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EMPOLI. Abbandono dei rifiuti, ecco i dati dell’attività svolta nel mese di settembre

Abbandono dei rifiuti, ecco i dati dell’attività svolta nel mese di settembre
Di seguito i dettagli dell’attività svolta su tutto il territorio comunale dagli ispettori ambientali di Alia Servizi Ambientali SpA e dagli agenti del settore ambientale della Polizia Municipale di EmpoliEMPOLI – I dati mensili sull’attività svolta dagli ispettori ambientali di Alia Servizi Ambientali SpA e dagli agenti del settore ambientale della Polizia Municipale di Empoli, al fine di scoraggiare e ridurre il fenomeno degli abbandoni dei rifiuti su tutto il territorio comunale, sono a dimostrazione dell’attenzione che c’è riguardo al tema dei rifiuti. In questo lavoro costante non ci sono soltanto le sanzioni ma anche una predisposizione a sensibilizzare la cittadinanza verso comportamenti più corretti.

Gli abbandoni nel mese di settembre si sono concentrati soprattutto nel centro cittadino, nelle vie Brunelleschi e Masolino da Panicale.  Si tratta di errato conferimento di rifiuti ingombranti e di abbandoni di rifiuti di vario genere vicino alle campane per il conferimento del vetro e ai cestini.

NEL DETTAGLIO – Nel mese di settembre, gli ispettori di Alia hanno effettuato 77 controlli e verifiche, 109 ispezioni, emesso 3 sanzioni per un valore di 420 euro. Gli agenti di Polizia Municipale, Comando territoriale di Empoli, nello stesso periodo hanno redatto i seguenti verbali: n.2 verbale di 600 euro ai sensi dell’Art. 192 del D.lgs del 02/04/2023 n.152 Testo Unico Ambientale, nella fattispecie l’accertamento è emerso a seguito di segnalazione per abbandono rifiuti presso la campana del vetro posta in piazza Gamucci dove erano stati abbandonati sul suolo pubblico cinque sacchi neri di tipo condominiale contenenti una grande quantità di rifiuti non correttamente differenziati tra i quali sono stati rinvenuti documenti con elementi utili riconducibili ai trasgressori; n.1 verbale di 100 ai sensi dell’Art.13 comma 1 Lett. A del Regolamento Polizia Urbana “Comportamenti vietati a tutela dell’igiene, del decoro e del tranquillo vivere”, in particolare l’accertamento è emerso a seguito di segnalazione per abbandono di rifiuti consistenti in mobili di legno e sacchi di plastica neri e trasparenti sparsi per terra che alimentavano l’annidamento di roditori e animali randagi in via Reni. La sanzione è stata elevata al proprietario del terreno. Un altro verbale di 50 euro è stato emesso ai sensi dell’art.44 c. 1 del Regolamento Comunale di Empoli per la Gestione dei Rifiuti e del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani. Nello specifico l’accertamento è emerso a seguito di segnalazione fatta alla centrale operativa da parte di una cittadina che aveva visto scaricare in via Lucchese alla campana del vetro dei sacchi neri dai quali sono partite le indagini per risalire al trasgressore che è stato sentito al Comando scrivente e sanzionato.

«La nostra attenzione verso il fenomeno degli abbandoni non si esaurisce. Anche nel mese di settembre il lavoro di controllo e sanzionatorio, è stato continuo e capillare – afferma l’assessore all’Ambiente del Comune di Empoli, Massimo Marconcini – Purtroppo tutte le azioni che mettiamo a disposizione per migliorare il decoro della nostra città non sono sufficienti. Noi non ci fermiamo e andiamo avanti. È di questi giorni la modifica sostanziale alla normativa che riguarda l’abbandono dei rifiuti. Da ora in avanti, con la nuova normativa, per i cittadini privati non si applica più la una sanzione amministrativa ma una sanzione di natura penale.  La legge ora prevede che chiunque abbandona o deposita rifiuti o li immette in acque superficiali o sotterranee, è soggetto a una ammenda da mille a 10mila euro che può essere aumentata fino al doppio del massimo se i rifiuti sono pericolosi. In sostanza – spiega ancora l’assessore – mentre prima per i cittadini privati l’abbandono dei rifiuti prevedeva una sanzione amministrativa, adesso lo stesso abbandono prevede una denuncia penale».

Per quanto concerne gli abbandoni effettuati da imprese, la normativa non è stata modificata e prevede sempre la pena dell’arresto da tre mesi ad un anno o l’ammenda da 2.600 euro a 26.000 euro se si tratta di rifiuti non pericolosi e la pena dell’arresto, da sei mesi a due anni e l’ammenda da 26.000 euro a 27.000 euro se si tratta di rifiuti pericolosi.


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Franca Ciari

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