CULTURA

A Stazzema, in ricordo delle vittime della terribile strage

A Stazzema, in ricordo delle vittime della terribile strage
Una delegazione di Castelfiorentino si è recata questa mattina nel paesino dell’alta Versilia
dove il 12 agosto 1944 i nazisti massacrarono 560 persone.

“Questo corteo silenzioso ci porta a vivere una situazione di impotenza e di fallimento. Per aver permesso che l’uomo potesse arrivare a tanto”. Sono le prime impressioni a caldo che Silvia Callaioli, consigliere delegato alla memoria del Comune di Castelfiorentino, ha voluto esprimere questa mattina nel partecipare insieme al Presidente del Consiglio Comunale, Gabriele Romei, alla cerimonia di commemorazione delle vittime di Sant’Anna di Stazzema, dove il 12 agosto 1944 i nazisti si macchiarono della strage più efferata commessa in Toscana: 560 persone massacrate senza alcuna pietà, in prevalenza donne, minori e bambini.

Anche per questo motivo, Sant’Anna di Stazzema è da sempre un luogo-simbolo della crudeltà della guerra nei confronti della popolazione civile, l’esempio emblematico di quella “politica del massacro” che come ha ricordato lo storico Paolo Pezzino i nazisti portarono avanti con fredda determinazione nell’intera regione.

La delegazione di Castelfiorentino ha partecipato alla cerimonia con un sentimento autentico di commozione e angoscia, unito alla consapevolezza dell’importanza di condividere questo giorno (come avviene puntualmente ogni anno) insieme ai familiari delle vittime e dei sopravvissuti.

“Impossibile da spiegare – prosegue Silvia Callaioli – questa emozione di fratellanza e solidarietà che emerge da ogni persona presente. Dagli anziani che ti ringraziano per ogni espressione che condividi con loro, ai giovani che cercano di capire qualcosa  impossibile da spiegare. Torno con un bagaglio di emozioni che  i  familiari dei sopravvissuti  mi lasciano dentro”

“È un onore e una grandissima emozione – osserva il presidente del consiglio Comunale, Gabriele Romei – essere qui presenti a ricordare i martiri di Sant’Anna di Stazzema. “Non c’è una singola realtà nella quale non si possa costruire qualcosa di migliore, di più umano” è stato detto stamani dall’Arcivescovo di Pisa Giovanni Paolo Benotto. È nostro dovere di rappresentanti delle istituzioni ricordare e trasmettere ai nostri cittadini ciò che è avvenuto in questi luoghi, affinché queste tragedie non si ripetano più”.

Come si ricorderà, i nomi dei responsabili della strage – come è avvenuto per altri crimini commessi dai nazisti in Italia – sono stati dolosamente occultati fino al 1994 in un armadio della procura militare di Roma (che presentava, evidentemente non a caso, le ante rivolte verso il muro), poi ribattezzato dal giornalista Franco Giustolisi come “l’Armadio della vergogna”. Le indagini che ne sono scaturite hanno portato nel 2005 alla condanna all’ergastolo di dieci imputati, che nessuno ha mai scontato per l’età avanzata.


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Franca Ciari

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