A Campi Bisenzio (Firenze) i bambini dell’asilo Sacro Cuore e anziani raccolgono le olive nell’oliveta dell’Rsa La Mimosa
Campi Bisenzio, bambini e anziani raccolgono le olive nell’oliveta dell’Rsa La Mimosa
Un’esperienza toccante che ha unito i piccoli dell’asilo Sacro Cuore e gli ospiti della residenza La Mimosa
Campi Bisenzio (Firenze), 31 ottobre – I bambini dell’asilo nido raccolgono le olive insieme agli anziani nell’oliveta dell’Rsa. Succede a Campi Bisenzio grazie al progetto promosso dal nido d’infanzia Sacro Cuore, gestito dalla Fondazione Giovanni Paolo II, insieme al Consorzio Zenit, che gestisce la residenza sanitaria assistita La Mimosa.
Diciannove bambini, giovedì mattina, sono arrivati mano nella mano, insieme ai quattro maestri, alla residenza sanitaria. Quando sono arrivati, all’Rsa era già tutto allestito: teli sull’erba sotto gli ulivi, sgabelli per arrampicarsi, cestini per raccogliere le olive.
Poi gli anziani e i bambini hanno cominciato ad arpionare le olive sui rami degli ulivi, alcuni dei quali molto bassi e facilmente raggiungibili. Hanno preso le olive e le hanno messe dentro i cestini rossi. I bambini aiutavano gli anziani, gli anziani aiutavano i bambini, in uno scambio reciproco molto dolce e affettuoso. Insieme agli anziani ospiti dell’Rsa, c’erano anche alcuni familiari, che hanno partecipato al rito della raccolta.
Dopodiché, gli anziani si sono messi sulla grande tavola allestita in giardino e hanno cominciato a lavorare sulle olive per farle in salamoia. Altre olive sono state portate all’asilo dai bambini, che le utilizzeranno come merenda durante l’orario scolastico.
“Non è la prima volta che l’Rsa La Mimosa organizza un’iniziativa insieme all’asilo Sacro Cuore – ha detto Valentina Blandi, direttrice del Consorzio Zenit – Si tratta di progetti molto importanti sul profilo dello scambio intergenerazionale tra due mondi, bambini e anziani, che di solito non comunicano tra di loro. Grazie a questi incontri, l’Rsa diventa un luogo aperto alla comunità locale, e grazie alla tenerezza dei bambini gli anziani riescono a riscoprire emozioni che talvolta rischiano di andare perdute”.
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