Primi risultati dell’Indagine Epidemiologica nella frazione di Casalguidi (Comune di Serravalle Pistoiese) Delibera regionale con i finanziamenti per nuovi studi
I primi risultati dell’Indagine Epidemiologica condotta nella frazione di Casalguidi (Comune di Serravalle Pistoiese) e territori circostanti
Già approvata la delibera regionale con i finanziamenti per nuovi studi
Pistoia – I primi risultati dell’Indagine Epidemiologica condotta nella frazione di Casalguidi (Comune di Serravalle Pistoiese), finalizzata a chiarire le cause dell’eccesso di tumori rari (sarcomi), per il momento escludono la presenza di importanti fattori di rischio nell’ambiente e nei luoghi di vita. A tale conclusione si è giunti dopo un’analisi condotta sugli indicatori di salute dalla quale non si sono evidenziante particolari criticità in termini di ospedalizzazione e mortalità generale e per singole cause, compresi i tumori, rispetto ai valori medi regionali.
I risultati sono stati raggiunti dal Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda USL Toscana centro (attraverso l’Unità Funzionale complessa di Epidemiologia e l’Unità Funzionale Complessa di Igiene Pubblica e Nutrizione dell’area pistoiese) in collaborazione con l’Agenzia regionale di sanità della Toscana-ARS, l’Istituto per lo Studio, la Prevenzione e la rete oncologica-ISPRO e ARPAT.
Quanto fin qui acquisito è stato oggetto di un incontro regionale, svoltosi in questi giorni, alla presenza dei rappresentanti dei comuni e dei territori interessati, nel corso del quale è stato evidenziato che l’analisi sugli oltre 6.500 cittadini residenti nella sola frazione di Casalguidi sembra confermare i buoni indicatori rilevati per il Comune nel suo complesso, con l’eccezione di un eccesso di sarcomi, come rilevato dalla segnalazione iniziale dei Medici di Medina Generale. Con interviste dirette ai pazienti e loro familiari, oltre alle abitudini di vita e lavoro e hobby, sono state prese in esame anche le informazioni cliniche, le storie sanitarie, compreso l’uso di farmaci, basandosi, anche in questo caso, sulle segnalazioni dei Medici da cui non risultano particolari esposizioni a rischio.
Anche le misurazioni e le analisi effettuate sulla qualità degli ambienti, dentro le case dei pazienti (che si sono interrotte durante la pandemia e ora riattivate) e sull’acqua dei loro pozzi privati, fino ad oggi non hanno evidenziato la presenza di alcun problema di inquinamento. In modo analogo, le indagini ambientali di ARPAT escludono la presenza di significativi fattori di inquinamento nell’area, tra cui la Discarica del Cassero.
L’assessore regione al diritto alla salute e sanità, Simone Bezzini ha confermato la massima attenzione sulla vicenda testimoniata dal finanziamento da parte della Giunta Regionale (Del n. 526 del 15 maggio 2023) di un nuovo studio sui possibili determinanti genetici, confermando l’impegno degli assessorati regionali alla sanità e all’ambiente, quest’ultimo diretto da Monia Monni, nel continuare il monitoraggio ambientale e sanitario nell’area in questione.
Da parte del Dipartimento della Prevenzione nell’anno in corso saranno portate a termine le attività sospese per la pandemia, allargate le osservazioni ad altri territori limitrofi a Casalguidi e al tempo stesso verrà avviato il nuovo Studio in collaborazione con ISPRO e ARS sui possibili determinanti genetici dei casi che si protrarrà fino al 2024; è in corso anche il coinvolgimento dell’Istituto Superiore di Sanità, che ha dato una preliminare disponibilità alla collaborazione.