Antonio Vivaldi protagonista agli Agostiniani con Note di Classica
Grande concerto a ingresso gratuito giovedì 24 maggio nella chiesa di Santo Stefano. Orchestra diretta dal maestro Alessandro Bartolozzi
Uno speciale concerto dedicato ad Antonio Vivaldi chiude la rassegna musicale ‘Note di classica e altri suoni’, giunta alla XI edizione e promossa dall’associazione Mosaico, in collaborazione con Associazione Musicale Paganini, Associazione Musicart e la Misericordia di Empoli, col patrocinio del Comune di Empoli.
La bacchetta del Maestro Alessandro Bartolozzi dirigerà, giovedì 24 maggio alle 21.30, nella Chiesa di santo Stefano degli Agostiniani (via dei Neri), il Beatus Vir Rv 597 e il Dixit Dominus Rv 594 per Soli, 2 Cori e 2 Orchestre, di Antonio Vivaldi.
Impegnati nella splendida serata, a ingresso gratuito, le soprano Bianca Barsanti e Deborah Vincenti; il contralto Alessia Baldinotti; il tenore Marco Mustaro, i bassi Romano Martinuzzi e Lorenzo Martinuzzi; il coro della Società Corale Labronica, diretto da Maurizio Preziosi, maestro collaboratore Saverio Mancuso; e l’orchestra sinfonica Il Mosaico, diretta da Alessandro Bartolozzi che è anche direttore artistico dell’intera rassegna.
I SALMI di VIVALDI – Antonio Vivaldi scrisse vari Beatus vir (Salmo 111). Gli RV 597, in do maggiore, e 598, in si bemolle maggiore, al giorno d’oggi sopravvivono, mentre l’RV 599, anch’esso in si bemolle maggiore, è andato perduto. Il “Beatus Vir” in do maggiore RV 597 è la versione più nota e più spesso eseguita; composta attorno al 1719 l’ampia partitura è scritta per soli, due cori, due orchestre e due organi. Tra le composizioni sacre del “Prete Rosso” è forse quella che più si lega allo stile antico e nella quale, come nel celebre Dixit Dominus in re maggiore, Vivaldi dimostra grande abilità nell’uso del contrappunto. Il movimento d’apertura, fastoso e caratterizzato da ritmi puntati in stile francese, sembra voler dimostrare che le forze musicali della Serenissima sono altrettanto pompose quanto quelle della Corte di Versailles. Da questo movimento iniziale Vivaldi trae un ritornello che si ripete tra una sezione e l’altra per tutta la durata del brano. Il secondo movimento, è strutturato in due parti contrappuntistiche affidate ai bassi dei cori e delle orchestre. Il movimento del Gloria et divitiae, scritto per due soprani, ottiene uno spettacolare effetto di eco. Il movimento “Exortum est in tenebris” si caratterizza per il contrappunto in fugato eseguito dai due cori. Dopo “Jucundus homo”, dove l’organo accompagna il soprano solista, ecco il movimento più espressivo del Beatus Vir, il terzetto “In memoria aeterna”, in tempo Andante molto, affidato al coro I a 3 voci: contralti, tenori e bassi. Dopo le successive sezioni, “Paratum cor ejus” e “Peccator videbit”, eseguite rispettivamente dai due cori e dal solo tenore, il salmo si conclude con il Gloria Patri sviluppato in una robusta fuga gioiosa.
Vivaldi ha composto 3 versioni anche del Dixit Dominus (Salmo 109). La versione RV 594 risale al 1713-17, periodo durante cui il musicista lavorava presso l’Ospedale della Pietà, istituto veneziano per trovatelle. È un’opera poco conosciuta, anche perché scoperta solo cinquant’anni fa a Praga, che richiede un organico importante – due soprani, contralto, tenore e basso, il doppio coro a voci miste, tromba, due oboi, archi e basso continuo – e si basa su due pilastri corali esterni e due interni, fra i quali si collocano gli interventi solisti, i duetti, le arie e i brani d’assieme nella sfolgorante tonalità di re maggiore.
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Responsabile Ufficio Stampa Comune di Empoli
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