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Discarica ex Cava Fornace: esito delle analisi ambientali, ARPAT fornisce rassicurazioni

Le Amministrazione di Montignoso e Pietrasanta hanno ricevuto la relazione delle analisi condotte dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale della Toscana (ARPAT) in seguito allo smottamento verificatosi lo scorso 6 maggio all’interno della discarica di ex cava Fornace.

Il laboratorio di ARPAT ha esaminato il campione prelevato dal fosso, composto da percolato presumibilmente mescolato ad acque meteoriche provenienti da diverse parti della discarica. Le analisi, finalizzate a valutare i parametri previsti nell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per il rifiuto, sono documentate nei Rapporti di Prova datati 8 maggio 2024.

Dai rapporti di ARPAT emerge che non sono stati rilevati inquinanti che possano indicare danni o pericoli significativi per le risorse ambientali, né per tipo né per concentrazione. Confrontando i risultati con gli standard relativi agli scarichi industriali in acque superficiali (come definiti nel DLgs 152/06), si è notato che i limiti sono stati rispettati, ad eccezione del ferro, dell’alluminio e dei solidi sospesi.

La presenza di questi elementi è considerata compatibile con la natura dei rifiuti conferiti nella discarica tenendo conto della diluizione causata dalle acque meteoriche e superficiali. È importante sottolineare che tali elementi sono naturalmente presenti nei suoli di natura argillosa. La discarica, originariamente destinata a ospitare i residui di marmettola provenienti dalle attività di taglio di marmo e granito della zona, include nell’ambito dei suoi materiali l’alluminio, utilizzato come componente dei flocculanti per la marmettola, il ferro proveniente dalle “stanghelle” utilizzate nel taglio del granito e altri utensili da segheria, nonché i solidi sospesi derivanti dalla mobilizzazione della terra e dell’argilla.

Il Comune di Montignoso ha deciso inoltre di effettuare ulteriori analisi da parte di un laboratorio specializzato al fine di rassicurare ulteriormente la cittadinanza e supportare le indagini condotte da ARPAT. Il campionamento sarà condotto in almeno quatrro zone significative: nella parte a monte della discarica, a valle, all’interno della fossa Fiorentina e del lago di Porta dove si è verificato lo sversamento delle acque.

“In seguito alla recente situazione – spiega il Sindaco di Montignoso Gianni Lorenzetti – abbiamo preso provvedimenti per valutare l’impatto ambientale nelle nostre aree sensibili. Sono stati affidati al laboratorio campionamenti in quattro zone strategiche al fine di ottenere una visione completa della situazione iniziale, dello sversamento e dello stato attuale. Queste analisi ci consentiranno di comprendere eventuali variazioni nel tempo e di monitorare attentamente il territorio. L’amministrazione si impegnerà a fornire aggiornamenti regolari sulla situazione e a intervenire tempestivamente qualora fossero riscontrate criticità ambientali”

“I riscontri di Arpat ci confortano per l’immediato ma non rappresentano certo una garanzia a lungo termine – così l’assessore ad ambiente e protezione civile di Pietrasanta, Tatiana Gliori – sia dal punto di vista ambientale, sia per la sicurezza idrogeologica del sito. Queste preoccupazioni, finalmente, le vediamo condivise anche dalla Regione Toscana che, proprio oggi, ci ha informato di aver inviato al gestore della discarica la comunicazione di sospensione del Paur, il Provvedimento autorizzatorio unico regionale che, in sostanza, rilascia l’abilitazione all’esercizio di un’attività dopo le verifiche tecniche e documentali previste. E’ un segnale forte e sostanziale, su cui ci confronteremo direttamente lunedì con l’assessore Monia Monni, nell’auspicio che si tratti del primo passo verso la chiusura del sito e la sua bonifica”

 

N. M.

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