CULTURA

Arte Fiera: le opinioni del critico Nicola Nuti a conclusione dell’importante rassegna bolognese

Edizione di Arte Fiera piuttosto sottotono, quest’anno. Mi è sembrato tutto già visto, consumato, come il nazionalpopolare Sgarbi che è arrivato all’ora di chiusura senza il solito codazzo di gente e con uno scialle che faceva ricordare la vecchina del caffè. Nonostante alcune opere interessanti, sul versante del contemporaneo siamo alla noia, con il consueto mucchio di terra in mezzo alla sala e skateboard infilato dentro per metà e altre operine tra le quali si aggirava anche Risaliti, col suo sguardo furbetto. Poi, i soliti Schifano, De Chirico, dei Guttuso bruttini, e complessivamente pare si sia dato più di spazio al Novecento, con Rosai (che, anche se ha perso la metà del valore rispetto agli anni Novanta, continua a essere proposto con prezzi spropositati), Soffici, Sironi, Casorati, Balla, Morandi. Ma alcune gallerie hanno dato rilievo anche alla linea astratta, sia del Novecento sia contemporanea Alla fine ho pensato che mi sembravano più contemporanee le opere degli ultimi decenni del ventesimo secolo, di quelle odierne. Forse sto invecchiando, oppure già vecchi sono i giovani (stando a questa rassegna).

Nicola Nuti

Alessandro Lazzeri

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