CULTURA
EMPOLI. Pietre della memoria, un convegno per fare il punto sulle esperienze toscane
Pietre della memoria, un convegno per fare il punto sulle esperienze toscane
E’ in programma il 13 gennaio 2024 nella biblioteca Fucini. E la Casa della Memoria diverrà Centro di documentazione del progetto Pietre d’inciampo
EMPOLI – Un incontro per parlare del valore della memoria e della sua difesa. Un’occasione per fare il punto su un progetto che ha visto la città di Empoli protagonista. Sabato 13 gennaio 2024, alle ore 10.30, nella Sala maggiore della biblioteca comunale Renato Fucini al civico 36 di via Cavour, si terrà “Pietre della Memoria: condivisione di esperienze sulle Pietre d’Inciampo in Toscana”: all’iniziativa interverranno la sindaca di Empoli, Brenda Barnini, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e Alessio Mantellassi, presidente del consiglio comunale di Empoli con delega in materia di Cultura della memoria e partecipazione
L’iniziativa, fortemente voluta dall’amministrazione comunale in gennaio, mese della Memoria, vedrà al centro interventi dei rappresentanti dei Comuni aderenti al progetto Pietre d’inciampo e dei parenti dei deportati. Il convegno, al termine del quale ai presenti sarà consegnato un attestato di partecipazione, vuole essere l’inizio di un progetto che proseguirà alla Casa della Memoria: la struttura di via Livornese 42 diventerà infatti centro di documentazione del progetto delle Pietre d’Inciampo e delle storie dei deportati. La documentazione conterrà una scheda informativa del progetto, le biografie dei deportati con annesse foto, storie e testimonianze dei parenti, documenti storici dei campi di sterminio e una mappa interattiva dove si potranno vedere le ubicazioni di tutte le pietre nel territorio. Il tutto a cura della volontaria del progetto “A Futura Memoria!” del Servizio civile universale. Un patrimonio che sarà disponibile sia online che in formato cartaceo.
“Rendere Empoli il luogo di incontro per le amministrazioni aderenti al progetto Pietre d’inciampo è senza dubbio significativo, come lo è rendere la nostra Casa della Memoria un luogo di studio della storia della deportazione – evidenzia la sindaca Brenda Barnini – E’ coerente con la storia e i valori della nostra città, insignita dal Presidente della Repubblica nel 2018 della medaglia d’oro al merito civile. La nostra città è capitale morale dell’antifascismo, si è spesa con i suoi uomini e le sue donne per la difesa della democrazia e della libertà, a costo di fare i conti con vittime e dolore. Siamo convinti che ancora oggi sia fondamentale continuare a impegnarsi perché i diritti di ognuno siano riconosciuti e garantiti. E, in questa ottica, continuiamo a portare avanti anche il progetto Investire in democrazia: grazie alla collaborazione con le scuole e con le associazioni del territorio, di anno in anno, ci permette di riflettere concretamente e attraverso linguaggi differenti sul valore della storia come guida per le nostre scelte, presenti e future, insieme a giovani e giovanissimi. Conoscenza e consapevolezza sono la strada da percorrere”.
“La conoscenza del passato è fondamentale per comprendere il presente – spiega Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana – Conoscere i fatti della storia è importante non solo per decifrare le dinamiche del presente ma anche per evitare di cadere negli errori commessi nel passato. Il progetto Pietre d’inciampo serve anche a questo. Serve a onorare il ricordo di chi è stato deportato e ha trovato la morte nei campi di concentramento nazisti ma anche a essere da monito per il futuro. Va reso merito alla città di Empoli di aver fatto nascere un Centro di documentazione e la Casa della memoria. Questi luoghi saranno importantissimi per le giovani generazioni, che qui potranno approfondire pagine fondamentali della nostra storia. Questo convegno, inoltre, rappresenta solo l’avvio di un progetto il cui fine è tenere vivi i valori di inclusione, democrazia, rifiuto dei totalitarismi, che contraddistinguono l’Italia democratica sorta dalla Resistenza e dalla sconfitta del nazifascismo. La Regione Toscana è da sempre molto attenta a questo genere di iniziative e saluta con soddisfazione questa messa in campo dal Comune di Empoli”.
“Parlare di memoria non significa ricordare qualcosa di archiviato, significa conoscere fatti e vicende e imparare da essi – sottolinea Alessio Mantellassi, presidente del consiglio comunale con delega in materia di Cultura della memoria e partecipazione – Da anni portiamo avanti con convinzione il progetto delle Pietre d’inciampo, uno strumento per onorare il ricordo di chi è stato deportato ma anche per far incontrare a ognuno di noi, semplicemente camminando per strada, pagine di storia che è fondamentale conoscere. Ecco quindi che questo convegno e la nascita di un centro di documentazione nella nostra Casa della Memoria rappresentano due opportunità da cogliere. Per non dimenticare e per comprendere a fondo il significato della democrazia e della libertà. Il più grande errore che potremo compiere e che non dobbiamo fare oggi è dare questi valori per scontati, svuotandoli della loro storia”.
IL PROGETTO PIETRE D’INCIAMPO – Le Pietre d’Inciampo, in tedesco Stolpersteine, nascono da un’idea dell’artista Gunter Demnig, un progetto che vede la realizzazione di blocchi di pietra, rivestiti in ottone, dove sulla facciata superiore viene inciso il nome del deportato, la data di nascita, la data e il luogo di deportazione e la data di morte. Questi blocchi vengono installati all’interno del contesto urbanistico, precisamente davanti all’ultima abitazione delle vittime di deportazione. Al momento, solo in Toscana si contano 265 ‘pietre’.
SALA MAGGIORE – Per permettere l’allestimento e lo svolgimento del convegno, la Sala Maggiore della biblioteca comunale Fucini non sarà disponibile per attività di lettura o studio dalle 17 di venerdì 12 gennaio per poi tornare fruibile dalle 16 di sabato 13 gennaio.
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