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INPS, caso Carlo Antonini, malato Sla a cui era stato tolto l’accompagnamento, risolto

INPS, caso Carlo Antonini, malato Sla a cui era stato tolto l’accompagnamento, risolto

Siamo molto contenti ci dice oggi al telefono Giovanni Gravili, Presidente Associazione Nodi D’amore, perché il caso del Signor Carlo Antonini, malato di Sla a cui era stato richiesto indietro l’accompagnamento per i due mesi passati in ospedale, è stato pressoché risolto.
In realtà il signor Carlo, ci spiega Gravili, è giunto alla nostra Associazione dopo aver già raccontato la sua esperienza sui social ed essere stato ripreso da più media locali e nazionali, in quanto il caso, poteva far gola a molti, perché denunciava una ‘stortura’ a carico dell’INPS.
Come siamo soliti fare come Associazione i Nodi D’amore, abbiamo dapprima ascoltato la testimonianza dei Signor Carlo, e poi abbiamo cercato, per comprendere a fondo la situazione, di confrontarci con l’INPS, i cui referenti sono stati assolutamente disponibili al confronto e per questo li ringraziamo pubblicamente.
Abbiamo grazie alla nostra segnalazione ed una immediata collaborazione da parte di alcuni responsabili INPS compreso che al Signor Carlo, Bresciano di Sarezzo, era stato richiesto indietro la somma ricevuta nei due mesi di ricovero ospedaliero, sebbene la moglie lo abbia dovuto assistere come care giver h 24, essendo lui malato di SLA, in quanto il modulo compilato dal centro clinico Nemo che attestava appunto la necessità per Antonini dell’assistenza notte e giorno da parte della moglie Valentina, mentre era ricoverato al Niguarda nel 2021 per una tracheotomia, non è purtroppo mai giunto a destinazione.
Quindi l’iter burocratico necessario affinché Carlo non subisse lo stop dell’assegno, per legge imposto dopo 29 giorni di ricovero in una struttura ove l’ospedale si fa carico dell’assistito al posto del caregiver, non è andato a buon fine. L’INPS di competenza non avendo ricevuto questo documento, che attesta invece che nella particolare situazione di Carlo la moglie è comunque dovuta rimanere sempre al suo fianco per evitare che soffocasse, lo ha considerato un malato ‘standard’ ed ha richiesto indietro l’accompagnamento.
Ora chiarito grazie alla tempestività dei controlli INPS la venuta meno di questo documento, ci è stato assicurato che una volta che il foglio, già in possesso dal 2021 dal Signor Carlo, verrà consegnato all’INPS di competenza il caso sarà risolto, nessuno, ci spiegano dall’INPS ha intenzione di togliere un diritto ai malati di SLA che necessitano di assistenza quotidiana ed hanno dunque diritto all’accompagnamento anche in caso di ricovero superiore ai 29 giorni.
Gravili dalla sua conclude: “ Ringrazio il Signor Carlo per essersi affidato all’Associazione i Nodi d’Amore e la prontezza dell’INPS che, una volta compresa la situazione e visionati i documenti che l’Associazione ha inoltrato, ha subito inteso che qualcosa non aveva funzionato nell’iter classico e che dunque il signor Carlo era assolutamente nel giusto, sebbene l’errore non fosse, ma anche noi lo abbiamo scoperto solo andando a fondo, imputabile all’INPS. Questa è la dimostrazione che con il dialogo costruttivo e la buona volontà di tutti gli attori è possibile arrivare subito alla risoluzione delle problematiche . Ed è altresì la dimostrazione che l’Associazione i Nodi d’Amore non è avvezza a denunciare o ad attaccare nessun ente senza prima andare a fondo alle singole situazioni, lo scopo infatti è sempre solo quello di stare accanto ai più deboli e far sentire loro tutto il sostegno di cui hanno bisogno”.
Erica Venditti

Ufficio Stampa Associazione i Nodi d’Amore

Franca Ciari

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