Affabula: quando raccontare diventa arte
Affabula: quando raccontare diventa arte
Ecco i vincitori della rassegna promossa dall’assessorato alla cultura del Comune di Fucecchio
Se raccontare è un’arte, il concorso Affabula è un nuovo strumento per scoprire artisti. O quanto meno nuovi talenti della scrittura. È nato proprio con questo scopo il premio letterario promosso nel 2017 dall’assessorato alla cultura del Comune di Fucecchio in collaborazione con la locale Pro Loco. Questa mattina all’auditorium La Tinaia sono stati svelati i nomi dei vincitori della terza edizione durante la premiazione, condotta dall’assessore Daniele Cei, insieme ai giurati Monia Balsamello, Andrea Marchetti e Irene Vezzi.
“Affabula – L’arte di raccontare storie” è dedicato alla poesia, al racconto breve e alla performance poetica. Il premio 2019 è stato suddiviso in due categorie, quella riservata agli studenti, alla quale hanno potuto partecipare tutti gli iscritti agli istituti superiori della Toscana, e quella libera, aperta a poeti, scrittori, performer ovunque residenti. Fuori concorso, hanno partecipato anche le classi delle scuole primarie e secondarie di primo grado di Fucecchio con elaborati collettivi.
“Ogni anno – ha commentato Cei – il premio si arricchisce di nuovi spunti andando a elevare la qualità complessiva della rassegna. L’idea originaria di Affabula, cioè quella di rappresentare una vetrina per giovani talenti della scrittura e della performance poetica, si sta rafforzando sempre di più. Credo che in un periodo nel quale la scrittura è sempre più relegata a short message sia importante riscoprire l’animo poetico e narrativo della nostra bellissima lingua”.
Ecco i premiati dell’edizione 2019
Sezione Performance poetica
1° classificato Davide Rocco Calacrai. Per la capacità di intrecciare all’espressione poetica le suggestioni del canto e del suono, non in modo accessorio e subordinato, ma integrante, per creare un contenitore variegato e complessivo capace di incuriosire i diversi fruitori. L’urgenza comunicativa si traduce nel senso pieno del concetto di poesia performativa, ovvero la rappresentazione di testi che si arricchiscono e trasformano rispetto alla pagina che li conteneva, grazie alla contaminazione dal vivo che si crea con l’ascolto e la visione da parte del pubblico, anche non specializzato in materia.
Sezione Poesia
1° classificato Luca Bresciani. “Padre” declina in modo efficace i meccanismi che un congegno poetico dovrebbe avere: una premessa che si risolve nel finale. È una mappa a forte valenza emotiva e valoriale, che rappresenta un momento delicato e intimo di un rapporto familiare, il ritorno quotidiano di un padre e l’incontro che ne scaturisce, disegnato attraverso i suoi effetti. Emergono l’affetto, la tenerezza, il senso di protezione e quasi impotenza verso il tempo che trascorre inesorabile.
Giada Pasquinucci 2° classificata
Giuseppe Mazzantini 3° classificato
Sonia Chiesi menzione speciale
Sezione Racconto breve
1° classificata Silvia Corazza. “La voce degli insetti” ha saputo creare un’atmosfera solenne e al tempo stesso quasi magica, fuori dal tempo, con un generale effetto di sospensione narrativa che si risolve nel climax finale. Per il felice tentativo di indagine psicologica dei personaggi che mira a renderli universali. Per aver interiorizzato, rielaborato e restituito con maestria una vicenda storica, religiosa e umana.
Michele Protopapas 2° classificato
Matteo Pisaneschi 3° classificato
Matteo Montanelli, Francesca Berti e Arianna Egle Ventre menzione speciale
Durante l’evento state premiate anche due classi della scuola primaria Carducci di Fucecchio: la classe II C per il video della sezione “performance poetica” dal titolo Volerò e la classe IV E, nella sezione poesia, per il grande lavoro svolto con i bambini, che hanno lavorato anche sulla tecnica dell’acrostico. Per l’impegno profuso e l’importante attività con gli studenti, la giuria ha rivolto un grande applauso alle insegnanti.