MUSICA: La songwriter franco venezuelana La Chica in un’unica data italiana, da Belleville a Caracas tra rabbia, poesia, magia e femminismo // Domenica 17 marzo ore 19.00 al PARC di Firenze per la rassegna Mixité
Domenica 17 marzo ore 19.00 al PARC Performing Arts Research Centre, nell’ambito della rassegna Mixité
Da Belleville a Caracas tra rabbia, poesia, magia e femminismo: la songwriter franco venezuelana La Chica a Firenze per un’unica data italiana con l’ultimo album “La Loba”
Al secolo Sophie Fustec, l’artista innesta sapientemente eredità latina e sound urbano in un’opera intima e rituale dedicata al fratello scomparso
tra beat hip-hop e afrocaraibici, doo-wop e Debussy
Firenze, 14 marzo 2024 – Da un lato dell’oceano c’è l’America Latina, una terra intensa, piena di magia; dall’altro c’è Parigi, Belleville, spazio multiculturale, urbano. A connettere i due mondi, in un clash sonoro che spazia dai beat hip-hop a Debussy, dai ritmi afrocaraibici al doo-wop, c’è La Chica – al secolo Sophie Fustec – artista e songwriter franco venezuelana capace di innestare sapientemente suggestioni latine e sound urbano che sarà a Firenze per un’unica data italiana con l’ultimo album “La Loba”, lavoro intimo tra lutto, femminismo, rabbia e poesia, domenica 17 marzo alle 19.00 al PARC Performing Arts Research Centre di Firenze (piazzale delle Cascine 4/5/7) nell’ambito della 3/a edizione per Mixité – Suoni e voci di culture antiche e attuali, la rassegna live firmata Toscana Produzione Musica (TPM), centro di produzione musicale con lo sguardo rivolto alle sonorità del mondo presieduto da Paolo Zampini con la direzione artistica di Francesco Mariotti e Maurizio Busìa e il sostegno di Ministero della Cultura, Regione Toscana e Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze. È attorno al piano e alle tastiere che l’universo de La Chica è costruito, mescolando ispirazioni classiche con la profondità di strati aerei di synth analogici. Dedicato al fratello scomparso, “La Loba” è un apprendistato di vita in assenza di una persona cara, un viaggio attraverso stati emotivi dalla rabbia alla tristezza infinita, fino all’amore supremo e all’illuminazione (ingresso 10€, ridotto 7€, prevendite su Ticketone, info: www.toscanaproduzionemusica.it).
Il progetto La Chica nasce nel 2015. “Avevo bisogno di tirare fuori dal corpo i miei sentimenti anche per motivi di salute mentale” racconta Sophie. E proprio questo è “La Loba”: un tributo sonoro e un rituale di definitivo distacco dal fratello, che ricorda come “compagno di strada e nell’arte”, oltre che un lavoro intimamente connesso con gli elementi della natura. La traccia che dà il titolo all’album richiama il potere ancestrale delle donne. “È un grido di energia e forza per connetterci al nostro lato selvaggio, alla nostra natura. Abbiamo il potere di rinascere e vivere. Dedico quella canzone a tutte le donne che sono state distrutte da una società e da un sistema che non è pensato per noi da nessun punto di vista”. È una canzone apertamente femminista, e Sophie l’ha creata pensando alla leggenda della Loba (in spagnolo “lupa”), della raccoglitrice di ossa. “È una storia che amo molto perché mostra che una donna viene chiamata “strega” quando possiede un potere che gli uomini non capiscono, e per via di questo potere spaventoso viene tenuta distante dalla società, emarginata. “La Loba” raccoglie le ossa dei lupi sui sentieri di montagna e nei letti prosciugati dei fiumi fino a ricomporne lo scheletro intero. A quel punto, cantando sulle ossa il suo canto sacro, ridà loro la vita”.
Il percorso di Mixité continua fino a giugno con Naïssam Jalal, flautista franco-siriana con un repertorio al crocevia tra musica mistica medio orientale e jazz (24/3); “Soma”, collaborazione tra Peppe Frana, Masih Karimi e Ciro Montanari ispirata ai linguaggi sonori di Kurdistan e Persia (7/4); Nadir Trio: Ares Tavolazzi, Elias Nardi e Emanuele Le Pera in un viaggio tra le melodie del repertorio arabo-ottomano (14/4); Eric Mingus, figlio del leggendario Charles, insieme a Silvia Bolognesi per un tributo in prima mondiale a un altro mito della musica, Gil Scott-Heron, a cura di TPM (28/4); Tartit, formazione tuareg nata in un campo profughi del Burkina Faso e capitanata dall’attivista maliana Fadimata Wallet Oumar (23/5); la flautista Top Jazz Mariasole De Pascali in un solo col respiro di un microcosmo poetico (26/5); ancora una prima firmata Toscana Produzione Musica col contrabbassista già vincitore del Premio Tomorrow’s Jazz Michelangelo Scandroglio alla testa del progetto “The iron way”: quattro musicisti da Italia e Regno Unito per tracciare una connessione tra la Maremma Toscana e Londra (31/5); Etran de l’ Aïr, band desert blues che dalle strade di Agadez porta in Europa il suo sound raffinato e potente (2/6).
Riconosciuto dal Ministero della Cultura per il 2022-2024 e sostenuto da Ministero della Cultura, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Fondazione Pisa e Regione Toscana, Toscana Produzione Musica è sistema di residenze artistiche, sostegno per il dialogo tra musica e arti dello spettacolo oltre che per la circuitazione e distribuzione, con l’obiettivo di valorizzare le eccellenze del territorio tenendo lo sguardo rivolto alle sonorità del mondo. Un ente diffuso, con il PARC di Firenze quale campo base in asse con La Città del Teatro di Cascina (Pisa), per promuovere una visione artistica aperta e costruttiva e portare nuovo ossigeno a un panorama infragilito dagli anni della pandemia, mantenendo quale elemento fondamentale l’alto livello qualitativo delle produzioni e il rapporto tra eccellenza della forma e profondità delle idee e dei valori intrinsechi nei singoli progetti.
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