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Prorogata al 22 dicembre |Mostra The Tilt of Time
THE TILT OF TIME
Prorogata fino al 22 dicembre
IED Firenze, via Bufalini 6R
Progetto coordinato da Daria Filardo (IED) e Martino Margheri (Fondazione Palazzo Strozzi)
con lo sviluppo curatoriale della classe del Master in Curatorial Practice 2022/2023
La mostra The Tilt of Time allestita negli spazi di IED Firenze, è stata prorogata fino al 22 dicembre. Una collettiva che esplora la natura multiforme del tempo attraverso le opere di Giulio Aldinucci, Fabrizio Ajello e Francesco D’Isa, Chiara Bettazzi, Alessandro Gandolfi, Jacopo Jenna, Namsal Siedlecki.
The Tilt of Time nasce in relazione alla mostra Anish Kapoor. Untrue Unreal a Palazzo Strozzi e segna il terzo anno di collaborazione tra il Master in Curatorial Practice di IED Firenze e la Fondazione Palazzo Strozzi. Il progetto The Tilt of Time è coordinato da Daria Filardo (IED) e Martino Margheri (Fondazione Palazzo Strozzi) con lo sviluppo curatoriale dalla classe del Master 2022/23: Georgina
La mostra si apre con un’installazione site-specific di Chiara Bettazzi, che attraverso l’uso di oggetti provenienti dai magazzini dell’istituto, ibridati con gli oggetti evocativi provenienti dal suo studio, genera nuove forme capaci di sottolineare l’incontro tra piani temporali diversi e il senso di transitorietà della materia.
Alla grande installazione che restituisce nuova vita ed equilibri agli oggetti, come una natura morta espansa che ci fa riflettere sul ruolo del tempo, segue il racconto fotografico di Alessandro Gandolfi che presenta immagini selezionate da reportage che ha effettuato in quattro diverse aree del mondo. Le storie raccontano le tensioni geopolitiche del nostro tempo presente e, attraverso le vite degli altri, ci interrogano sulle crisi della nostra società contemporanea.
I lucernari (tunnel solari) che caratterizzano l’architettura del lungo corridoio di IED accolgono un articolato wall-drawing di Fabrizio Ajello e Francesco D’Isa. I due artisti, affiancati dalla classe del master, hanno trascritto sogni da utilizzare come materia generativa di un processo creativo, dopodiché, sfruttando programmi di intelligenza artificiale (AI), hanno trasformato le narrazioni delle esperienze oniriche in immagini. L’archivio visivo nato da questo incontro è stato reinterpretato e tradotto in complessi disegni che trovano spazio sulla pelle dell’edificio. Il dialogo fra l’uomo e la tecnologia ci porta in un futuro (già presente) che intreccia tempi, tecniche, suggestioni e visioni da osservare come sinopie di affreschi.
Conclude la mostra la scultura di Namsal Siedlecki, una testa in vetro soffiato che trova la sua genesi nel rapporto con la statuaria del passato, in un passaggio di testimone tra forme e materiali. L’artista ha lavorato con la cavità residua di una scultura in bronzo, grazie al suo intervento la forma negativa custodita dentro la statua bronzea si è liberata ed è diventata il modello per una nuova scultura in vetro, capace di preservare la memoria della volumetria originaria. Posta alla fine del corridoio principale di IED Firenze, la scultura invita gli spettatori a confrontarsi con l’interazione tra passato e presente, e il continuo mutare delle forme.
I lucernari (tunnel solari) che caratterizzano l’architettura del lungo corridoio di IED accolgono un articolato wall-drawing di Fabrizio Ajello e Francesco D’Isa. I due artisti, affiancati dalla classe del master, hanno trascritto sogni da utilizzare come materia generativa di un processo creativo, dopodiché, sfruttando programmi di intelligenza artificiale (AI), hanno trasformato le narrazioni delle esperienze oniriche in immagini. L’archivio visivo nato da questo incontro è stato reinterpretato e tradotto in complessi disegni che trovano spazio sulla pelle dell’edificio. Il dialogo fra l’uomo e la tecnologia ci porta in un futuro (già presente) che intreccia tempi, tecniche, suggestioni e visioni da osservare come sinopie di affreschi.
Conclude la mostra la scultura di Namsal Siedlecki, una testa in vetro soffiato che trova la sua genesi nel rapporto con la statuaria del passato, in un passaggio di testimone tra forme e materiali. L’artista ha lavorato con la cavità residua di una scultura in bronzo, grazie al suo intervento la forma negativa custodita dentro la statua bronzea si è liberata ed è diventata il modello per una nuova scultura in vetro, capace di preservare la memoria della volumetria originaria. Posta alla fine del corridoio principale di IED Firenze, la scultura invita gli spettatori a confrontarsi con l’interazione tra passato e presente, e il continuo mutare delle forme.
Mostra
THE TILT OF TIME
Prorogata fino al 22 dicembre 2023
IED Firenze, via Bufalini 6R
Orario: lunedì-venerdì, 9.00-18:00
ingresso libero
THE TILT OF TIME
Prorogata fino al 22 dicembre 2023
IED Firenze, via Bufalini 6R
Orario: lunedì-venerdì, 9.00-18:00
ingresso libero
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Studio Maddalena Torricelli
uffici stampa
Milano viale Luigi Majno 23
ph 02-76280433 – M. 331 6215048
studio@maddalenatorricelli.com
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