A quasi cinquant’anni di distanza dall’uscita del modello originario, la celebre 265 firmata da Paolo Rizzatto viene presentata in versione Chromatica, dove il colore si impone come elemento progettuale e non come semplice strumento decorativo, secondo un desiderio esplicito dello stesso Rizzatto sviluppato con Calvi Brambilla, design curator di Flos.
In 265 Chromatica, la geometria dei pezzi che compongono la lampada è esaltata proprio dai colori utilizzati, uno per ciascun elemento, in modo che la palette di tre colori primari diventa lo strumento che mette in chiaro ed esplicita la funzione di ciascuna parte.
Già il progetto originario di Rizzatto prevedeva che a ogni elemento della 265 fosse associato un colore primario scelto secondo abbinamenti di senso precisi: il cappello, l’elemento più importante, era disegnato in rosso, il peso in giallo e il braccio di collegamento in blu. Nel 1973 prevalse però l’idea di produrre la 265 in tonalità più tenui. Mezzo secolo dopo, 265 Chromatica celebra l’idea originale dell’architetto.
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