Un video contro la violenza sulle donne: «Non usiamo parole che discriminano, ma che includono»
Un video contro la violenza sulle donne: «Non usiamo parole che discriminano, ma che includono»
L’assessore Valentina Torrini: «La violenza maschile sulle donne si combatte con la cultura, l’educazione al rispetto e all’apertura verso l’altro, la parità di genere e l’uguaglianza»
EMPOLI – Oggi, mercoledì 25 novembre 2020, si celebra la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. Non solo in Italia si svolgono iniziative per affrontare il tema della violenza di genere. Anche il Comune di Empoli si è attivato insieme alla rete RE.A.DY, Rete italiana delle Regioni, Province Autonome ed Enti Locali impegnati per prevenire, contrastare e superare le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere.
La RE.A.DY offre alle pubbliche amministrazioni locali uno spazio di condivisione e interscambio di buone prassi finalizzate alla tutela dei Diritti Umani delle persone LGBT e alla promozione di una cultura sociale del rispetto e della valorizzazione delle differenze.
In questa occasione l’amministrazione comunale di Empoli su iniziativa della consigliera comunale Chiara Pagni, referente RE.A.DY per il Comune, hanno dato vita a un video che coinvolge vari soggetti.
Il video ha l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza empolese sul tema degli stereotipi di genere e su come questi, sempre diffusi nella nostra quotidianità, possono essere sradicati da tutti e tutte. Il filmato è stato realizzato anche grazie al contributo della Regione Toscana.
Ecco il link di YouTube al video: https://youtu.be/zGLXPXcrGz0
«La violenza maschile sulle donne si combatte con leggi adeguate che vanno bene applicate, ma anche e soprattutto con la cultura, l’educazione al rispetto e all’apertura verso l’altro, la parità di genere e l’uguaglianza. Si combatte ogni giorno – ha detto l’assessore alle pari opportunità Valentina Torrini – abbattendo stereotipi e pregiudizi purtroppo molto diffusi, che limitano la libertà di tutti. Per questo con Chiara Pagni, referente della rete Re.a.dy, abbiamo realizzato un video che vuole sensibilizzare la cittadinanza sugli stereotipi di genere, che se non combattuti e ribaltati portano facilmente a episodi di violenza verbale o fisica e che hanno creato nel tempo un sistema di disuguaglianze radicato nella società. Penso alle diseguaglianze nell’accesso al mercato del lavoro, nei livelli salariali, nell’uso del tempo libero e molto altro.
Ci tengo a ringraziare Chiara, che con grande capacità ha curato il video. Le parole sono importanti! Scegliamole con cura, non usiamo parole che discriminano, ma che includono!».
«È stato scelto Edoardo Mecca come attore e influencer che da tempo ha sposato la causa della sensibilizzazione contro gli stereotipi di genere e li sa comunicare con un linguaggio moderno e attuale. Abbiamo scelto poi – spiega Chiara Pagni – cittadine e cittadini empolesi che hanno un ruolo all’interno della vita empolese. Il messaggio che vogliamo mandare è che tutti, nella nostra quotidianità, possiamo impegnarci in questa battaglia».
Edoardo Mecca, attore, è ambasciatore web dell’associazione Wequal (supportata da OmofobiaStop) e del progetto “Insuperabili – scuola calcio disabili” e testimonial per Telefono Azzurro.
Nel video troviamo anche Rebecca Corsi, vicepresidente dell’Empoli FC; Paola Castellacci, imprenditrice CEO di Adiacent e presidente di Confindustria Empolese Valdelsa; Tommaso Melani, avvocato; Valentina Cioni, medico; e la stessa assessora Valentina Torrini.
LA GIORNATA – A volere la Giornata mondiale contro la violenza sulle donne è stata l’Assemblea generale delle Nazioni Unite con la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre del 1999. L’intento dell’Onu era quello di sensibilizzare le persone rispetto a questo argomento e dare supporto alle vittime. Ogni anno, a partire dal 2000, in tutto il mondo governi, associazioni e organizzazioni non governative pianificano manifestazioni per ricordare chi ha subito e subisce violenze. Questa data ricorda l’uccisione delle sorelle Mirabal, avvenuta nel 1960 a Santo Domingo perché si opponevano alla dittatura del regime di Rafael Leónidas Trujillo.
Ufficio Stampa Comune di Empoli
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