CULTURA

Cultura: il Museo Galileo presenta da lunedì il ciclo di incontri alla Biblioteca delle Oblate “Da Galileo alle onde gravitazionali”

In occasione della mostra “Splendori celesti”: appuntamenti nei lunedì del 5 e 19 febbraio e del 4 marzo, alle 18 (ingresso libero)

“Da Galileo alle onde gravitazionali”

Il Museo Galileo presenta un ciclo di incontri alla Biblioteca delle Oblate

in occasione della mostra “Splendori celesti”

 

Nei lunedì del 5 e 19 febbraio e del 4 marzo, nella biblioteca fiorentina, tre appuntamenti per approfondire i temi dell’esposizione che racconta la rivoluzione galileiana (in occasione dei 400 anni dalla pubblicazione del “Saggiatore” di Galileo Galilei) e il futuro della ricerca astronomica. Relatori Agostino De Rosa dell’Università IUAV di Venezia, Massimo Carpinelli e Vincenzo Napolano dell’Osservatorio Gravitazionale Europeo e lo storico della scienza Massimo Bucciantini.

 

Firenze, 2 febbraio – Cosa vide Galileo Galilei con il suo cannocchiale, qual è la sua eredità per la scienza contemporanea? E oggi, come possiamo osservare comete, stelle, pianeti e satelliti, con quali strumenti? Di questo, e del nuovo modo di guardare l’universo inaugurato dallo scienziato toscano, tratterà il ciclo di incontri “Da Galileo alle onde gravitazionali” che si terrà nei lunedì del 5 e 19 febbraio e del 4 marzo, sempre alle 18 (ingresso libero) presso la Biblioteca delle Oblate. Gli appuntamenti – organizzati dal Museo Galileo – intendono approfondire alcuni dei temi affrontati nella mostra Splendori celesti. L’osservazione del cielo da Galileo alle onde gravitazionali, visitabile a Firenze nel Complesso di Santa Maria Novella fino al 17 marzo.

 

Il primo appuntamento sarà lunedì 5 febbraio alla Biblioteca delle Oblate, nella Sala Storica Dino Campana: Il professore Agostino De Rosa, docente presso l’Università IUAV di Venezia, parlerà di “Il cielo come opera d’arte: la dimensione estetica dell’osservazione astronomica”. Il lavoro di alcuni artisti contemporanei ha assunto il cielo come una tavolozza dalle dimensioni siderali. In questa prospettiva, l’opera d’arte diventa luogo di potente risonanza della percezione umana, in cui tutti i sensi sembrano convergere verso un’esperienza ai confini del mondo secolare, dai connotati spesso spirituali.

 

Lunedì 19 febbraio, nella Sala Conferenze Sibilla Aleramo, sarà la volta di “In ascolto del cosmo: le onde gravitazionali e l’Astronomia Multimessaggera” con Massimo Carpinelli, Direttore di EGO-European Gravitational Observatory, introdotto da Vincenzo Napolano, Comunicatore scientifico, sempre di EGO. Il tema di discussione sarà l’ultima frontiera dell’astrofisica, ovvero l’ascolto dei flebili echi di cataclismi cosmici, come fusioni di buchi neri o stelle di neutroni, avvenuti milioni o miliardi di anni fa, che generano le onde gravitazionali, deformazioni del tessuto spazio-temporale dell’universo che ci restituiscono un’immagine più ricca e complessa del cosmo.

 

Infine, lunedì 4 marzo, ancora nella Sala Conferenze Sibilla Aleramo, Massimo Bucciantini affronterà il tema “Il tempo della modernità: Galileo multitasking”. Galileo è il protagonista di un viaggio “per l’alto mare aperto” che fa a pezzi ogni idea di continuità con il passato. La conferenza affronterà il tema della sua radicalità: una radicalità di pensiero e d’immaginazione che apre un momento epocale nella storia dell’umanità.

 

Il ciclo di incontri è organizzato in occasione della mostra Splendori celesti. L’osservazione del cielo da Galileo alle onde gravitazionali, inaugurata a dicembre a Firenze nel Complesso di Santa Maria Novella (Piazza Stazione 6), una delle principali iniziative realizzate per celebrare i 400 anni dalla pubblicazione del Saggiatore di Galileo, il libro che ha posto i fondamenti del moderno concetto di scienza.

 

Ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili; prenotazione consigliata.

Informazioni e prenotazioni: info@museogalileo.it, 055 265311

 

Ufficio Stampa Museo Galileo

 || PS Comunicazione

info@pscomunicazione.it | 339 523813

Franca Ciari

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