#boschidistorie riparte on tour. Un nuovo modo di “fare cultura”
Fondazione Cdse, Comuni di Cantagallo, Vaiano e Vernio insieme alla Regione
In Val di Bisenzio arriva #boschidistorie on tour
Video racconti sul territorio. Il primo on line domani
Leggende, fiabe e racconti alla scoperta di un patrimonio narrativo,
per esplorare un modo nuovo di “fare cultura” insieme alla comunità
13 novembre 2020 – I video racconti di #boschidistorie sono nati durante il lockdown e hanno accompagnato la comunità della Val di Bisenzio alla riscoperta di un patrimonio narrativo unico: leggende, fiabe e racconti che ricostruiscono l’immaginario collettivo di un territorio e la sua storia. E proprio di questo successo è figlia una nuova avventura #boschi di storie on tour, una serie di video, il primo sarà pubblicato domani sabato 14 novembre, per conoscere il territorio della Val di Bisenzio che diventano una rubrica on line curata dalla Fondazione CDSE insieme ai comuni di Cantagallo, Vaiano e Vernio e sostenuta dalla Regione Toscana.
“I video-racconti costituiscono un progetto culturale che coinvolge storia, ambiente, arte e tradizioni della Val di Bisenzio – sottolineano le assessore alla Cultura e al Turismo di Vaiano, Fabiana Fioravanti e Beatrice Boni, di Vernio, Maria Lucarini e di Cantagallo, Maila Grazzini – Con il sostegno della Regione Toscana portiamo grandi e piccini a conoscere il territorio attraverso fascino e suggestioni per ricostruire un pezzo della storia della Val di Bisenzio”.
I video nascono all’interno del progetto antropologico “Boschi di memoria negli Appennini. Fiabe, leggende, mestieri del bosco e segni di guerra della Val di Bisenzio“, che ha l’obiettivo di salvare e far conoscere il grande scrigno di memoria del Novecento offerto dall’ambiente boschivo e dai borghi montani del territorio appenninico della Val di Bisenzio e dei territori limitrofi del Monteferrato e della Val di Setta.
“La novità di questa nuova avventura – spiega la direttrice della Fondazione Cdse Alessia Cecconi – è di aver girato i video direttamente nei luoghi dove sono nate e dove sono state ambientate le leggende, teatro anche dei tanti eventi di questa estate che hanno esplorato il territorio in tutta sicurezza. Raccontiamo la storia e le particolarità artistiche o ambientali del luogo, in un’ottica di valorizzazione del territorio e di promozione turistica attraverso contenuti originali e di grande suggestione. In un momento davvero difficile, con la Fondazione Cdse di nuovo chiusa, vogliamo continuare a “fare cultura” esplorando nuovi strumenti insieme alla comunità.”
Nelle scorse settimane Alessia Cecconi e Luisa Ciardi del Cdse, con la collaborazione di Giacomo Agabio presidente di Legambiente Prato, hanno “girato” i video come narratori con l’aiuto tecnico e creativo del fotografo Baldassare Amodeo e le suggestive musiche del compositore Rokhe (www.rokhe.it), gentilmente concesse per #boschidistorie. Immersi nella magia delle foreste della Val di Bisenzio, hanno riscoperto i luoghi narrati nelle leggende dell’archivio di fonti orali, investigando i legami ancestrali tra mestieri del bosco e patrimoni narrativi degli Appennini. Un lavoro di ricerca, esplorazione del territorio e racconto di comunità, nella migliore tradizione della Fondazione CDSE.
A partire da domani dunque, ogni fine settimana sarà pubblicato sui social istituzionali e sul canale Youtube dei Comuni e del CDSE un video diverso. Il primo, realizzato in collaborazione con Legambiente, è dedicato al Faggione di Luogomano e alle storie dei demoni e stregoni della Riserva, narrate a veglia nei borghi dell’Alta Valle a inizio Novecento dopo la raccolta delle castagne. Nelle prossime puntate il Cdse andrà alla scoperta dei mulini di Montepiano e delle fiabe sui mugnai, dei castagneti secolari di Schignano e Migliana e delle storie di streghe e di enormi massi dalle forme fantastiche ancora esistenti. E poi le epiche leggende dei carbonai che migravano in Maremma e la suggestione dell’Alpe di Cavarzano, i borghi collinari di Fabio e Savignano con le fate e le grotte della Calvana, le opere di arte ambientale in Riserva e le strane creature che abitano nei pressi delle Sorgenti del Bisenzio fino al medioevo leggendario del Feudo di Vernio e dei suoi castelli.
La Val di Bisenzio, già in epoca antica terra di passaggio di uomini e idee, grazie anche alla presenza di scenari naturali aspri e di grande suggestione, ha maturato nel tempo un immaginario ricco e unico. La particolarità geostorica ha portato alla creazione di leggende e alla trasmissione di repertori favolistici universali ma contestualizzati in varianti legate alle foreste e alla macchia. Il bosco diventa un archivio unico di memoria del Novecento dove “l’immaginario” e “il meraviglioso” (fonti orali su fiabe e leggende) si coniugano con il “quotidiano” e il “reale” (fonti orali e documenti archivistici su storia del lavoro e guerra).