“Ci racconta la sua esperienza in ospedale?” L’Azienda USL Toscana centro contatta 10.000 pazienti.
“Ci racconta la sua esperienza in ospedale?” L’Azienda USL Toscana centro contatta 10.000 pazienti.
Cosa funziona e dove occorre ancora migliorare
Firenze – Gestione del dolore e dell’ansia, umanità e rispetto, chiarezza nelle informazioni, sono alcune delle domande rivolte ai 10.000 pazienti ricoverati nelle strutture ospedaliere dell’Azienda USL Toscana centro, con qualsiasi diagnosi e in qualsiasi reparto.
I pazienti per partecipare all’indagine PREMs (Indagine di esperienza del servizio di ricovero ordinario ospedaliero) promossa dalla Regione Toscana e realizzata dall’Azienda in collaborazione con il Laboratorio MeS – Management e Sanità – della Scuola Sant’Anna di Pisa”-, lasciano il loro numero di cellulare e/o un indirizzo email: a 24 ore dalla dimissione, ricevono un SMS e/o una email contenente un link personalizzato per accedere e compilare il questionario online. Il sistema di acquisizione e restituzione dati è in tempo reale e permette di raccogliere, analizzare e restituire i risultati dell’indagine immediatamente e in continuo su una piattaforma online, aggiornata in tempo reale e accessibile con credenziali a tutti i livelli dell’Azienda. Infine, il questionario lascia molto più spazio al racconto narrativo dei pazienti.
Fino ad oggi hanno risposto in 4200 e le adesioni all’indagine sono arrivate da tutti i presidi ospedalieri dell’Azienda, presenti nei territori di Firenze, Empoli, Pistoia e Prato.
Il questionario prende in esame l’intero percorso del paziente: dall’accesso, al ricovero fino alle dimissioni.
I risultati sono molto positivi e le punte di eccellenza riguardano la comunicazione e il coinvolgimento (77%), il rispetto e l’umanità (78%) e la professionalità e il lato umano (88%).
La dottoressa Daniela Matarrese, direttore della rete ospedaliera aziendale, commenta così i dati: “per quanto riguarda la relazione umana che si stabilisce tra il paziente e tutti gli operatori sanitari, il lavoro di team coordinato fra i sanitari che si succedono nel percorso di cura, le informazioni ricevute al momento delle dimissioni, le risposte e i racconti narrativi analizzati sono molto positivi, ed in particolare la gran parte dei ricoverati ha dichiarato di ‘sentirsi preso in cura come persona e non come paziente’. Molte informazioni interessanti sono disponibili nei commenti aperti, in cui i pazienti indicano cosa è rilevante per loro e chi e cosa ha fatto la differenza nella loro esperienza.
Sicuramente ci sono indicazioni per lavorare ancora, ad esempio per quanto riguarda il coinvolgimento dei pazienti nella decisione delle cure e negli aspetti legati al comfort per alcuni ospedali (dalla pulizia, al rumore all’illuminazione) e quindi i servizi anche se giudicati di buona qualità dovranno essere ulteriormente migliorati”.
L’indagine è sempre in corso e non è campionaria: tutti i pazienti dimessi da un ricovero ordinario possono essere invitati a partecipare dal personale ospedaliero .