CULTURA

“Rimessi in gioco”. Un’azione di gioco dell’artista Simona Lotti con i palloni raccolti sulla spiaggia di Viareggio | Sentiment of Beauty

“Rimessi in gioco”. Un’azione di gioco dell’artista Simona Lotti con i palloni raccolti sulla spiaggia di Viareggio. 
Protagonisti studenti delle scuole di Viareggio.
Il video farà parte della mostra finale al Real Collegio del progetto “Il paesaggio nell’arte” a cura di Sentiment of Beauty
Una giornata di studio e un laboratorio con due classi del liceo classico e linguistico Giosuè Carducci di Viareggio hanno portato all’azione Rimessi in gioco, a cura dell’artista e docente Simona Lotti, all’interno del programma Nel paesaggio dell’arte. La bellezza del paesaggio di Sentiment of Beauty.

Rimessi in gioco utilizza una serie di palloni da gioco che l’artista ha raccolto negli anni, durante le sue passeggiate sul bagnasciuga tra Lido di Camaiore e Viareggio: sono oggetti restituiti dal mare e raccolti per la bellezza della loro forma e per le loro storie. Oggetti creati dall’uomo e usati dall’uomo ma che sembrano in questo caso generati dal mare, dalla natura. Da dove sono arrivati? Che viaggio hanno compiuto? Qualcuno ci ha giocato. Questi oggetti ci riconnettono alle storie di sconosciuti, sono oggetti di riflessione. La spiaggia è un luogo di confine in cui la terra incontra l’acqua, elemento fluido con le sue regole e specificità.
Il percorso dell’azione inizia con un attraversamento del paesaggio urbano dalla sede della scuola fino alla spiaggia di fronte a Piazza Mazzini a Viareggio: un attraversamento attivo, pronto ad ascoltare e guardare l’intorno.
Nell’antropologia lo studio dei rituali è importante e nella nostra cultura contemporanea in un certo senso anche il calcio è un rito: un gioco con dei movimenti, delle regole, delle azioni, oltre a un avvenimento che muove e cattura gli spettatori.
L’artista invita i ragazzi a prendere i palloni e gonfiarli di nuovo, rimetterli in gioco, a ridare nuova vita, a compiere un gesto. Si crea una coreografia, una sorta di partita di calcio ma con movimenti e regole completamente diverse dal consueto. Non una sfida, non un momento agonistico ma di azione e contemplazione, di riflessione e di partecipazione e di interazione con i performer professionisti.

Nel lavoro di Simona Lotti l’azione e l’esperienza sono al centro, come lo è l’incontro fra persone. Nella sua attitudine c’è spesso il coinvolgimento di altre figure, come in questo caso in cui l’artista diventa regista di una coreografia messa in scena da una serie di performer e danzatori – oltre ai ragazzi delle scuole – e osservata, ripresa ed elaborata da video-maker, fotografi e curatori. L’azione di Rimessi in gioco è preceduta da alcune introduzioni teoriche su cosa sia una performance o uno storyboard.
Se tra i punti principali del programma di Sentiment of beauty c’è l’intenzione di portare gli studenti a guardare al paesaggio attraverso lo sguardo degli artisti e dei relatori, nel laboratorio/azione Rimessi in gioco si passa da una ricezione frontale a un’immersione nel paesaggio.

Simona Lotti parte da alcuni suoi riferimenti principali come Joseph Beuys, l’artista tedesco padre del concetto di “scultura sociale”, il teatro danza di Pina Bausch, e l’indagine antropologica e visiva dell’artista americana Joan Jonas, per una antropologia visiva che passa da studi e interessi per diverse discipline.
L’artista ha condotto spesso ricerche sul camminare, ripercorrendo con alcuni gruppi di allievi gli itinerari della transumanza, sui quali ha innestato suoni e coreografie, in una ricerca e ricostruzione tra realtà e finzione.

Sempre per il programma di Sentiment of Beauty, Simona Lotti ha realizzato il laboratorio Storie di Mare al Museo della Marineria “Alberto Gianni” di Viareggio con alcune classi dell’Istituto Piaggia sezione multimediale.
Il laboratorio ha affrontato il tema del paesaggio da un punto di vista antropologico con due attività: un attraversamento del Quartiere viareggino della Darsena in un percorso che dalla scuola porta fino al Museo della Marineria e una visita alla collezione di reperti, strumenti di lavoro, mappe nautiche e materiali che presentano non solo la storia dell’Artiglio e dei palombari viareggini, ma offrono spunto per una riflessione e un lavoro sulla vita in mare e del mare.
Ad una fase di osservazione e di raccolta di impressioni e annotazioni, nel camminare attraverso il quartiere ricco di stratificazioni di diversi elementi antichi e moderni, così come fra le vetrine e gli oggetti del Museo, si aggiunge una successiva fase di registrazione e mappatura con disegni e riprese audiovisive fino ad un momento di immaginazione e rielaborazione artistica che vuole portare i ragazzi ad immergersi nel paesaggio marino.
Un paesaggio fatto di lavoro e dei suoi strumenti, dagli attrezzi dei maestri d’ascia e calafati fino alle sartie, alle bussole, alle radio, degli abitanti del mare e dei fondali, scheletri, ossa di animali, spugne e alghe, e infine di storie e narrazioni degli uomini che hanno solcato le acque e si sono calati negli abissi.

Il programma pensato per questo anno scolastico per le scuole di Viareggio ha avuto inizio al Museo Gamc con la lezione My window Paesaggio anni 2000 della storica della critica d’arte Chiara Guidi sulle esperienze artistiche attuali intorno al tema del paesaggio.

I video e la restituzione di questi laboratori faranno parte della mostra finale del progetto Sentiment of Beauty che si terrà al Real Collegio di Lucca il 17, 18 e 19 maggio.

Rimessi in gioco
progetto e regia Simona Lotti
Performer: Massimiliano Barachini, Valentina Ferrari, Alice Iardella, Elisa Martinuzzi
e 48 studenti del Liceo classico Carducci di Viareggio
video Andrea Foligni
foto Sandra Nastri

Storie di Mare
laboratorio di Simona Lotti
Museo della Marineria “Alberto Gianni”
video e still da video di Duccio Ricciardelli
studenti Istituto Piaggia di Viareggio


Serena Becagli

Sandra Nastri

Franca Ciari

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