemi di Expo: opportunità: Opportunità, Mobilità e Sostenibilità”.
Le aziende italiane “stanno già beneficiando di Expo”, ha ricordato l’ambasciatore, aggiungendo che i preparativi per l’evento “continuano a ritmo serrato, e con meno di mille giorni al lancio di Expo già più di 160 Paesi hanno confermato la loro partecipazione”. Tra le aziende italiane che stanno già beneficiando, Al Raisi ha citato “la joint-venture Italo-americana Cimolai-Rimini, che fornira’ l’acciaio per il traliccio della cupola di Al Wash Plaza, l’iconico spazio centrale del sito Expo”.
L’Expo 2020 Dubai è insomma una “sfida sulla quale l’Italia vuole investire tanto”, consapevole delle “grandi opportunita’ per il sistema Paese”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, alla conferenza stampa di presentazione della partecipazione italiana all’Esposizione Universale ospitata dagli Emirati Arabi Uniti. Come ha ricordato il titolare della Farnesina, guardando alle tante aziende italiane coinvolte, “abbiamo vinto molte gare importanti e con gli Emirati partiamo gia’ con un avviamento molto significativo”.
Forti dei “rapporti eccellenti”, politicamente ed economicamente, “il nostro impegno è fare di più”, ha assicurato Alfano. L’ambasciatore emiratino in Italia, Saqer Nasser Ahmed Abdullah Al Raisi, “Expo2020 Dubai sarà la prima esposizione universale a tenersi in Medio Oriente, Africa e Asia meridionale e sarà un’occasione per i Paesi e le imprese di tutto il mondo per trarre vantaggio da una serie di opportunita’ di business, prima, durante e dopo l’Expo. Nel 2017 – ha ricordato l’ambasciatore – Expo Dubai ha assegnato un totale di 10,8 miliardi di dirham (2,4 mld di euro) in appalti per costruzioni e 411 milioni di dirham (91,3 milioni di euro) in settori non di costruzioni e altre opportunita’ saranno presto annunciate”.
Il tema guida della partecipazione italiana, ha annunciato Paolo Glisenti, commissario generale per l’Italia all’Expo 2020 Dubai, sarà “creatività, connessione e conoscenza: puntiamo a creare un modello di rappresentazione della creativita’ come competenza accessibile, riproducibile, diffondibile”. L’intenzione, ha sottolineato, “non e’ limitare la partecipazione dell’Italia a un padiglione ma portare l’Italianita’ in tutto l’evento per tutti i sei mesi”. Ricordando come “bellezza, creativita’ e cultura siano leve che generano Pil”, Glisenti ha sottolineato che il “coinvolgimento sara’ di tutte le aziende italiane ma anche i territori e le citta’ che hanno interesse a mettere in mostra la qualita’ e la capacita’ italiana come elemento di costruzione di progetti, di cultura ma anche di cibo, moda, tecnologia”. A partire dal padiglione che dovra’ “esprimere questa capacità innovativa italiana, in modo che anche fisicamente la nostra presenza comunichi l’eccellenza italiana”.
La firma del contratto di partecipazione dell’Italia all’Expo 2020 di Dubai, avvenuta lo scorso fine settimana durante la visita del ministro degli Esteri Angelino Alfano negli Emirati Arabi Uniti, “rappresentaun ulteriore passo significativo nello stretto rapporto tra Italia ed Emirati Arabi Uniti, andando oltre il settore commerciale, visto che gli Emirati sono diventati la residenza di oltre 11 mila italiani, la piu grande comunità italiana nella regione del medio oriente e nord Africa”. Lo ha dichiarato l’ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti in Italia Saqer Al Raisi durante la conferenza stampa alla Farnesina sulla partecipazione italiana a Expo 2020 Dubai, aggiungendo che gli Eau “non vedono l’ora di lavorare a stretto contatto con l’Italia in questo emozionante viaggio verso Expo”. Expo 2020 sarà “la prima esposizione universale che si tiene in Medio Oriente, Africa e Asia meridionale e fornirà all’Italia la piattaforma ideale per presentare la propria cultura di innovazione a un pubblico di milioni di visitatori, una cultura ricca di storia e conosciuta in tutto il mondo in settori come arte, musica, moda e cibo”, ha sottolineato Al Raisi. “Dopo la firma del contratto di partecipazione, l’Italia collaborerà con gli organizzatori di Expo per sviluppare il tema del padiglione nazionale, in linea con uno dei tre sottotemi di Expo: opportunità: Opportunità, Mobilità e Sostenibilità”.
Le aziende italiane “stanno già beneficiando di Expo”, ha ricordato l’ambasciatore, aggiungendo che i preparativi per l’evento “continuano a ritmo serrato, e con meno di mille giorni al lancio di Expo già più di 160 Paesi hanno confermato la loro partecipazione”. Tra le aziende italiane che stanno già beneficiando, Al Raisi ha citato “la joint-venture Italo-americana Cimolai-Rimini, che fornira’ l’acciaio per il traliccio della cupola di Al Wash Plaza, l’iconico spazio centrale del sito Expo”.
L’attenzione del nostro Paese per il mondo arabo è testimoniata anche dalla sigla, per la prima volta in Italia, di un protocollo della regione Puglia d’intesa con la Camera di Cooperazione italo-araba, l’associazione che promuove le relazioni tra l’Italia e i 22 Paesi aderenti alla Lega degli Stati Arabi, un mercato che supera i 400 milioni di abitanti. Al centro dell’intesa un percorso di collaborazione per sviluppare strategie comuni che comprendano progetti, ricerca di canali di finanziamento, reti e partnership commerciali per realizzare azioni congiunte anche utilizzando fondi nazionali, comunitari e internazionali.
Così Puglia e Camera di Cooperazione italo-araba collaboreranno su temi di interesse comune. Tra questi, lo sviluppo delle relazioni internazionali e delle relazioni economiche; la promozione dell’internazionalizzazione delle micro, piccole e medie imprese; la promozione degli investimenti e la crescita economica; la cooperazione internazionale; la promozione culturale e lo sviluppo dei territori.
L’accordo è stato sottoscritto dall’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia e dal vicepresidente della Camera di cooperazione italo-araba e trova già applicazione nella Borsa internazionale delle imprese italo-arabe, in programma per la prima volta in Puglia, a Bari, dal 3 al 5 maggio 2018 con una missione incoming di operatori esteri provenienti dai paesi Arabi. Focus della Borsa sei Paesi del mondo arabo particolarmente ricettivi nei confronti di prodotti come macchinari, meccanica avanzata, green economy, materiali per l’edilizia, dispositivi biomedicali e cosmesi, tutti legati a settori strategici per la Puglia. Si tratta di Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Egitto, Kuwait, Oman e Qatar, Paesi verso i quali il flusso dell’export nei primi nove mesi del 2017, secondo gli ultimi dai Istat, vale già più di 106,5 milioni di euro, in crescita del 2,2 per cento rispetto allo stesso periodo del 2016. In occasione dell’evento verranno presentate le opportunità di collaborazione e d’affari per le imprese pugliesi nei sei Paesi target e promossa l’attrattività e innovatività della Puglia. Seguiranno seminari tematici, incontri bilaterali tra aziende pugliesi e operatori arabi e visite aziendali. “L’area del Mediterraneo e del Medio Oriente – ha spiegato l’assessore Loredana Capone, – rappresenta un’opportunità strategica sia per l’internazionalizzazione che per l’attrazione di investimenti esteri, in grado di creare sviluppo economico ed occupazione. Per questo la sottoscrizione del Protocollo e la Borsa internazionale sono iniziative di grande rilievo per la Puglia. Sotto il profilo economico ci consentono di promuovere prodotti di settori già noti su questi mercati, ma soprattutto di far conoscere e spingere produzioni nuove. Verso i Paesi arabi già esportiamo macchine, calzature, articoli di abbigliamento, prodotti agricoli, apparecchiature per telecomunicazioni e mobili. In occasione della Borsa vorremmo far conoscere anche i prodotti e il know how pugliese legati alla green economy e alla blue economy, ai materiali per l’edilizia, ai dispositivi biomedicali e alla cosmesi, alla meccanica avanzata, in sostanza tutto il made in Puglia più innovativo. Ma il significato di questo evento ha anche una valenza culturale: in un’epoca in cui si alzano muri e fili spinati, la Puglia costruisce ponti e avvia occasioni dialogo”.
“La firma di un protocollo d’intesa con la Regione Puglia – ha aggiunto il vicepresidente e Consigliere Delegato della Camera di Cooperazione Italo-araba Raimondo Schiavone – il primo di questo tipo in Italia, è di straordinaria importanza per intensificare i processi di internazionalizzazione del sistema produttivo locale verso i mercati esteri. Una prima occasione è rappresentata proprio dalla Borsa internazionale delle imprese italo-arabe. L’evento, ideato dalla Camera, è stato fortemente voluto dalla Giunta regionale pugliese. La scelta del capoluogo non è casuale: la città di Bari è, infatti, uno degli snodi commerciali più importanti del Mezzogiorno, con una forte vocazione all’export verso i mercati arabi. L’evento di Bari, inoltre, è anche un ponte ideale con Expo Dubai 2020, chiamata a raccogliere il testimone dell’Esposizione Universale di Milano, attraverso il filo conduttore della sostenibilità dell’ambiente e la tutela delle risorse del pianeta”.
Il protocollo tra Regione Camera di Cooperazione italo-araba entra in vigore già dal 17 gennaio. Per individuare le azioni congiunte sarà istituito un gruppo di lavoro formato dalla dirigente della sezione Internazionalizzazione della Regione Puglia, un rappresentante della Camera di Cooperazione italo-araba e un componente di Puglia Sviluppo spa, che assicura supporto tecnico alla Regione per internazionalizzazione e attrazione investimenti.