MUSICA: “Is that jazz?”, debutta l’omaggio a Gil Scott-Heron firmato Eric Mingus e Silvia Bolognesi
Domenica 28 aprile a Firenze in prima assoluta il live, a seguire la registrazione del disco
Domenica 28 aprile ore 19.00 al PARC Performing Arts Research Centre nell’ambito della rassegna dedicata al sound globale Mixité
“Is that jazz?” debutta a Firenze in prima assoluta l’omaggio
a Gil Scott-Heron firmato Eric Mingus e Silvia Bolognesi
Un tributo a un gigante della musica con protagonisti l’artista newyorchese figlio del leggendario Charles e la contrabbassista Top Jazz membro dell’iconica Art Ensemble of Chicago
a cura di Toscana Produzione Musica
Dopo il debutto il live diventerà un album per la label Fonterossa Records, prossime date in programma 30 aprile Torino Jazz Festival e 5 maggio Vicenza Jazz Festival
Firenze, 23 aprile 2024 – Eric Mingus, figlio del leggendario Charles, insieme all’artista Top Jazz Silvia Bolognesi per un tributo in prima mondiale a un altro mito della musica: Gil Scott-Heron. Questo è “Is that jazz? Celebrating the influences of Gil Scott-Heron”, progetto nuovo di zecca targato Toscana Produzione Musica (TPM) – centro di produzione musicale presieduto da Paolo Zampini con la direzione artistica di Francesco Mariotti e Maurizio Busìa – che debutterà a Firenze in prima assoluta nell’ambito della rassegna dedicata al sound globale Mixité – Suoni e voci di culture antiche e attuali, anch’essa ideata e prodotta da TPM. Appuntamento domenica 28 aprile ore 19.00 al PARC Performing Arts Research Centre di Firenze (piazzale delle Cascine 4/5/7) per un’immersione nel mondo dello scrittore, musicista, compositore e attivista afroamericano mantenendo come filo conduttore l’iconico brano “Revolution will not be televised”, da cui si irradieranno connessioni verso altri pezzi del repertorio di Scott-Heron da “Madison Avenue” a “Shut ‘em down”, da “1980” a “The Prisoner” fino a “Home is Where the Hatred is”, “Vildgolia”, “We almost lost Detroit”e “Lady Day & John Coltrane” solo per citarne alcuni, in un flusso continuo tra momenti improvvisati e arrangiati (info e prevendite: www.toscanaproduzionemusica.it).
Eric Mingus e Silvia Bolognesi alla voce e al basso, Noemi Fiorucci e Lusine Sargsyan alla voce, Emanuele Marsico a voce e tromba, Isabel Simon Quintanar al sax tenore, Andrea Clockner al trombone, Gianni Franchi alla chitarra, Santiago Fernandez al piano, Matteo Stefani alla batteria, questo l’organico completo della band che prende il nome da un noto brano di Scott-Heron, e a cui a Firenze si aggiungeranno Pee-Wee Durante a voce, trombone e tastiere e Simone Padovani a voce e percussioni. In programma un live in pieno spirito free-disco-funk che affiancherà alle musiche di Gil Scott-Heron alcuni originali di Silvia Bolognesi, e che nei giorni subito seguenti al debutto diventerà un disco. Proprio a Firenze verrà infatti inciso un omonimo album per la label Fonterossa Records, casa discografica creata e guidata da Silvia Bolognesi, nata per garantire agli artisti libertà di produzione in piena autonomia creativa. Non solo: già in programma le prossime date del tour: il 30 aprile al Torino Jazz Festival e il 5 maggio a Thiene nell’ambito del Vicenza Jazz Festival.
A impreziosire il progetto la straordinaria voce di Eric Mingus, figlio d’arte, sicuramente uno degli interpreti più autentici del repertorio di Scott-Heron. Dice Silvia Bolognesi, membro dell’iconica Art Ensemble of Chicago: “Il mio personale legame con Gil Scott-Heron riguarda la vicinanza alla tradizione musicale afroamericana di cui gli stilemi sono palpabili nella sua musica. La sua provenienza geografica e culturale si riflette inesorabilmente nelle sue opere, facendomi instaurare un senso di appartenenza e affinità”. E prosegue: “Gil Scott Heron viene riconosciuto come il padre del rap, con il brano “Revolution will not be televised”. Tenuto molto in considerazione dalla comunità afroamericana in quanto attivista dei movimenti sociali degli anni ’70, ha larga considerazione anche nell’ambito jazzistico. A mio avviso, il fenomeno musicale e sociale non può e non ha potuto ignorare l’apporto che Scott-Heron ha dato alla musica, facendo raccogliere la sua eredità a tutti senza differenze di stili e generi”.
Il percorso di Mixité continua fino a giugno con Tartit, formazione tuareg nata in un campo profughi del Burkina Faso e capitanata dall’attivista maliana Fadimata Wallet Oumar (23/5); la flautista Top Jazz Mariasole De Pascali in un solo col respiro di un microcosmo poetico (26/5); ancora una prima firmata Toscana Produzione Musica col contrabbassista già vincitore del Premio Tomorrow’s Jazz Michelangelo Scandroglio alla testa del progetto “The iron way”: quattro musicisti da Italia e Regno Unito per tracciare una connessione tra la Maremma Toscana e Londra (31/5); Etran de l’ Aïr, band desert blues che dalle strade di Agadez porta in Europa il suo sound raffinato e potente (2/6).
Riconosciuto dal Ministero della Cultura per il 2022-2024 e sostenuto da Ministero della Cultura, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Fondazione Pisa e Regione Toscana, Toscana Produzione Musica è sistema di residenze artistiche, sostegno per il dialogo tra musica e arti dello spettacolo oltre che per la circuitazione e distribuzione, con l’obiettivo di valorizzare le eccellenze del territorio tenendo lo sguardo rivolto alle sonorità del mondo. Un ente diffuso, con il PARC di Firenze quale campo base in asse con La Città del Teatro di Cascina (Pisa), che mantiene quale elemento fondamentale il rapporto tra eccellenza della forma e profondità dei valori intrinseci ai singoli progetti.
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