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Cinema: i documentari “Mother Vera” e “Cose che accadono sulla terra” vincono i concorsi del 65° Festival dei Popoli

“Mother Vera” di Cécile Embleton e Alys Tomlinson, ritratto di una suora alla ricerca di libertà e della propria identità, vince il Concorso Internazionale del 65° Festival dei Popoli


“Cose che accadono sulla terra” di Michele Cinque, western moderno che segue una famiglia di cowboy tra attenzione all’ecosistema e difficoltà economiche, vince il Concorso Italiano

Il secondo premio del concorso internazionale è andato a “Bogancloch” di Ben Rivers, ritratto di un mistico moderno nelle Highland scozzesi. Il Premio Discoveries a “What We Ask of a Statue Is That It Doesn’t Move” di Daphné Hérétakis, inchiesta ironica e pungente sulla città di Atene oggi.

 

Firenze, 9 novembre –  “Mother Vera” di Cécile Embleton e Alys Tomlinson (Regno Unito, 2024), ritratto di una suora in un monastero ortodosso in Bielorussa che esplora percorsi di redenzione e ricerca di libertà, e “Cose che accadono sulla terra” di Michele Cinque (Italia, Germania, 2024), western moderno in cui una famiglia dedita all’allevamento etico nella periferia romana resiste agli attacchi predatori dei lupi e alle difficoltà finanziarie, sono i vincitori rispettivamente del Concorso Internazionale e del Concorso Italiano del 65° Festival dei Popoli, annunciati con la cerimonia di premiazione oggi 9 novembre alle 21 al cinema La Compagnia. 


Il primo premio del Concorso Internazionale (7.000 euro) è stato assegnato dalla giuria composta dall’autrice Kumjana Novakova (Macedonia del Nord), la produttrice Michela Pini (Svizzera), il regista Martín Solá (Argentina) con la seguente motivazione: “Un’opera cinematografica costruita con sensibilità, che ci introduce rispettosamente e gradualmente a una donna le cui complesse decisioni di vita, capaci di cambiarla profondamente, ci vengono condivise attraverso gli elementi essenziali del cinema: luce, suono, tempo e spazio, raggiungendo un delicato equilibrio tra forma e contenuto, estetica e sostanza”.   

Il primo premio del Concorso Italiano (3.000 euro) è stato assegnato dalla giuria composta dalla giornalista Carolina Mancini, il critico Rodolfo Sacchettini e il fotografo e regista Paolo Woods, con la motivazione: “C’è un filo rosso che lega tutti i film che abbiamo avuto il privilegio di guardare: sono storie di ‘resistenza’, di piccoli lottatori che cercano di lasciare la propria impronta su un ambiente – naturale e umano – attraversato da forze violente e sovrastanti. L’opera che ci ha trovato più d’accordo ci porta molto lontano e molto vicino, dai campi lunghi di un ovest (west) italiano demitizzato e percorso dagli eredi della transumanza a quelli più ristretti dell’intimità di una famiglia che, pur schiacciata fra l’inesorabilità dell’industria e quella della natura – che hanno proporzioni e punti di vista diversi da quelli umani – riesce a trovare la tenacia di rialzarsi e di scegliere una precaria e autentica libertà”.

“L’edizione che si è appena conclusa ci ha dato grande soddisfazione – ha detto Alessandro Stellino, direttore artistico del Festival dei Popoli – sia in termini di partecipazione di pubblico che per la maniera con la quale sono state accolte le tante novità proposte in programma. La selezione rispecchia l’impegno del festival nel raccontare il presente e le sue sfaccettature, con grande attenzione alle dinamiche sociali e alle urgenze del nostro tempo. I premi assegnati dalle giurie rispecchiano questa linea, tributando il giusto riconoscimento a opere che affrontano sfide esistenziali e collettive con scelte stilistiche e di racconto libere e coraggiose”.

La giuria del Concorso internazionale ha inoltre assegnato il secondo premio (4.000 euro) a “Bogancloch” di Ben Rivers (Gran Bretagna, Islanda, Germania, 2024), ritratto dal cuore delle Highlands scozzesi di un solitario mistico moderno, Jake Williams, che vive in accordo con i ritmi della natura e il ciclo delle stagioni, con la motivazione: “Un film dotato di una straordinaria capacità di rivelare l’intimità della vita quotidiana di un uomo, immerso nell’ambiente che lo circonda, sia esso preesistente che costruito da lui stesso. Riesce a catturare poeticamente e realisticamente l’essenza dell’esperienza umana, invitandoci a entrare in profonda empatia con il protagonista e facendoci vivere una totale armonia tra uomo e natura”.

Il premio per il Concorso Internazionale Discoveries (3.500 euro) è stato assegnato dalla giuria formata da Charlotte Serrand (Francia), Emma Caviezel (Germania) e Flavia Dima (Romania) a “What We Ask of a Statue Is That It Doesn’t Move” di Daphné Hérétakis (Grecia, Francia, 2024), inchiesta sardonica e pungente sull’Atene di oggi, a partire dal saggio di Yorgos V. Makris in cui si proponeva la distruzione del Partenone allo scopo di consegnarlo all’eternità. Questa la motivazione della giuria: “Il premio principale va a un film inventivo e giocoso che supera i confini tra finzione e documentario, e crea un ritratto coinvolgente di una città che lotta per riconciliarsi con il suo passato e il suo presente”. Per Discoveries, la giuria ha deciso inoltre di assegnare una menzione speciale a “City Museum” di Boris Dewjatkin (Germania, 2024), con la seguente motivazione: “La giuria desidera riconoscere un’opera esplorativa di un giovane regista, ricca di filosofia, politica e idee sulla forma del cinema contemporaneo e sugli spazi urbani”.


Il Premio Discoveries Giuria Giovani invece va a “The Stimming Pool” di The Neuroculture Collective,  “per lo sguardo innovativo che permette di immergersi, attraverso una narrazione sensoriale, in uno spazio di autentica libertà”.

 

La Targa Gian Paolo Paoli al miglior film antropologico è stata assegnata dalla giuria internazionale a “The Flats” di Alessandra Celesia (Irlanda, Francia, Belgio, UK, 2024), “Per il suo sguardo umano e l’approccio delicato alle complessità sociali di uno spazio segnato dalla violenza perpetua, che traspone il comune e il collettivo attraverso le storie personali di un piccolo gruppo di abitanti di Belfast”.

 

Il Premio di distribuzione CG Entertainment “POPOLI Doc” al Miglior Film Italiano è stato assegnato a “Valentina e i MUOStri” di Francesca Scalisi (Italia, Svizzera, 2024), con la motivazione: “In un mondo che sembra premiare solo chi si dimostra forte e imperturbabile, la protagonista di questo film rivendica il proprio diritto ad essere fragile, e fare di questa fragilità, di quella del territorio in cui vive e delle persone che le stanno accanto, il punto di partenza emotivo per un percorso di crescita verso la libertà, la resistenza, la costruzione di un futuro migliore.”

CG Entertainment (www.cgtv.it) offre poi al film europeo vincitore della sezione Habitat l’opportunità di essere distribuito on demand sulla piattaforma cgtv.it. Quest’anno il Premio distribuzione on demand CG Digital per il Miglior Film Europeo (sezione Habitat) è andato a “Save Our Souls” di Jean-Baptiste Bonnet (Francia, 2024), con la motivazione: “Una sospensione spazio-temporale dove le anime di chi mette a rischio la propria vita, di chi soccorre e di chi osserva diventano un tutt’uno: questo film ci mostra, con pudore nitido e una grazia essenziale, lo sguardo di chi accoglie e ascolta, e, sullo stesso piano di orizzonte, il controcampo di chi racconta, spera, si affida. Tutti sulla stessa barca, tutti, almeno finché si è a bordo, al sicuro.”

Il Premio distribuzione in sala “Gli Imperdibili” va a ex aequo ai film “Honeydew” Marco Bergonzi e Michael Petrolini (Italia, 2024) e “Portuali” di Perla Sardella (Italia, 2024), con la motivazione: “Per prima cosa vogliamo sottolineare che i film in concorso sono stati tutti capaci di coinvolgerci: ci hanno colpito per la varietà delle storie, degli sguardi, degli stili. Abbiamo deciso di premiarne due, che confidiamo sapranno appassionare il pubblico della Casa del Cinema della Toscana perchè trattano temi importanti, che riguardano senza eccezioni tutti noi. Due film molto diversi tra loro, ma che ribadiscono la funzione sociale che contraddistingue il cinema documentario. Due film scelti anche per il desiderio di rivederne di nuovo i protagonisti qui,  nella nostra sala, con il nostro pubblico, liberi dai vincoli che le scelte commerciali talvolta impongono.”

Il premio “Diritti Umani” – Amnesty International Italia va a “Save Our Souls” di Jean-Baptiste Bonnet (Francia, 2024) “per averci fatto immergere nella quotidianità di Ocean Viking, la nave di Sos Méditerranée impegnata quotidianamente in operazioni di salvataggio rese indispensabili dalle attuali politiche sulle migrazioni. Il regista Jean-Baptiste Bonnet ha documentato i molteplici aspetti connessi al ruolo delle ong in mare: una complessità quasi sempre assente dalle cronache, solitamente interessate all’evolversi dello scontro politico in merito o al solo momento dello sbarco una volta che un porto è stato finalmente assegnato. Save Our Souls ci ricorda che rivendicare e rispettare i diritti umani richiede uno sforzo, ma questo sforzo oggi è quanto mai necessario.”

Il Premio Distribuzione in sala “Il Cinemino” assegnato dal team de Il Cinemino è andato a “Portuali” di Perla Sardella (Italia, 2024), con la motivazione: “L’opera si distingue per la profonda valenza sociale e per la capacità di raccontare partendo da una storia circoscritta la drammaticità di una tematica profonda e universale come quella del rispetto dell’uomo e della classe operaia. In un’epoca in cui la responsabilità sociale è di vitale importanza questo film non solo documenta un episodio ma stimola un urgente dibattito su pace, diritto del lavoro e diritti umani.”

Il Premio AMC, dall’Associazione Montaggio Cinematografico e Televisivo a un documentario del Concorso Italiano, è andato alla montatrice Cecilia Casella del film “Tineret” di Nicolò Ballante (Italia, 2024), con queste parole: “Opera prima di un giovanissimo autore, che ha dimostrato una grande capacità nel seguire i personaggi nel corso di diversi anni e condensarne la complessità in un racconto cinematografico coerente e narrativamente chiaro. Il montaggio si distingue per l’abilità nel dare ritmo e armonia alle vicende del giovane protagonista Andrei, riuscendo a restituire  il lento ma inesorabile decadimento che pervade il suo cammino; un viaggio dell’eroe capovolto, un protagonista che man mano si spoglia dei propri sogni, aspettative e desideri, per radicarsi esclusivamente nella stabilità degli affetti. Il montaggio preciso e  bilanciato riesce a coinvolgere lo spettatore in questa discesa emotiva, facendo emergere con forza il legame tra le immagini e la psicologia del protagonista.”

Il Premio Popoli for Kids and Teen è stato assegnato a “Jump Out” di Nika Šaravanja (Italia, Belgio, Croazia, Qatar, 2024), con la motivazione: “Il film che abbiamo scelto parla di resilienza e spirito di sacrificio, mostra come dei bambini apparentemente piccoli possano con la sola forza di volontà arrivare lontano. Riteniamo che la storia di Ian, Promise e Marcus debba essere raccontata, per incentivare tutti a non mollare mai. Per questo e altri motivi abbiamo deciso di assegnare il premio come miglior film della sezione Kids and Teens”.

 

Il festival è realizzato con il contributo di Europa Creativa Media, MiC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione Sistema Toscana, Fondazione CR Firenze, Calliope Arts Foundation e Publiacqua. E’ organizzato nell’ambito della “50 Giorni di Cinema a Firenze” che fa parte del Progetto Triennale Cinema, sostenuto dal Ministero del Turismo e delle istituzioni locali e realizzato grazie al Protocollo d’Intesa tra Comune di Firenze, Regione Toscana e Fondazione Sistema Toscana, Fondazione CR Firenze, Camera di Commercio.

Ufficio Stampa Festival dei Popoli: press@festivaldeipopoli.org
Antonio Pirozzi (3395238132) con Valentina Messina e Davide Ficarola
www.festivaldeipopoli.org

 

Premio al miglior lungometraggio del 65° Festival dei Popoli

(euro 7.000, divisi equamente fra regista e produzione)
MOTHER VERA di Cécile Embleton, Alys Tomlinson
91 – UK – 2024

Dopo due decenni trascorsi in un monastero ortodosso bielorusso, Vera riflette sul suo inaspettato percorso verso la monacazione, radicato in una storia di dipendenza. Affrontando il suo persistente senso di colpa, si trova a un bivio tra il suo santuario monastico e un futuro incerto. Con uno sguardo struggente, il tranquillo viaggio di Vera nell’autoesame offre uno sguardo intimo sulle complessità della fede, del recupero e della trasformazione personale all’interno delle mura di clausura.

 

Secondo premio miglior lungometraggio
(euro 4.000, divisi equamente fra regista e produzione)
BOGANCLOCH di Ben Rivers

87′ – Gran Bretagna, Islanda, Germania – 2024

Bogancloch è il luogo in cui vive il moderno eremita Jake Williams, immerso in una vasta foresta delle Highlands scozzesi. Il film ritrae la sua vita durante le stagioni, con altre persone che di tanto in tanto entrano nella sua vita altrimenti solitaria. Al centro c’è una canzone, una discussione tra la vita e la morte, ognuna delle quali afferma di voler dominare il mondo. Il film è privo di esposizione, mira a qualcosa di meno riconoscibile, a un’esistenza diversa della realtà osservata in momenti discreti. Un sequel di DUE ANNI IN MARE, che traccia una vita che cambia sottilmente in un mondo che cambia radicalmente.

 

 Premio Concorso Discoveries

(euro 3,500, divisi equamente fra regista e produzione)

WHAT WE ASK OF A STATUE IS THAT IT DOESN’T MOVE di Daphné Hérétakis
31′ – Grecia, Francia – 2024

Ad Atene nulla sembra muoversi e le persone sono immobili come statue. Ma in un’altra parte della città, una cariatide fugge dal museo e un piccolo gruppo chiede la distruzione di tutte le antichità. Forse fuggire è l’unico modo per evitare di trasformarsi in pietra?

 

Menzione speciale Discoveries

CITY MUSEUM di Boris Dewjatkin
26’ – Germania – 2024

Il film dirige l’attenzione dello spettatore verso il “Museo dell’Inconspiegabile”, che si svela sulla materia urbana. Il materiale diventa un mezzo e un protagonista d’impatto. Il narratore utilizza la sua esperienza dello spazio urbano di Berlino per descrivere un paradiso soggettivo in cui i sistemi di ordine creati dall’uomo sono ripetutamente sovrascritti dalla forza caotica. Un omaggio al caos, ai segni poco appariscenti e alla città come palinsesto.

 

 Targa “Gian Paolo Paoli” al miglior film antropologico
THE FLATS di Alessandra Celesia
114’ – Irlanda, Francia, Belgio, UK – 2024

Nel suo appartamento nel grattacielo di New Lodge, Joe rievoca i ricordi della sua infanzia durante i “Troubles”. In questa zona cattolica di Belfast, il numero di morti era tragicamente significativo. A Joe si uniscono i vicini Jolene, Sean, Angie e altri, che partecipano volentieri a questo processo di rivisitazione dei ricordi collettivi che hanno plasmato le loro vite e il quartiere in cui vivono.

 Premio Discoveries Giuria Giovani
THE STIMMING POOL di The Neurocultures Collective
67′ – Gran Bretagna – 2024

The Stimming Pool è un film ibrido che presenta le possibilità di un mondo informato da prospettive e percezioni autistiche. Il conduttore di un cineclub di film di serie B presenta un film horror d’animazione perduto; una giovane donna compila questionari e osserva sequenze in un test di tracciamento oculare; un impiegato d’ufficio svolge la sua vita, mascherando la sua natura autistica; un libro illustrato racconta la storia di un enigmatico spirito umano-cane che veglia sulle persone con disabilità. Co-creato dal Neurocultures Collective (Sam Chown-Ahern, Georgia Bradburn, Benjamin Brown, Robin Elliott-Knowles, Lucy Walker).

 

Premio al Miglior Documentario Italiano

(euro 3.000, divisi equamente fra regista e produzione)

COSE CHE ACCADONO SULLA TERRA di Michele Cinque

84′ – Italia, Germania – 2024
Una famiglia di moderni cowboys ha una missione: continuare ad allevare il proprio bestiame senza danneggiare l’ecosistema. Cose che accadono sulla terra racconta le difficoltà e la caparbietà di fronte a una piccola rivoluzione. Mentre i protagonisti cercano risorse economiche presso fondi di investimento che mettono in dubbio la loro visione etica, subiscono gli attacchi dei lupi che decimano la loro mandria e li costringono a fare i conti con le forze della natura.

  

Premio AMC, dall’Associazione Montaggio Cinematografico e Televisivo

alla montatrice Cecilia Casella
di TINERET di Nicolò Ballante
63′ – Italia – 2024
Andrei, un ragazzo moldavo, vive nella periferia di Roma insieme con la madre e la sorella di 16 anni, a cui fa da padre. Le sue giornate sono scandite dalle corse con l’auto, il lavoro come stalliere e le serate con gli amici. Sogna di diventare un artista musicale, anche se i problemi economici lo spingono in un’altra direzione.

 

Premio di distribuzione CG Entertainment al Miglior Film Italiano 

VALENTINA E I MUOSTRI di Francesca Scalisi 

80′ – italia, Svizzera – 2024

Valentina sferruzza piccole rose, mentre il padre si occupa di piante che non producono frutti in un villaggio rurale siciliano sfigurato dai “Muostri”. Un giorno, Valentina prenderà in mano la sua vita, usando la sua capacità di creare bellezza per cambiare il suo destino e quello delle persone che la circondano.

 

 Premio distribuzione on demand CG Digital al Miglior Film Europeo della sezione “Habitat”

SAVE OUR SOULS di Jean-Baptiste Bonnet
91′ – Francia – 2024

Il Mar Mediterraneo è un deserto mortale per chi vuole attraversarlo e raggiungere l’Europa. Al largo delle coste libiche, l’equipaggio della Ocean Viking è alla ricerca di imbarcazioni disperse. Dopo un salvataggio ad alto rischio, i viaggiatori naufraghi e i soccorritori vivono insieme a bordo in attesa di attraccare in un porto sicuro. Questo periodo a bordo è il primo rifugio che i sopravvissuti ottengono nel corso del loro viaggio, favorendo un legame unico con i soccorritori. Un legame umano che è come un salvagente.

 

 Gli Imperdibili
“Honeydew” Marco Bergonzi e Michael Petrolini (Italia, 2024) 

89′, Italia, 2024

Honeydew è una località sperduta in California, dove alla fine degli anni ’70 si è radunato un gruppo di persone con un sogno comune: vivere liberi da ogni costrizione. Qui, la coltivazione illegale di cannabis è stata a lungo fonte di sostentamento. Con la legalizzazione a uso ricreativo della marijuana nel 2016, Honeydew attira imprenditori interessati al business, minacciando i coltivatori locali. Il film è una riflessione sul mondo che cambia.
in ex aequo con “Portuali” di Perla Sardella (Italia, 2024)

81, Italia, 2024

Uno spaccato sulla lotta politica del C.A.L.P., Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali di Genova, tra il 2019 e il 2023. Gli scioperi contro la “nave delle armi” e la ricerca di un sindacato più attento alle istanze del presente. La sicurezza sul posto di lavoro, il pacifismo, il dialogo con gli altri portuali del Mediterraneo. Il sogno di dare forma a un mondo diverso, e il prezzo che comporta. 

  

Premio distribuzione in sala “Il Cinemino” del Concorso Italiano

PORTUALI di Perla Sardella

81, Italia, 2024
Uno spaccato sulla lotta politica del C.A.L.P., Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali di Genova, tra il 2019 e il 2023. Gli scioperi contro la “nave delle armi” e la ricerca di un sindacato più attento alle istanze del presente. La sicurezza sul posto di lavoro, il pacifismo, il dialogo con gli altri portuali del Mediterraneo. Il sogno di dare forma a un mondo diverso, e il prezzo che comporta. 

  

Premio “Diritti Umani” – Amnesty International Italia

SAVE OUR SOULS di Jean-Baptiste Bonnet
91′ – Francia – 2024

Il Mar Mediterraneo è un deserto mortale per chi vuole attraversarlo e raggiungere l’Europa. Al largo delle coste libiche, l’equipaggio della Ocean Viking è alla ricerca di imbarcazioni disperse. Dopo un salvataggio ad alto rischio, i viaggiatori naufraghi e i soccorritori vivono insieme a bordo in attesa di attraccare in un porto sicuro. Questo periodo a bordo è il primo rifugio che i sopravvissuti ottengono nel corso del loro viaggio, favorendo un legame unico con i soccorritori. Un legame umano che è come un salvagente.

Premio Popoli for Kids and Teen
JUMP OUT di Nika Šaravanja
52’ – Italia, Belgio, Croazia, Qatar – 2024

Quando, per l’emergenza del Covid, le scuole vengono chiuse, il futuro dei piccoli Promise e Ian si fa incerto. Il desiderio di lasciare Nairobi e viaggiare lontano si fa più intenso ogni giorno che passa.

Redazione

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