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COMUNICATO – “Innovazione e formazione le armi per rilanciare concia e calzatura nel post Covid”
“Innovazione e formazione le armi per rilanciare il manifatturiero nel distretto del Cuoio nel post Covid”
Il sindaco Alessio Spinelli crede nel futuro dei tradizionali settori produttivi della zona
FUCECCHIO, 16 GENNAIO 2020. Il maxi investimento da 3 milioni di euro sul polo tecnologico conciario (POTECO), ratificato ieri dal presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, dai sei sindaci del Comprensorio del Cuoio e da Assoconcia e Consorzio Conciatori, permette di guardare al futuro dei settori trainanti dell’economia locale con maggiore fiducia. Si tratta di un accordo tra pubblico e privato (1.675 mila euro finanziati dalla Regione, la restante parte dai privati) per ampliare l’attuale sede di 400 metri quadrati a vantaggio di laboratori e strumentazioni tecnologiche digitali.
Nonostante la crisi innescata dalla pandemia e le difficoltà per un settore che basa gran parte dei propri ricavi sull’export, il comparto del cuoio e della Calzatura, a cavallo delle province di Pisa e Firenze, rimane uno dei più importanti della Toscana e la decisione di confermare l’investimento da parte della Regione fa capire che per il futuro si scommette ancora sul fascino del Made in Italy.
“Il nostro comprensorio – dice il sindaco di Fucecchio, Alessio Spinelli, intervenuto ieri alla cerimonia per la firma dell’accordo – deve continuare ad essere attrattivo per i grandi marchi del lusso che sanno di poter trovare nelle nostre aziende quella qualità e quella capacità imprenditoriale difficile da trovare altrove. La stessa cosa vale per l’innovazione, il nostro territorio è assolutamente all’avanguardia sia nella ricerca che sui temi legati all’ecologia e alla salvaguardia dell’ambiente: qui il tema della depurazione si è affrontato ben prima che diventasse un’emergenza, come invece è accaduto da altre parti”.
Ma Po.Te.Co, oltre a ricerca e sviluppo, vuol dire anche formazione e collaborazione con le Università. Nella sede di Santa Croce sull’Arno, si sono formate oltre 2 mila persone e sono nate 110 tesi universitarie grazie a reparti sperimentali di conceria e calzaturificio.
“La formazione professionale, insieme all’innovazione, sarà l’arma per rilanciare i nostri settori produttivi nel post Covid – aggiunge Spinelli – grazie alla ricerca da sviluppare insieme alle Università ma anche alla formazione scolastica negli istituti superiori. A Fucecchio abbiamo investito e stiamo investendo molto nella formazione di tecnici calzaturieri grazie ai nuovi indirizzi legati alla moda che sono nati all’istituto Checchi. Siamo fermamente convinti che nelle nostre radici e nella nostra tradizione artigiana ci siano i semi di un futuro che può regalare grandi soddisfazioni anche ai giovani di oggi. E per questo a Fucecchio c’è una grande sinergia tra amministrazione comunale, Consorzio Manifattura Toscana, aziende private e mondo della scuola. Il nostro territorio svolge un ruolo di cerniera tra Empolese Valdelsa e Comprensorio del Cuoio ma l’anima produttiva di Fucecchio è sempre più legata a questa seconda realtà”.
Ufficio Stampa – Comune di Fucecchio