ESCLUSIVA, Sergio Pellissier: “Fiorentina lavoro straordinario e campionato sopra le righe. Kean supportato fin da subito da Palladino, sa di essere il riferimento principale della squadra, alla Juve non era così…”

ESCLUSIVA, Sergio Pellissier: “Fiorentina lavoro straordinario e campionato sopra le righe. Kean supportato fin da subito da Palladino, sa di essere il riferimento principale della squadra, alla Juve non era così…”
Sergio Pellissier ha rilasciato un’intervista in esclusiva ai microfoni della testata sportiva News.Superscommesse.it. L’ex calciatore, oggi presidente del Chievo Verona, ha espresso il proprio parere su vari temi che
riguardano il calcio italiano: nell’estratto che segue, il
pensiero di Pellissier sulla
Fiorentina di Palladino e sul bomber gigliato Moise Kean.
Restano otto giornate alla conclusione della Serie A. Quali sono le squadre di cui è rimasto meravigliato, finora, sia in positivo che in negativo?
“Ci sono diverse squadre che stanno ravvivando questo campionato e si stanno comportando bene. (…) La Fiorentina, nonostante abbia cambiato diverse cose rispetto alla passata stagione, sta facendo un campionato sopra le righe; soprattutto dopo un periodo
di risultati non proprio esaltante, ha mostrato grande vigore e realizzato prestazioni piuttosto convincenti; ha dovuto affrontare una faccenda molto seria e delicata che, purtroppo, ha coinvolto Edoardo Bove, creando non poche difficoltà a tutta la
squadra e alla stessa società, ma, successivamente, si è rivelata anche uno sprone ulteriore per fare meglio.. (…)”.
Rocco Commisso, nel corso della 75° edizione del ‘Torneo di Viareggio’, ha dichiarato di essere sempre dalla parte di Raffaele Palladino, oltre che di essere orgoglioso di avere un attaccante come pochi, quale Moise Kean. Cosa ne pensa di queste parole del
Presidente della Fiorentina?
“La Fiorentina sta facendo un lavoro straordinario. Ha costruito un centro sportivo bellissimo, ha strutturato una squadra di qualità in tre anni, è arrivata a disputare due finali di Conference League, si ritrova in quelle posizioni della classifica
utili per un posto in Europa, sta lottando alla pari con quasi tutte le squadre del campionato e, piuttosto di frequente, ha giocato bene e fatto divertire. Non si può chiedere di più a questa squadra, sinceramente.
Fino a questo momento, sta conducendo un’annata molto positiva. (…)
Kean mi è sempre piaciuto. Sta facendo molto bene grazie alla fiducia che l’allenatore e i suoi compagni stanno riponendo in lui, oltre a essere uno dei più rappresentativi della squadra; sa di avere una grande responsabilità, perché è diventato il riferimento
in attacco e nessuno può togliergli il posto, ma ha anche quel margine di libertà per sbagliare senza particolari pressioni, proprio perché sbagliare aiuta a crescere ulteriormente. Le sue qualità sono davvero importanti e le sta dimostrando appieno”.
Quali differenze ha notato tra il Moise Kean della Fiorentina e quello della Juventus? Inoltre, quanto può aver inciso la differenza tra le due società, in particolare, sul profilo psicologico del calciatore?
“Quando un attaccante si trova a giocare in una squadra in cui sa di essere il principale riferimento, dove tutti si affidano a lui per riuscire a portare a casa il risultato, è ben diverso dall’essere uno dei vari che gioca senza avere una maglia da titolare
garantita, oltre a subire numerose critiche se non segna alla prima partita in cui scende in campo.
Anche quando era alla Juventus, secondo me, Kean ha fatto piuttosto bene il suo dovere. Non è uno di quelli da cui ci si può aspettare che faccia goal in tutte le partite, come furono Del Piero e Trezeguet, per intenderci, ma resta un attaccante
che, se messo nelle condizioni giuste, può fare la differenza. Naturalmente, è importante che un allenatore dia fiducia ai propri calciatori, cosa che Palladino ha fatto anche con Kean sin dal primo giorno in cui è arrivato a Firenze”.