MUSICA: A Firenze il live di Naïssam Jalal Trio, tra jazz e tradizione del Medio Oriente per la rassegna Mixité
Domenica 24 marzo ore 19.00 al PARC, a cura di Toscana Produzione Musica
Domenica 24 marzo ore 19.00 al PARC Performing Arts Research Centre a cura di Toscana Produzione Musica
A Firenze per Mixité il live di Naïssam Jalal Trio, al crocevia tra jazz e tradizione del Medio Oriente
La formazione capitanata dalla flautista, vocalist e compositrice franco-siriana Naïssam Jalal, con il brasiliano Leonardo Montana al piano
e il franco-armeno Claude Tchamitchian al contrabbasso, sarà ospite della rassegna dedicata ai ritmi del mondo
Firenze, 21 marzo 2024 – Un sound che nasce dall’incontro tra musica tradizionale del Medio Oriente e sperimentazione jazz. Si può descrivere così l’esperienza musicale del Naïssam Jalal Trio, formazione capitanata dalla flautista, vocalist e compositrice franco-siriana Naïssam Jalal che annovera tra le sue fila il talentuoso pianista brasiliano Leonardo Montana e lo straordinario contrabbassista franco-armeno Claude Tchamitchian. Un crocevia di culture che, domenica 24 marzo alle 19.00 al PARC Performing Arts Research Centre di Firenze (piazzale delle Cascine 4/5/7), si esibirà live per presentare l’ultimo album “Quest of the invisible”, che in Francia si è aggiudicato il “Victoire du Jazz”, il più alto riconoscimento per il la musica jazz, oltre ad aver ricevuto unanimi consensi di critica e pubblico. In un impeto di introspezione, Jalal compone il ispirandosi al suono rituale che ha nutrito fino ad oggi il suo percorso in musica, cercando una connessione con l’invisibile per condurre l’ascoltatore a una forma di oblio attraverso melodie semplici e complesse al tempo stesso. Il concerto è nell’ambito della 3/a edizione di Mixité – Suoni e voci di culture antiche e attuali, rassegna firmata Toscana Produzione Musica (TPM), centro di produzione musicale con lo sguardo rivolto alle sonorità del mondo presieduto da Paolo Zampini con la direzione artistica di Francesco Mariotti e Maurizio Busìa e il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Toscana e Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze (ingresso 10€, ridotto 7€, prevendite su Ticketone, info: www.toscanaproduzionemusica.it).
Flautista vertiginosa e compositrice prolifica, Naïssam Jalal riesce a dare, sia nella sostanza che nella forma, pieno significato alla parola libertà grazie a una ricerca e a una curiosità costantemente rinnovate e alla virtuosistica capacità di tessere legami tra diverse culture musicali. La sua identità europea e araba, la sua sensibilità jazz, la sua formazione classica, le sue passioni hip hop e funk, il suo desiderio di connessioni e silenzi sono parte di uno slancio globale, aperto al mondo visibile e gli universi invisibili, che dalla rabbia ai sogni non trascura nessuna emozione. Nata a Parigi da genitori siriani, Naïssam Jalal entra al conservatorio all’età di 6 anni per studiare flauto classico. A 17 scopre l’improvvisazione e, dopo aver conseguito il diploma, lascia la Francia alla ricerca delle sue radici. Si stabilisce quindi prima a Damasco e poi al Cairo per studiare con il grande maestro violinista Abdu Dagher. Di ritorno in Francia nel 2006, incontra il rapper libanese Rayess Bek che accompagnerà in vari paesi europei e del Nord Africa. Dal 2008 si esibisce regolarmente con il suonatore di oud egiziano Hazem Shaheen; dal 2010 in poi Naïssam ha l’opportunità di suonare con i migliori musicisti africani della scena parigina e con anche grandi nomi del jazz internazionale, come Hamid Drake e Michael Blake, e del mondo arabo come Noura Mint Seymali, Aziz Sahmaoui, Karim Ziad, Macadi Nahhas, Khaled Aljaramani e Ahmad Alkhatib. Suona anche con cantanti rap, da Mike Ladd a Napoleon Maddox al gruppo palestinese Katibeh 5.
Il percorso di Mixité continua fino a giugno con “Soma”, collaborazione tra Peppe Frana, Masih Karimi e Ciro Montanari ispirata ai linguaggi sonori di Kurdistan e Persia (7/4); Nadir Trio: Ares Tavolazzi, Elias Nardi e Emanuele Le Pera in un viaggio tra le melodie del repertorio arabo-ottomano (14/4); Eric Mingus, figlio del leggendario Charles, insieme a Silvia Bolognesi per un tributo in prima mondiale a un altro mito della musica, Gil Scott-Heron, a cura di TPM (28/4); Tartit, formazione tuareg nata in un campo profughi del Burkina Faso e capitanata dall’attivista maliana Fadimata Wallet Oumar (23/5); la flautista Top Jazz Mariasole De Pascali in un solo col respiro di un microcosmo poetico (26/5); ancora una prima firmata Toscana Produzione Musica col contrabbassista già vincitore del Premio Tomorrow’s Jazz Michelangelo Scandroglio alla testa del progetto “The iron way”: quattro musicisti da Italia e Regno Unito per tracciare una connessione tra la Maremma Toscana e Londra (31/5); Etran de l’ Aïr, band desert blues che dalle strade di Agadez porta in Europa il suo sound raffinato e potente (2/6).
Riconosciuto dal Ministero della Cultura per il 2022-2024 e sostenuto da Ministero della Cultura, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Fondazione Pisa e Regione Toscana, Toscana Produzione Musica è sistema di residenze artistiche, sostegno per il dialogo tra musica e arti dello spettacolo oltre che per la circuitazione e distribuzione, con l’obiettivo di valorizzare le eccellenze del territorio tenendo lo sguardo rivolto alle sonorità del mondo. Un ente diffuso, con il PARC di Firenze quale campo base in asse con La Città del Teatro di Cascina (Pisa), per promuovere una visione artistica aperta e costruttiva e portare nuovo ossigeno a un panorama infragilito dagli anni della pandemia, mantenendo quale elemento fondamentale l’alto livello qualitativo delle produzioni e il rapporto tra eccellenza della forma e profondità delle idee e dei valori intrinsechi nei singoli progetti.
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