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Appalti pubblici, una firma fra Unione e sindacati per maggior legalità, sicurezza e per evitare ricorsi e infiltrazioni criminali

Sindaci, Cgil, Cisl e Uil insieme per migliorare la qualità delle gare per lavori e servizi pubblici
 

 

 Legalità, sicurezza, condizioni salariali, pratiche di qualità, ‘antidoto’ verso i ricorsi post aggiudicazione e deterrente alla criminalità organizzata. Sono alcuni degli obiettivi a cui mira il documento firmato oggi dagli amministratori di alcuni Comuni dell’Empolese Valdelsa e dalle rappresentanze sindacali in merito agli appalti pubblici.

Il sindaco di Empoli e presidente dell’Unione dei Comuni Empolese Valdelsa, il vicesindaco del Comune di Montespertoli, l’assessore alla sicurezza e al personale del Comune di Castelfiorentino, Paolo Aglietti responsabile della Cgil Empolese Valdelsa, Giovanni Gronchi per la Cisl, insieme anche a Donatella Galgani (Filcams Cgil), Sabrina Tamburini (Funzione Pubblica Cgil), Paolo Grasso Cgil, hanno illustrato oggi, lunedì 13 maggio, nella sede dell’Unione, i contenuti di un protocollo d’intesa tra Unione dei Comuni Empolese Valdelsa, i Comuni di Castelfiorentino, Certaldo, Empoli e Montespertoli e le organizzazioni sindacali territoriali Cgil Cisl e Uil dell’Empolese Valdelsa in materia di appalti pubblici, concessioni di lavori, forniture e servizi.
L’accordo è stato approvato dalle singole giunte comunali, e appena gli organi istituzionali degli altri Enti dell’Unione firmeranno le rispettive delibere, sarà allargato a tutti e undici i Comuni.

Con l’intesa approvata tutti i Comuni, l’Unione e sindacati si propongono di contrastare il ricorso al lavoro non di qualità, non rispettoso delle applicazioni dei contratti collettivi nazionali, territoriali e aziendali di lavoro firmati dalle associazioni datoriali e dalle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello nazionale, oltre al rispetto e alla piena applicazione delle leggi in materia di lavoro e di salute e sicurezza come deterrente per la criminalità organizzata dal condizionare l’economia legale e del territorio e come incentivo ad un lavoro più sicuro.

Verrà instaurato un sistema di consultazioni continue tra l’amministrazione ed i sindacati per analizzare la programmazione degli appalti e valutare l’andamento degli appalti stessi nell’anno precedente.

Il protocollo già riguarda tutti i Comuni dell’Unione in quanto interessa la cosiddetta CUC (Centrale Unica di Committenza) un ufficio per gare e acquisti che funziona, ormai da oltre 3 anni, sia per l’Unione sia per i singoli Comuni su operazioni che superano il valore di soglia posto a 40.000 euro. Ma il protocollo sarà utile anche per gli uffici comunali e per procedimenti sotto la soglia dei 40.000 euro.

Il documento firmato, che ha una durata di tre anni, al termine del quale potrà essere rinnovato ed eventualmente aggiornato, è il risultato di numerosi incontri negli ultimi mesi fra sindaci e sindacati. Un punto di arrivo e di partenza

Tra i principi fissati da protocollo vi è la clausola sociale (art. 50 codice dei contratti), l’applicazione per i lavoratori dei contratti collettivi di settore, il privilegio per l’offerta economicamente più vantaggiosa rispetto al criterio del prezzo più basso, una premialità per le imprese iscritte nella white list della Prefettura (una vera e propria classifica sulla base del rating di legalità), l’applicazione dell’art. 30 del Codice dei contratti (l’amministrazione può sostituire all’impresa inadempiente nel pagare gli stipendi dei lavoratori), il contrasto al lavoro irregolare con i controlli fatti anche per mezzo della cassa edile prima di effettuare i pagamenti.

La giurisprudenza di riferimento è in particolare data dal ‘Codice dei contratti pubblici’, intervenuto proprio per disciplinare gli interventi di contrasto all’illegalità delle procedure e delle attività oggetto di appalti pubblici, e la legge 6 novembre 2012, n. 190, recante ‘Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione’ che stabilisce che le stazioni appaltanti possono prevedere negli avvisi, bandi di gara o lettere di invito, che il mancato rispetto delle clausole contenute nei protocolli di legalità o nei patti di integrità costituisce causa di esclusione dalla gara. 

 

Responsabile Ufficio Stampa Comune di Empoli

 

Franca Ciari

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